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ARTE DECORATIVA
di rilievo, eminentemente suggestiva. Con questo non intendo di asserire che il Marchesi sia
stato sempre originale. Anzi, sotto questo aspetto, più che nell’ altro, appare chiaramente
l’influenza decisiva e vitale esercitata su di lui, sulla perfezione della sua attitudine decora-
tiva, dall’arte toscana, specialmente da coloro che sotto il modesto nome di tagliatores lapidimi
erano venuti mezzo secolo innanzi a Bologna a lavorare attorno agli edilizi del primo
Rinascimento. Tra la pleiade di artisti chiamati da ogni parte a Bologna durante la mirabile
fioritura intellettuale così singolarmente favorita dalla signoria bentivogliesca, ad innalzare
chiese e palazzi, ad ornarli di eleganti decorazioni in arenaria e terra cotta, ideatori ed artefici
ad un tempo, uno specialmente va menzionato, Francesco di Simone fiorentino, autore del
bellissimo monumento al giureconsulto Alessandro Tartagni che tuttora si ammira ottima-
mente conservato nel vestibolo laterale di San Domenico (fig. 3) e presumibilmente anche
di quel gioiello architettonico e decorativo che è il palazzo Sanuti ora Bevilacqua. Dico
presumibilmente, perchè sebbene il nome dell’autore sia ignoto, tuttavia l’architettura palesa
Fig. 5 — Andrea Formiggine : Cornice della Santa Cecilia di Raffaello. Dettaglio
Bologna, chiesa di S. Domenico (Fotografia Poppi, Bologna)
subito un artista toscano, e gli stipiti delle porte e delle finestre in arenaria, le fascie,
la cornice, i motivi decorativi elegantissimi, specialmente le candeliere dello stipite e del
sottarco della porta principale, sono nella tecnica uguali, come notò il Venturi, alle decora-
zioni del monumento Tartagni.
ARTE DECORATIVA
di rilievo, eminentemente suggestiva. Con questo non intendo di asserire che il Marchesi sia
stato sempre originale. Anzi, sotto questo aspetto, più che nell’ altro, appare chiaramente
l’influenza decisiva e vitale esercitata su di lui, sulla perfezione della sua attitudine decora-
tiva, dall’arte toscana, specialmente da coloro che sotto il modesto nome di tagliatores lapidimi
erano venuti mezzo secolo innanzi a Bologna a lavorare attorno agli edilizi del primo
Rinascimento. Tra la pleiade di artisti chiamati da ogni parte a Bologna durante la mirabile
fioritura intellettuale così singolarmente favorita dalla signoria bentivogliesca, ad innalzare
chiese e palazzi, ad ornarli di eleganti decorazioni in arenaria e terra cotta, ideatori ed artefici
ad un tempo, uno specialmente va menzionato, Francesco di Simone fiorentino, autore del
bellissimo monumento al giureconsulto Alessandro Tartagni che tuttora si ammira ottima-
mente conservato nel vestibolo laterale di San Domenico (fig. 3) e presumibilmente anche
di quel gioiello architettonico e decorativo che è il palazzo Sanuti ora Bevilacqua. Dico
presumibilmente, perchè sebbene il nome dell’autore sia ignoto, tuttavia l’architettura palesa
Fig. 5 — Andrea Formiggine : Cornice della Santa Cecilia di Raffaello. Dettaglio
Bologna, chiesa di S. Domenico (Fotografia Poppi, Bologna)
subito un artista toscano, e gli stipiti delle porte e delle finestre in arenaria, le fascie,
la cornice, i motivi decorativi elegantissimi, specialmente le candeliere dello stipite e del
sottarco della porta principale, sono nella tecnica uguali, come notò il Venturi, alle decora-
zioni del monumento Tartagni.