3°ó
EMIL JACOBSEN
Dalla chiesa di Santa Maria della Neve di Milano provengono il quadro d’altare di
Enea Salmeggia e otto strette e lunghe tavole con Santi in grandezza naturale di Giulio
Cesare Procaccini, Morazzone e loro scuola.
Oltre quelli ora nominati, appartengono a Giulio Cesare Procaccini due grandi magni-
fici quadri, di cui uno rappresenta Giuditta e Oloferne. Il colorito è del tutto alla maniera
Lorenzo Lotto (o Cariani ?) : Lot con le figlie
Milano: Galleria del Castello Sforzesco (Fotografia Brogi)
del Caravaggio, cioè le tinte spiccano da uno sfondo nerissimo. Il rosso vi è mirabilissimo
e pieno di splendore.
L’asceta tutto nudo, e coperto solo intorno ai fianchi da un ramo fronzuto, non rappre-
senta San Girolamo, ma Giobbe, come fa intendere la corona che sta ai suoi piedi. E un’opera
eccellentissima e assolutamente di prim’ordine del Ribera. Si osservi la sua impareggiabile
maniera di modellare le nude forme del corpo con solidi, smaglianti ed evidenti colpi di
pennello. Di Luca Giordano sono i due variopinti quadri rappresentanti la Glorificazione di
Venere. Come spessissimo per le opere del Giordano avviene, anche questi ricordano molto
per la loro maniera il Cortona.
Il notevole e vivacissimo Mercato, con numerose figurine tolte dal vero e trattate con
facilità, è una eccellente opera del Magnasco. Ottima la parte architettonica con potenti
effetti di luce ed ombre e belle vedute. Il tutto molto largo e ardito.
EMIL JACOBSEN
Dalla chiesa di Santa Maria della Neve di Milano provengono il quadro d’altare di
Enea Salmeggia e otto strette e lunghe tavole con Santi in grandezza naturale di Giulio
Cesare Procaccini, Morazzone e loro scuola.
Oltre quelli ora nominati, appartengono a Giulio Cesare Procaccini due grandi magni-
fici quadri, di cui uno rappresenta Giuditta e Oloferne. Il colorito è del tutto alla maniera
Lorenzo Lotto (o Cariani ?) : Lot con le figlie
Milano: Galleria del Castello Sforzesco (Fotografia Brogi)
del Caravaggio, cioè le tinte spiccano da uno sfondo nerissimo. Il rosso vi è mirabilissimo
e pieno di splendore.
L’asceta tutto nudo, e coperto solo intorno ai fianchi da un ramo fronzuto, non rappre-
senta San Girolamo, ma Giobbe, come fa intendere la corona che sta ai suoi piedi. E un’opera
eccellentissima e assolutamente di prim’ordine del Ribera. Si osservi la sua impareggiabile
maniera di modellare le nude forme del corpo con solidi, smaglianti ed evidenti colpi di
pennello. Di Luca Giordano sono i due variopinti quadri rappresentanti la Glorificazione di
Venere. Come spessissimo per le opere del Giordano avviene, anche questi ricordano molto
per la loro maniera il Cortona.
Il notevole e vivacissimo Mercato, con numerose figurine tolte dal vero e trattate con
facilità, è una eccellente opera del Magnasco. Ottima la parte architettonica con potenti
effetti di luce ed ombre e belle vedute. Il tutto molto largo e ardito.