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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 4.1901

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Fasc. 3
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Cipolla, Carlo: Una mitra del Sec. XIII
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https://doi.org/10.11588/diglit.24146#0187

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UNA MITRA DEL SEC. XIII

LLA Mostra di Arte Sacra, tenuta in Torino nel 1898, stava esposta,
per cortese assentimento del compianto cardinale Luigi di Canossa,
allora vescovo di Verona, una Mitra episcopale, di spettanza della
chiesa di San Zeno, nella nominata città. Quella Mitra attirò a sè
l’attenzione di molti visitatori, ma — per quanto mi è noto —■
essa finora non venne fatta oggetto a qualsiasi studio speciale.
Prima di farne menzione lasciai passar molto tempo, che assai
volentieri avrei visto illustrato quel monumento da chi, meglio di
me, fosse conoscitore della materia. Il silenzio altrui mi consiglia
a dirne qui poche parole, e a pubblicare le fotografie, che, a mia
Mitra l’egregio e gentile cav. avv. Secondo Pia, di Torino. Il

preghiera, fece di questa
cav. Pia è valente fotografo, e delle cose artistiche conoscitore espertissimo.

La* Mitra misura in altezza centimetri 25, essendo larga centimetri 28. Le due infule,
che si trovano ora cucite anche nelle estremità, che dovrebbero restare libere, sono larghe
8 centimetri e lunghe 50 centimetri. La base è alta millimetri 108.

Descriviamo brevemente la Mitra.1 È in tela bianco-giallognola, con figure e iscrizioni di
ricamo a seta di vari colori, e a filo argenteo. Pure di filo d’argento sono intessute le fasce
di cui diremo.

Sopra una delle due faccie, la fascia mediana è larga millimetri 53.7 e in mezzo ad essa spicca
la figura nimbata e barbata del Redentore. La destra è in atto di benedire ; la sinistra sostiene
il libro. Accanto alla testa leggesi, quinci IC, e quindi XC. Ai lati del Redentore trovansi
due tondi in filo d’argento, in uno dei quali sta l’aquila alata e nimbata, simbolo di San Gio-
vanni evangelista, mentre l’altro contiene l’Angelo nimbato, simboleggiante l’evangelista
San Matteo. Il simbolo di San Giovanni trovasi fra queste due leggende :

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iohs

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1 Nel Catalogo generale dell’Esposizione di Torino,
Arte Sacra (Torino, 1898, p. 133), questa Mitra si

trova descritta così: « Mitra in tela, con ricami di ca-

%

rattere bizantino raffiguranti vari santi indicati da iscri-
zioni. Lavoro del sec. xu. Appartenente alla chiesa
di San Zeno, Verona ». Il eh. dott. Antonio Tara-
melli, nel periodico Arte Sacra (Torino, 1898, p. 178,
col. b) fa breve ma diligente ricordo di questa Mitra
« in tela di lino », e, per rispetto alla sua forma, la
paragona alle Mitre del sec. xiii, delle quali si occu-
parono Rohault de Fleury, Grisar, Magistretti. La di-
chiara opera di tipo bizantino, dicendo: «Lo stile e

la tecnica del lavoro, affini ad altre opere coeve, ci
fanno pensare a scuole di tessitura e di ricamo bizan-
tine ». Rohault de Fleury (La Salute Vterge; Étu-
des archéologlques et iconographiques, II. Paris, 1878,
pag. 94-95), discorrendo dei monumenti che in San
Zeno di Verona rappresentano la Vergine, non fa
cenno della nostra Mitra. Invece ricorda le scene della
porta in bronzo, in cui si rappresenta la Vergine, non-
ché un affresco nella cripta, ch’egli dà senz’altro per
antichissimo; intorno all’epoca alla quale esso va attri-
buito ci sarebbe facilmente a discutere ; ma non è
questo il luogo di parlarne.

L’Arte. IV, 19.
 
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