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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 4.1901

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Fasc. 5
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Miscellanea
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https://doi.org/10.11588/diglit.24146#0409

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MISCELLANEA

355

La facciata del duomo di Monza venne liberata
giorni sono dall’ impalcatura che la nascondeva da ben
undici anni. La bella facciata di Matteo da Campione,
eseguita tra la fine del xiv e il principio del xv se-
colo, minacciava completa rovina per lo staccarsi del
suo rivestimento marmoreo, le cui lastre, invece di
essere collegate saldamente con la massa muraria, vi
erano soltanto assicurate con chiavelle di ferro infisse
a martello. Tutta intera la facciata fu riparata ; gran
parte delle fascie bianche e nere dovette essere so-
stituita con fascie alternate di marmo bianco di Cre-
vola e serpentino di Oira. Contemporaneamente venne
pure restaurata la ricca parte decorativa ornamentale,
le finestre, il grande rosone e la cuspide centrale.

Gli studi per quest’opera importantissima sono do-
vuti all’architetto Luca Beltrami; il compianto archi-
tetto Gaetano Landriani aveva diretto per molti anni
l’esecuzione dei lavori, poi alla sua morte era suben-
trato l’ingegnere Mina.

Il monumento a Carlo Cattaneo di Ettore Fer-
rari. — Il 23 giugno scorso, in Milano, al punto ove
la via Santa Margherita si allarga, vicino alla galleria
Vittorio Emanuele e alla piazza del Duomo, è stato
scoperto il monumento a Carlo Cattaneo, il grande
pensatore e filosofo che ebbe tanta parte nei moti
del 1848.

La statua, opera dell’ insigne scultore romano Et-
tore Ferrari, è in bronzo e di proporzioni maggiori
del vero ; rappresenta Carlo Cattaneo con la fascia
tricolore a tracollo, la destra appoggiata sopra un
libro ; ritto, guarda dinanzi a sè con occhio fermo e
sicuro, come quando rifiutò l’armistizio proposto dal
generale Radetzky. La scena stessa del rifiuto appare
pure nel monumento, cioè nel bassorilievo in bronzo
incastrato nella fronte del basamento. Negli altri tre lati
di questo si veggono due medaglioni in marmo grigio,
in cui l’artista simboleggiò il Pensiero e la Scienza,
e un bassorilievo in bronzo con la mezza figura alle-
gorica della Libertà.

L’opera di Ettore Ferrari è molto ammirata per
l’effetto monumentale dell’assieme, l’imponenza se-
vera della figura di Carlo Cattaneo, la sobria eleganza
della base e dei bassorilievi decorativi.

Milano, Ottobre.

Giulio Carotti.

Notizie dall’Emilia.

La badia di Pomposa. Ceramiche del secolo XV.

— La badia della Pomposa, accovacciata sotto la
grande torre campanaria che domina la valle già pu-
trida, ora fiorente, è in uno stato pietoso. Le belle
pitture trecentistiche, che la paravano a festa, parte
sono oscurate e cadenti, parte si nascondono sotto lo
.scialbo: in tre ordini si svolgono le pitture, lungo i
muri della navata centrale, con le rappresentazioni

della Genesi, della vita del Cristo e dell’Apocalisse.
Nell’abside signoreggia il Cristo glorioso, sulla schiera
dei profeti; di fronte all’abside, la grande scena del
Giudizio universale. E un insieme grandioso che aspetta
l’illustratore, ma, in attesa, conviene che esso sia con-
servato con cura scrupolosa, difeso dà ulteriori danni.
Non diciamo del monastero ridotto a fienile, perchè
non c’è forse più possibilità di riparare l’insigne mo-
numento caduto in così triste abbandono; e piuttosto
facciamo noto agli studiosi che, nel portico eretto ai
tempi di Guido abbate (a. 1008-1046), ci sono degli
avanzi aggiuntivi di un pavimento in maiolica, de’quali
fa d’uopo tener conto. Nulla resta dell’arte ceramica
a Ferrara nel secolo xv; e abbiamo dovuto sin qui
contentarci delle notizie forniteci dagli archivi, tra le
altre di quella che ci fa conoscere il maiolicaro Fra
Melchiore da Faenza, chiamato nel 1490 co’ suoi figli
a lavorare a Ferrara. 1 II duca Ercole I, che si di-
chiarava «sopramodo avido», non solo di adornare
la sua città, ma anche di riempirla di prestanti uomini,
gli concedeva privilegi e ne favoriva l’industria. 2 3 Ad
un tempo Ottaviano da Faenza maiolicaro dava lavori
di terra cotta alle suore del Corpo di Cristo; e dal 1501
al 1506 Biagio da Faenza dette lavori di maiolica alla
Corte e a suor Lucia da Narni. J Riportiamo queste
notizie, non inutili a chiarire la natura de’ frammenti
del pavimento di maiolica appiccicati all’esterno del
portico della badia di Pomposa. Vi si scorge la im-
presa estense di Ercole I, quella deH’anello con il
diamante a punta triangolare.

Duomo di Codigoro. Tavole di Dosso Dossi e
del Garofalo. — Presso alla badia, nel duomo della
borgata di Codigoro, vi sono due quadri d’un grande
interesse per gli studiosi. Non ricordiamo che alcuno
li abbia citati, certamente nessuno ne ha fatto cono-
scere l’importanza. Il quadro di Dosso Dossi, benché
fortunatamente sia scevro da restauri, si sgretola nelle
vesti e in altre parti, ad eccezione dei volti e delle
carni delle figure, dipinte con pennello più grasso,
che sono rimaste intatte. Rappresenta San Giovanni
Battista ritto in piedi e San Giovanni Evangelista a
riscontro, con la testa ispirata, accesa, su una corona
di densi nuvoli : entrambi guardano alla visione ce-
leste, alla Vergine in gloria; e l’Evangelista scrive
sul libro stampato a righe di lettere nere e rosse,
come quelle del grande volume aperto innanzi alla
Vergine nella Sacra Famiglia del Campidoglio.

L’altro quadro, certamente di Benvenuto Tisi, detto
il Garofalo, è una Madonna col Bambino in trono,

1 G. Campori, Notizie storiche e artistiche della Maiolica e
della Porcellana a Ferrara nei secoliXVe XVI. Pesaro, Nobili, 1879.

2 Arch. di Stato in Modena. Mandati dell’anno 1493, a c. 67 e 86.

3 Arch. di Stato in Modena. Conto generale della munizione,
1501. —Memoriale, GC, 1501, a c. 155. — Libro delle partide, 1502,
c. 95 (a. 1503). — Libro delle partide, 1505, c. 65 (a. 1506).
 
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