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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 4.1901

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Fasc. 6
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Calzini, Egidio: La galleria annessa all' Istituto di belle arti di Urbino
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https://doi.org/10.11588/diglit.24146#0434

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376

EGIDIO CALZINI

di mano tedesca; ma parecchi storici, fra cui il Passavant, le attribuirono al Santi; tuttavia
la critica moderna, che le dice « falsamente attribuite a Timoteo Viti », come scrive in pro-
posito il Morelli, le toglie al Santi senza dirci a chi appartengano veramente. Nel catalogo
della galleria hanno figurato fin qui quali opere di scuola umbra, ma io, oggi, non ho che
aggiungere a ciò che scrissi altra volta, parecchi anni fa, e senza esitazione attribuisco le
due pitture al padre di Raffaello.

Sono proprio lieto intanto di dover ripetere che la modesta quanto utile mostra delle
opere del Santi tenutasi ultimamente in Urbino m’è stata di non piccolo aiuto, mercè i con-
fronti che potei istituire, col sussidio eziandio delle fotografie di quasi tutte le opere del
maestro, fra le pitture sue universalmente riconosciute e quelle che in patria potevano dar
luogo ancora a non lievi dubbi.

Incominciando l’esame delle due tele dal paesaggio, noi lo vedremo identico, persino

nella struttura e nel colore
delle roccie e dei sassi, al paese
che il Santi dipinse in molti
de’ suoi quadri, come in quello
della famiglia Buffi, come nella
parte superiore dell’ affresco
nella chiesa di San Domenico
a Cagli, come anche nello
splendido quadretto della San-
ta Martire. La bella e mae-
stosa figura del San Rocco
ricorda nell’ acconciatura del
capo e nella posa elegante la
dignità preclara delle figure
melozziane. L’andare largo e
solenne dei panni e il disegno
minuto delle pieghe nell’ una
e nell’altra figura, e più spe-
cialmente nel braccio destro
dell’Arcangelo, non sono in-
dizi sicuri della maniera del
nostro pittore?

Senza fermarci a considerare
la bellezza e compostezza delle
due figure principali, contin-
uiamo a fare confronti di stile
e di maniera, non trascurando
dell’artista le stesse forme di-
fettose. Le mani del San Rocco,
massime quella sinistra, tozze,
dalle grosse dita e col mignolo
leggermente piegato, non sono
forse sue, innegabilmente sue?
Persino nelle gemme con cui
l’artista amò ornare la tunica
dell’Arcangelo trovo riscontri
con altre gemme che il mae-
Fig. 12 — Giovanni Santi: San Rocco - Urbino, Galleria stro pone quale ornamento

(Fotografìa del sig. Conte Castracane) nella veste e sulla corona della
 
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