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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 4.1901

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Fasc. 4
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Supino, Igino Benvenuto: La facciata della basilica di San Lorenzo in Firenze
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https://doi.org/10.11588/diglit.24146#0302

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/. B. SUPINO

messo, per farne una, a comperare un pezzo di terreno
da Santa Caterina del Capìtolo di Santa Maria del Fiore;
poi scrive o ricorda che andò a cavar marmi a Carrara,
a Pietrasanta e a Serravezza; e addì 20 aprile 1519
racconta a Pietro Urbani che nel far calare una co-

che era passato fra lui e il papa a proposito della
facciata di San Lorenzo: delle noie avute per cavare
i marmi, che aveva già fatto bozzare sei colonne d’un-
dici braccia e mezzo l’ima e molti altri marmi; che il
cardinale de’ Medici per commissione del papa lo fermò

Fig. 9 — Progetto di Emilio Marcucci

lonna si ruppe uno anello dell’ulivella che era alla co-
lonna, e la colonna se nandù nel fiume in cento pezzi;
e già dal dicembre del 1517, come si rileva dai suoi
Ricordi, aveva fatto scavare il terreno innanzi alla fac-
ciata, fatto eseguire i fondamenti e le volticciole a
lo ’ ritorno del fondamento grosso, su le quali à a venire
le scalee.

Ma nel 1520 Michelangiolo scriveva a Roma a
Sebastiano del Piombo, narrandogli prima tutto quello

che non seguisse più l’opera sopradetta, perchè dice-
vano volermi tórre questa noia del condurre i marmi,
e che me gli volevano dare in Firenze loro. Pof pro-
segue dolendosi che i marmi fatti cavare per la fac-
ciata siano stati invece adoprati per fare il pavimento
di Santa Maria del Fiore, che gli sia stata tolta l’allo-
gazione dei marmi che avrebbe dovuto adoperare, che
sia stato dato ad altri l’avviamento suo in Serravezza.
E conclude: « Però i’ ò mostro avere ricevuti duemila
 
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