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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 4.1901

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Fasc. 6
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Gavini, Ignazio Carlo: Santa Maria Assunta in Assergi, [2]
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https://doi.org/10.11588/diglit.24146#0461

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SANTA MARIA ASSUNTA IN ASSER Gl

401

certamente dovevano essere intere, non si potè scoprire che la testa, essendo il rimanente
coperto dalla muratura della volta. E si può dedurre che circa due metri del quadro rimar-
rebbero nascosti dietro il peduccio se nell’attaccarvi la nuova muratura non gli avessero
arrecato guasto.

La pittura è abbastanza ben conservata, a colori vaghissimi, e vi si trova un fare largo
e franco di persona molto esperta nell’arte : sembra di scuola umbra e va in ogni modo
attribuita alla seconda metà del XV secolo.

Della stessa epoca sembra un ex voto che ho trovato dipinto nel fianco del pilastro che
a sinistra dell’abside sorregge l’ultima arcata e rappresenta una mezza figura di Cristo sor-
gente dal sepolcro. Un armadio murato in quest’angolo della chiesa e adibito ad uso di
ripostiglio la copriva insieme con altre pitture del Rinascimento. La figura, alla grandezza
circa del vero, sta per diritto ed è tutta nuda fino ai fianchi, dove la recinge un bianco len-
zuolo che si perde nel sepolcro. Il Cristo, smunto, stecchito, con gli occhi chiusi e l’abbon-
dante capigliatura nera, che spicca sopra il nimbo, ha una particolare espressione di dolore
che spinge a sacra ammirazione. Ma la figura manca disgraziatamente del lato destro dalla
spalla in giù, forse perchè tale porzione d’intonaco era applicata sulle pietre che formano
il pilastro.

Altri avanzi di affreschi si conservavano dentro lo stesso armadio, e fu vera fortuna, per
l’importanza artistica che essi hanno e che mi proverò di esporre. Infatti, nella parete di
fondo, molto presso alla figura del Cristo che ho già menzionato, trovai un credenzino pra-
ticato nel muro e chiuso con due sportelli di legno, dipinto tutto all’intorno da pitture a
fresco in istato di disfacimento. Ai lati del credenzino semplici tinte rosse di fondo e al di
sopra una bella figura di Cristo, seduta in
atto di abbandono, viene sostenuta per le
braccia da due angeletti. Anche qui il Cristo
ha l’espressione della morte, col capo cir-
condato di spine e il sangue che scende
abbondante dalla testa e dal costato; onde
è facile dedurne che l’artista forse volle
rappresentare il Salvatore tolto appena dalla
croce o, come suol dirsi, una Deposizione.

Fortunatamente la figura del Cristo è quasi
interamente conservata, mancando solo le
mani e metà delle gambe, ciò che non si
può dire dei puttini, le cui parti rimanenti,
il giorno della mia prima visita, caddero
in frantumi al più piccolo urto. Tuttavia
questo è certamente raffresco di maggior
pregio che rimane nella chiesa, dimostrando
nel disegno, nella modellatura e nella espres-
sione un’arte molto più avanzata di quello
che non siano le altre pitture ; onde mi pre-
meva assicurarne la conservazione e stu-
diarne la ragione d’esistere in rapporto al
credenzino sottostante. Osservando le sin-
gole parti di questo, la pittura sbiadita che
lo ricopre, la sua costruzione, i due anellini
che fanno da manopola e che hanno intorno
due scudetti applicati sul cuoio, potei assicu-
rarmi della sua autenticità e dell’alto ufficio
a cui un tempo doveva essere adibito. Al-

Assergi, Santa Maria Assunta. Edicola del 1502
(fuori posto)

L'Arte. IV, 51.
 
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