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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 4.1901

DOI issue:
Fasc. 5
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Gavini, Ignazio Carlo: Santa Maria Assunta in Assergi, [1]
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https://doi.org/10.11588/diglit.24146#0380

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326

IGNAZIO CARLO GA VINI

Comunissimi erano i pulpiti nelle chiese abruzzesi che, a somiglianza delle cattedrali
del mezzogiorno d’Italia, sfoggiavano nella ricchezza di uno o talvolta due amboni, in
conni Epistolae e in cornu Evangelii : e tuttavia molte chiese ne vanno superbe, come San
Nicola a Prata Ansidonia, Santa Maria di Bominaco, San Pelino a Pentima, Santa Giusta
a Bazzano, Santa Maria del Lago a Moscufo, San Clemente a Casauria e altre che taccio
per brevità. In ognuna di queste l’ambone del XII o xrn secolo nella navata centrale, addos-
sato per lo più ad una colonna o un pilastro, spicca per ricchezza d’intagli e di sculture in
modo da parere qualche volta anche sproporzionato con la semplicità dell’ambiente. La
chiesa di San Paolo detta di Peltuino, giacché sorge sulle rovine dell’antica città che poi,
riedificata dai Normanni, si chiamò Ansidonia, possedeva il pulpito che tuttora esiste nel
Comune di Prata, nella chiesa di San Nicola, ove fu trasportato probabilmente nel secolo xvnr.
Il chiarissimo prof. Piccirilli, in un opuscolo sull’Abruzzo monumentale, lo chiama « vero
tesoro d’arte scultoria medioevale » ; ed invero è il più bello e il più ricco di quanti io
conosca. I colleghi appassionati di cose medioevali troveranno larga fonte di studio in questo
monumento, che porta ancora scolpita la sua data, 1240, ma di cui il nome dell’autore
sfuggi alla storia. Dopo la bella descrizione che ne fa il Piccirilli, non potrei parlare più a
lungo di questo pulpito senza anche uscire dal mio tema; dirò solo che l’occhio innamo-

Assergi, Santa Maria Assunta. Capitello del secolo xn

rato di artista non sa ritrarsi senza dispiacere da questo prodigio di concezione e di ese-
cuzione.

Altro simile ambone si trova nel prossimo paese di Bominaco, nella chiesa intitolata
a Santa Maria, della quale le memorie più antiche rimontano al 1001, benché sia ritenuta
di maggiore antichità. E meno bello di quello di Prata, ma pure non meno interessante,
portando la data del 1180. Ha sul davanti un grandioso candelabro pasquale in forma di
una colonna a tortiglione poggiata sul dorso di un leone.

Benché, stando rigorosamente alle date che non lasciano alcun dubbio di autenticità,
il primo di questi pulpiti sia di 60 anni posteriore al secondo, una stessa scuola si lascia
 
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