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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 4.1901

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Fasc. 4
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Miscellanea
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https://doi.org/10.11588/diglit.24146#0343

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MISCELLANEA

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di qualche interesse. La più importante pittura fu una
Annunciazione di Andrea Solario, che fu esposta alla
mostra di pittura lombarda al Burlington Fine Arts Club
4 anni fa. Fu venduta nella sala del Christie per
52,000 franchi. Il proprietario di essa, Mr. Arthur Kay,
s’è disfatto della sua intera collezione che consisteva
in maggior parte di pitture olandesi, molte delle quali
di artisti rari.

Le opere di scuola inglese, specialmente i ritratti,
continuano a ottenere altissimi prezzi. La Duchessa
di Devonshire di Gainsborough è stata comperata da
un milionario americano, il Pierpont Morgan, per più
di mezzo milione, e precisamente per 625,000 franchi.
Qui Mr. Salting ha comperato un magnifico Ritratto
di Rodolfo Ghirlandaio e una deliziosa predella del
Francia ; Mr. Benson ha accresciuto ancora la sua
importante collezione di opere fiorentine e sir Charles
Robinson ha comperato alcuni bei disegni, fra cui uno
studio di Fra Bartolomeo per un’ancona, uno studio
di figura di Michelangelo per il cartone della Battaglia
di Pisa e un notevole disegno dei primordi della scuola
senese.

Londra, luglio.

Herbert Cook.

Notizie di Germania.

Nuovi acquisti del Museo di Berlino. — Il mi-
gliore acquisto che il Museo di Berlino abbia fatto
nell’ultimo semestre è stato quello di due ritratti del
Van Dijck. I due ritratti sono di grandezza al natu-
rale e provengono dalla collezione di Robert Peel di
Londra.

Benché si tratti di opere non italiane ho pensato
di farne menzione, poiché è chiaro che i due dipinti
furono eseguiti dal maestro quand’egli si trovava a
Genova, a ventiquattro anni, nel pieno e splendido
vigore della sua arte. Secondo la tradizione, nei due
ritratti sarebbero rappresentati il senatore genovese
Giustiniani e sua moglie ; però su ciò non v’ è cer-
tezza e quelli potrebbero anche essere due personaggi
di altra famiglia.

I due quadri oltre all’ intrinseco valore ne hanno
poi uno tutto speciale pel nostro Museq che finora
era tutt’altro che ricco di opere del Van Dijck, pos-
sedendone solo otto, tutte del tempo in cui il maestro
seguiva la maniera del Rubens ed un unico ritratto,
quello del duca di Savoia, del 1634.

Ferdinando Laban ha descritto tutti questi dipinti
nel terzo fascicolo dell’Annuario dei Musei prussiani
di quest’ anno, pubblicandone anche belle riprodu-
zioni.

La collezione di sculture del Rinascimento, special-
mente nella sezione dei bronzi, s’arricchì per via di
doni e di acquisti di molte opere. Fra queste scul-
ture è il busto infantile in pietra di macigno, già pub-

blicato dal Bode nell’Annuario dei Musei prussiani.
In questo scritto l’illustre storico passa di nuovo in
rassegna tutta la serie di questi busti infantili, che si
trovano nella chiesa dei Vanchetoni, a Parigi, a Vienna
ed in altri luoghi ; attribuiti un tempo a Donatello ed
ora a Desiderio e ad Antonio Rossellino. Il Bode con
grande cura studia i vari busti assegnandoli ai due
scultori. Egli ritiene che i bimbi rappresentino real-
mente ora il Bambino Gesù ed ora il San Giovannino,
ma che siamo anche ritratti dei figli dei donatori, i
quali a questo modo li raccomandavano alla prote-
zione dei patroni celesti.

Il Museo ha acquistato uno stucco antico, assai
ben dipinto, riproducente il rilievo marmoreo della
Madonna, opera di Desiderio, conservata nella colle-
zione Dreyfus a Parigi. Il Wòlfflin aprì la discussione
sul rilievo del Dreyfus, dichiarandolo del Cinquecento
e dicendolo opera di Pierino da Vinci, mentre il Bode,
seguito in ciò si può dire da tutti, sicuramente e giu-
stamente giudicando, lo attribuisce a Desiderio, di
cui ha il modo delicato e tenue di trattare il rilievo,
che si può osservare molto bene nella celebre cosi-
detta Santa Cecilia (forse sarebbe meglio dire Santa Ca-
terina) di lord Wemyst che è appunto di Desiderio.

A Raffaello da Montelupo deve con ogni probabi-
lità attribuirsi un modello michelangiolésco in terra
cotta d’un San Giovanni Evangelista seduto ed ap-
poggiato su di uno scudo ornato di un’aquila, poiché
ricorda la statua dello stesso scultore nella cappella
Medicea a San Lorenzo.

Grandemente si sono arricchite la collezione dei
bronzi e quella delle placchette,: che può ormardirsi
una delle più ricche e meglio ordinate.

Dei pìccoli bronzi ultimamente .'acquistati, il più
interessante è del Bellano : un calamaio in forma di
tronco d’albero su cui s’.arrampica Un grossa caval-
letta, che un bambino in camicia: vuole acciuffare.
Ai piedi del tronco è un grande mascherone. Dello
stesso tempo, e di scuola padovana, è uria statuetta
di Tobiolo in viaggio col bariletto ed il sacco sulle
spalle, di cui il Museo del Bargello possiede un altro
esemplare intatto.

Il Bode ha fatto dono al Museo di una preziosa
cariatide, nelle cui forme si riconosce la maniera di
Lorenzo Ghiberti.

A Vienna è stata acquistata una grande placchetta
di bronzo da campane, che è opera del Filarete e
reca l’immagine della Madonna entro una ricca cor-
nice. Il Louvre ne possiede un’altra prova che è più
lavorata al cesello.

Tra gli ultimi acquisti è poi ancora da ricordare
una statuetta della Carità, vestita all’antica, con una
fiaccola nella destra, opera questa da attribuirsi a
Tulio Lombardi e non come volevasi prima al Riccio,
del quale è invece una bellissima lucerna da sospen-
dersi, ornata di una giovane che, incurvato burlesca-
 
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