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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 4.1901

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Fasc. 4
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Frizzoni, Gustavo: Ricordi di un viaggio artistico oltralpe
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https://doi.org/10.11588/diglit.24146#0284

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GUSTAVO FRI ZZO NI

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per la Santa Cecilia dello stesso
Raffaello, purtroppo disgiunta
anch’ essa ora dalla sua cor-
nice originale, opera squisita
del Formiggine, rimasta in
San Giovanni in Monte.

Ci sia concesso quindi di
esprimere il voto che, come
riesci pochi anni or sono al
direttore Corrado Ricci di re-
integrare con le loro antiche
armoniche cornici la Madonna
della Scodella del Correggio
e quella della Concezione del
Mazzola nella Pinacoteca di
Parma, abbia a spuntare il
giorno in cui anche la divina
Santa Cecilia abbia ad essere
rivestita di quella che le spetta
dall’origine.

Allora forse verrà pure l’ora
per la Madonna Sistina, di ri-
acquistare se non il suo com-
pimento originale, che invano
forse si cercherebbe, almeno
una cornice intesa con migliore
intuizione dello stile del tempo,
di quella, di stile freddo e ac-
cademico, entro la quale tro-
vasi condannata la creazione
più fulgida del secolo d’oro del
Rinascimento italiano.

* * *

Fig. io — Stefano Da Zevio : Studi di figure

Dresda, Regio Gabinetto delle Stampe e dei Disegni Tornando ad un ordine di

cose più umili e più primitive,

ecco un altro esempio nell’unita figura io di uno studio di un precoce quattrocentista, di
un antico Veronese, probabilmente anzi di quello stesso Stefano da Zevio di che già si è
fatto menzione. In mezzo agli splendori del Museo di Dresda occupa un degno posto fra i
fogli di disegni di quel bene ordinato Gabinetto, così utile allo studioso, al quale si accede
dalla porta che ci si affaccia in capo alla prima gradinata del classico vestibolo illustrato di sopra.

In codesto disegno è il taglio dei visi, la lunghezza delle figure, il cascare dei panni e,
non ultimo indizio, l’aggraziata sottigliezza delle mani, quello che ci riconduce all’antica
scuola di Verona, anzi, secondo ogni verosimiglianza, all’autore indicato. Arte ideale e deli-
cata, dove la gentilezza del xv secolo incomincia ad affermarsi e s’impossessa delle pro-
porzioni arcaiche, tuttora alquanto discoste dai modelli del vero.

Che si tratti di cosa appartenente alle antiche scuole venete, d’altronde, lo proverebbe già
l’iscrizione contemporanea sopra le teste, difficilmente decifrabile, dove si riscontra, fra altro,
nella seconda linea, il termine corazo, forma prettamente veneta corrispondente a coraggio.

(Continua).

Gustavo Frizzoni.
 
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