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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 4.1901

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Fasc. 5
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Colasanti, Arduino: l' Esposizione internazionale d'arte in Venezia, [2]: la scultura
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https://doi.org/10.11588/diglit.24146#0386

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332

ARDUINO COLASANTI

Si presenta con sette opere, nelle quali sono espresse le più varie tendenze: egli ha
infatti il ritratto, il tema concettoso, la scultura di soggetto sacro, e in ciascuna di queste
forme è riuscito ad imprimere profondamente l’impronta di una inesauribile originalità.

Innamorato di un ideale classico, il Canonica riesce ad animare le sue opere col soffio
della modernità. Ricercatore irrequieto e incontentabile, nessun segreto dell’anatomia gli è
ignoto e il suo scalpello segue le forme nel loro naturale avvolgimento, e ricerca sapiente-
mente le ossa, i muscoli, i nervi, le pieghe della pelle, i capelli, e cura ogni particolare, si
rende ragione di ogni rapporto di luce e d’ombra, del significato di ciascun segno.

Ma la sua finezza non è tec-




Domenico Trentacoste : II ciccaiuolo

nica soltanto, è anche psicolo-
gica. Egli sa che oltre.la vita
della superficie v’ è un’ altra
vita meno agevole a rendere,
ma che l’artista moderno non
può trascurare. Anzi questo
appunto deve essere il compito
ed è la caratteristica dell’arte
contemporanea: esprimere in
belle forme la vita interiore
dell’individuo e dei popoli,
tradurre in vive parvenze di
bellezza quel tanto di passione
universale che si ripercuote
nell’anima dell’artista.

Questa vita del sentimento
il Canonica rivela, impiegando
tutti i mezzi che valgano a
fargli conseguire le risultanze
che in ogni singolo caso vuol
raggiungere. Gli occhi, il naso,
la bocca, le mani, tutto nelle
statue dello scultore piemon-
tese concorre ad esprimere ciò
che egli precisamente si è pro-
posto di dire. Le mani sopra
tutto, il Canonica è il poeta
delle mani, che sa far parlare
ed a cui comunica una inten-
sità prodigiosa di espressione
psicologica.

Con la sua testa del Cristo
il giovane scultore ha vo-
luto rifarsi della esasperazione
espressiva e di forma che si
vedeva nel suo Croce fisso della
Mostra del 1899. Qui l’espres-
sione del dolore non sopraffa
la bellezza, e pure nel naso
affilato e quasi trasparente e
nelle labbra semiaperte è un
così profondo senso di ango-
 
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