GIACOMO SERPOTTA
171
Nella parete di fronte all’altare, vi
è, in mezzo, ad altorilievo, la rap-
presentazione della Battaglia di Le-
panto, e attorno putti con trofei di
guerra, fra cui notevole quello che
vuol legare un leone.
Su, in alto, si vede V Incoronazione
della Vergine, e sotto la scena della
battaglia, le due figurine di ragazzi
già menzionate : l’una dalla cera
tranquilla con a lato un elmo ; e l’altra
con espressione di dolore, che ha
un turbante vicino e porta la destra
nell’ interno del giacchetto.
Esse, senza dubbio, son messe là
con un’allusione, ed io credo che
l’autore abbia voluto rappresentare
gli effetti della guerra, cioè due or-
fanelli rimasti privi del genitore, e
raccomandati alla Madonna del Ro-
sario.
In quattro quadri laterali sono
espresse la Risurrezione, la Trasfi-
gurazione, la Pentecoste e la Morte
della Vergine.
Oratorio dello Spirito Santo. —•
Era nella chiesa di San Tommaso
dei Greci, ma fu distrutto insieme
c on essa, e non ci è rimasto nulla
d eli' opera, compiuta da Giacomo
nel 1718, secondo la testimonianza
del Mongitore.
Dobbiamo solo allo stesso cronista
la seguente memoria: «Fu questa
chiesa abbellita nel 1718 in questa
forma: l’altare maggiore ove si ve-
nera detto quadro (di San Tommaso
apostolo) è fregiato con vari orna-
menti di stucco. Sopra l’arco tre
puttini sostengono uno scudo colla
Santa Croce, insegna dell’Arcicon-
fraternita di Santo Spirito in Sassia, Giacomo Serpotta: La Divina Provvidenza
con cui e aggregata la Compagnia Palermo, San Domenico, Oratorio del Rosario (Fotogr. Lo Forte)
come si dirà in appresso. Nel lato
destro si vede una statua di stucco della Carità; e sopra di essa, in un medaglione, la
SS. Vergine. Nel lato sinistro altra statua della Misericordia con sopra altro medaglione a
San Giuseppe. Queste opere di stucco, come l’altre che si cenneranno, sono lavoro del celebre
Giacomo Serpotta palermitano».1
1 Dell’ Istoria Sacra di tutte le chiese, ecc., op. cit., pag. 549. Vedi anche Palermo, Guida di Palermo,
ediz. 1858, pag. 518.
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Nella parete di fronte all’altare, vi
è, in mezzo, ad altorilievo, la rap-
presentazione della Battaglia di Le-
panto, e attorno putti con trofei di
guerra, fra cui notevole quello che
vuol legare un leone.
Su, in alto, si vede V Incoronazione
della Vergine, e sotto la scena della
battaglia, le due figurine di ragazzi
già menzionate : l’una dalla cera
tranquilla con a lato un elmo ; e l’altra
con espressione di dolore, che ha
un turbante vicino e porta la destra
nell’ interno del giacchetto.
Esse, senza dubbio, son messe là
con un’allusione, ed io credo che
l’autore abbia voluto rappresentare
gli effetti della guerra, cioè due or-
fanelli rimasti privi del genitore, e
raccomandati alla Madonna del Ro-
sario.
In quattro quadri laterali sono
espresse la Risurrezione, la Trasfi-
gurazione, la Pentecoste e la Morte
della Vergine.
Oratorio dello Spirito Santo. —•
Era nella chiesa di San Tommaso
dei Greci, ma fu distrutto insieme
c on essa, e non ci è rimasto nulla
d eli' opera, compiuta da Giacomo
nel 1718, secondo la testimonianza
del Mongitore.
Dobbiamo solo allo stesso cronista
la seguente memoria: «Fu questa
chiesa abbellita nel 1718 in questa
forma: l’altare maggiore ove si ve-
nera detto quadro (di San Tommaso
apostolo) è fregiato con vari orna-
menti di stucco. Sopra l’arco tre
puttini sostengono uno scudo colla
Santa Croce, insegna dell’Arcicon-
fraternita di Santo Spirito in Sassia, Giacomo Serpotta: La Divina Provvidenza
con cui e aggregata la Compagnia Palermo, San Domenico, Oratorio del Rosario (Fotogr. Lo Forte)
come si dirà in appresso. Nel lato
destro si vede una statua di stucco della Carità; e sopra di essa, in un medaglione, la
SS. Vergine. Nel lato sinistro altra statua della Misericordia con sopra altro medaglione a
San Giuseppe. Queste opere di stucco, come l’altre che si cenneranno, sono lavoro del celebre
Giacomo Serpotta palermitano».1
1 Dell’ Istoria Sacra di tutte le chiese, ecc., op. cit., pag. 549. Vedi anche Palermo, Guida di Palermo,
ediz. 1858, pag. 518.