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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 4.1901

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Fasc. 2
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Miscellanea
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https://doi.org/10.11588/diglit.24146#0168

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MISCELLANEA

SPIGOLATURE.

Del vero personaggio rappresentato nel preteso
ritratto del Cardinal Passerini, nella R. Galleria
Nazionale di Napoli. — La R. Galleria Nazionale di
Napoli, quantunque da gran tempo fosse tenuta in tal
guisa da sembrare la Cenerentola delle Gallerie ita-
liane, ed i suoi quadri polverosi, in parte guasti, ma-
nomessi e disordinati avessero tutt’altro che invitato
gli studiosi; pure alcuni di questi, negli ultimi tempi,
sono penetrati nelle sue buie sale guidati dall’amore
per le belle opere d’arte, han cercato in quel grande
caos, tra le opere mediocri e le cattive, alcune tra le
insigni e le hanno studiate.

Parecchi dipinti sono stati sbattezzati, senza però
che i cataloghi, distribuiti nello stesso Museo Nazio-
nale, avessero tenuto conto dei nuovi risultati degli
studi. Anch’ io, nelle ricerche che da tempo sto facendo
intorno ai quadri di Napoli, ho avuto occasione di
correggere attribuzioni e determinare date. Una delle
principali correzioni è questa che riguarda il notissimo
ritratto di cardinale ritenuto Silvio Passerini, il quale
finora si è ammirato nella sala detta dei Commestibili
pompeiani, accanto alla Madonna del Divino Amore
ed al Leone X.

Sull’autore di questo ritratto si è discusso, ma sul
personaggio rappresentato pare che tutti sieno stati
d’accordo, riconoscendo nella tavola le sembianze del
porporato dal titolo di San Lorenzo in Lucina ; e così
hanno ritenuto anche Crowe e Cavalcasene.

Ma tale opinione sarebbe stata trovata insostenibile
da chi avesse bene osservato i dipinti della Camera
della Segnatura in Vaticano, ed avesse riconosciuto
a canto a Giulio II, nel dipinto delle Decretali, il
medesimo cardinale che nella tavola di Napoli è chia-
mato il Cardinal Passerini. Silvio Passerini da Cortona
è noto che fu creato cardinale da Leone X nella sua
quinta creazione, vale a dire il 26 giugno 1517 1 e

1 Alfonso Giaconio, Vitae et res gestae Pontificum romano-
rum, ecc. Roma, 1677, voi. Ili, col. 400.

per conseguenza non meno di sei anni dopo che Raf-
faello” dipinse Papa Giulio II tra i suoi cardinali, uno
dei quali lo stesso futuro Leone X.

La tavola di Napoli rappresenta la figura del car-
dinale in piedi, fino alle ginocchia, nell’interno di una
stanza, con lo sguardo leggermente rivolto verso si-
nistra. Ha il braccio destro piegato e nella mano cor-
rispondente un foglio: l’altro braccio pende diritto e
la mano è aperta. Il capo è coperto dal berretto rosso
quadrato. Indossa il camice con sopra una lunga veste
rossa, e il roccetto col cappuccio. Da un lato la pa-
rete è coperta da una tenda verde scuro e dall’altro
lato, a traverso d’una grande finestra arcuata scorgesi
la campagna. Vi serpeggia un fiume attraversato da
un ponte di pietra, fiancheggiato da una torre e da
alberi, ed in vicinanza da case. Di là dal ponte vedesi
porzione d’una città, e più lontano alcune montagne
che staccano sull’azzurro del cielo, in parte coperto
da nubi. 1

* * *

La ripetizione dunque del ritratto di cardinale nel-
l’affresco Vaticano mi convinse, tempo fa, che biso-
gnava escludere l’idea di vedere il Cardinal Passerini
nel dipinto di Napoli. Ricorsi all’opera di Giorgio
Vasari, come a prima fonte, e nella descrizione dei di-
pinti di Raffaello nella Camera della Segnatura, lessi
queste parole :

«Fece nell’altra faccia dove è l’altra finestra, da
una parte Giustiniano che dà le leggi ai Dottori che
le corregghino; e sopra la Temperanza, la Fortezza
e la Prudenza. Dall’altra parte fece il papa che dà le
Decretali canoniche: ed in detto papa ritrasse papa
Giulio di naturale ; Giovanni cardinale de’ Medici as-
sistente, che fu papa Leone, Antonio cardinale di

1 G. B. Cavalcaselle e J. A. Crowe, Raffaello, la sua vita
e le sue opere. Firenze, Le Monnier, 1884 e segg., voi. Ili, pa-
gina 42, nota.
 
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