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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 4.1901

DOI issue:
Fasc. 5
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Gavini, Ignazio Carlo: Santa Maria Assunta in Assergi, [1]
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https://doi.org/10.11588/diglit.24146#0383

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SANTA MARIA ASSUNTA IN ASSERGI

329

E se realmente esiste una giusta proporzione tra questo pluteo ed il capitello di cui no-
tammo le analogie, perchè dovremo non ammettere che i due frammenti siano gli avanzi
di uno stesso monumento e che questo fosse un pulpito il quale, a somiglianza degli altri
dei paesi vicini, abbellì la chiesa di Assergi attorno all’anno 1180? Che tale lavoro sia stato
terminato o qual fine abbiano avuto gli altri pezzi non sappiamo, giacché la storia è muta
su tale argomento e le nostre ricerche non poterono rinvenire nulla di più. Osservammo
solamente nella faccia di sotto del capitello la traccia delineante il contorno e la forma del
fusto su cui poggiava, che era ottagonale e misurava cm. 22 di diametro, e nella faccia di
sopra ad angolo retto incavati due larghi rincassi fatti per dar presa all’architrave o per
collocare branche di ferro. E questo ci sembrò il segno più evidente per poter dichiarare
che il capitello era sull’angolo di due fronti dello stesso monumento.

Altri pochi avanzi di quest’epoca rinvenimmo qua e là ficcati nei muri e nel pavimento,
e tutti degni di osservazione. Il portichetto per cui si entra alla porticina sulla sinistra della
facciata è quasi interamente costruito di materiale frammentario che va dal XII al XVI secolo.
Una vasca interamente conservata, nella quale si celebrava il battesimo per immersione,
serve a sostenere il terrapieno attiguo, ed è questo solo avanzo di tale importanza che meri-
terebbe di essere meglio collocato. La scaletta che dalla sacrestia comunica col sotterraneo
è pure quasi interamente costruita con frammenti architettonici appartenenti alla chiesa.
Potemmo scavare due basette eguali fornite di protezionali e il cui fusto misurava cm. 15
di diametro ed un capitello che benissimo vi si accompagna; una base più grande, pure con
protezionali, rozzamente scolpita che potrebbe appartenere ad una delle colonne del pulpito
andato distrutto.

(1Continua) IGNAZIO CARLO GaVINI.

l'Arte. IV, 42.
 
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