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ARTE DECORATIVA
la cromolitografia e le arti fototipografiche
vorrebbero rivaleggiare con l’antica madre;
ma ogni cosa meccanica non è arte ; ogni
cosa che si fa in un attimo, o costi poca
meditazione, o non sia passata intera attra-
verso l’anima nostra, o non dica amore per
la bellezza, non dà godimento allo spirito.
Questo ha sentito Nestore Leoni, che nella
Laurenziana di Firenze, nelle biblioteche
e nelle chiese d’Italia andò raccogliendo
antichi elementi pér l’arte sua; ma gli è
inutile, pensò, contrastare con le arti che
s’improvvisano e si spandono come torrenti
in piena per il mondo ; conviene trarre prò
dell’antica gentilezza, dell’antica nobiltà
della miniatura, e versare i fiori e i frutti
della sua cornucopia d’oro sui monumenti
più cari agli uomini. I mezzi comuni della
stampa non bastano a dare un carattere
sacro alle carte, che costarono lagrime e
sangue, che sanciscono il trionfo del diritto,
delle virtù umane e della concordia dei
popoli. E così Nestore Leoni pensò e volle
dare tutte le cure dell’arte sua, tutte le ca-
rezze del suo pennello alla -magna charta
degli Stati Uniti d’America. Volle accogliere
come in un sacrario il patto solenne, illu-
minarlo di un raggio dell’antica bellezza.
Ed ecco qui il suo lavoro assiduo, co-
scienzioso, superbo! Ora vedete tra i fili
d’oro brunito salire gli steli di piante dei
giardini delle fate, con le foglie variopinte,
con perle per frutta ; ora negli steli intrec-
ciarsi rose e fiordalisi tra viticci d’oro ; ora
i campi vestirsi di primavera, colorarsi dol-
cemente di viole e d’azzurro. E qui rivedete
i bei girari de’ corali di Siena sopra fondi
a graffito corruschi; e qui la boscaglia, in
cui s’intrecciano rami di corallo, dietro i
margini arabescati alla gotica ; e qui candidi
ornati composti di steli e petali di fiori dalle
ombre trasparenti, sopra tessere di musaico.
Lì ricami d’oro, come d’antico pluviale,
„ . , , . . con orlature di lustrini; e rami che s’intrcc-
rregi laterali di due miniature
ciano tra spazi verdi e rosei, come in una
araba formella maiolicata; lì s’alternano foglie azzurre con verdi risvolti e foglie rosse con
risvolti azzurri su fondo viola, tale che vi fa l’effetto d’una flora fantastica; e lì si adergono
rami d’oro su fondi verdi e purpurei, purpurei e verdi, come nell’Attavante, principe dei
miniatori di Firenze. Nulla è trascurato delle antiche raffinatezze dell’arte del minio: fondi
alluciolati, spazi con triplici serie di puntolini, tondetti che s’irraggiano da’ margini, cartel-
line verdi e azzurre arabescate, graffiti de’ fondi d’oro puro lucente, campi picchettati di
ARTE DECORATIVA
la cromolitografia e le arti fototipografiche
vorrebbero rivaleggiare con l’antica madre;
ma ogni cosa meccanica non è arte ; ogni
cosa che si fa in un attimo, o costi poca
meditazione, o non sia passata intera attra-
verso l’anima nostra, o non dica amore per
la bellezza, non dà godimento allo spirito.
Questo ha sentito Nestore Leoni, che nella
Laurenziana di Firenze, nelle biblioteche
e nelle chiese d’Italia andò raccogliendo
antichi elementi pér l’arte sua; ma gli è
inutile, pensò, contrastare con le arti che
s’improvvisano e si spandono come torrenti
in piena per il mondo ; conviene trarre prò
dell’antica gentilezza, dell’antica nobiltà
della miniatura, e versare i fiori e i frutti
della sua cornucopia d’oro sui monumenti
più cari agli uomini. I mezzi comuni della
stampa non bastano a dare un carattere
sacro alle carte, che costarono lagrime e
sangue, che sanciscono il trionfo del diritto,
delle virtù umane e della concordia dei
popoli. E così Nestore Leoni pensò e volle
dare tutte le cure dell’arte sua, tutte le ca-
rezze del suo pennello alla -magna charta
degli Stati Uniti d’America. Volle accogliere
come in un sacrario il patto solenne, illu-
minarlo di un raggio dell’antica bellezza.
Ed ecco qui il suo lavoro assiduo, co-
scienzioso, superbo! Ora vedete tra i fili
d’oro brunito salire gli steli di piante dei
giardini delle fate, con le foglie variopinte,
con perle per frutta ; ora negli steli intrec-
ciarsi rose e fiordalisi tra viticci d’oro ; ora
i campi vestirsi di primavera, colorarsi dol-
cemente di viole e d’azzurro. E qui rivedete
i bei girari de’ corali di Siena sopra fondi
a graffito corruschi; e qui la boscaglia, in
cui s’intrecciano rami di corallo, dietro i
margini arabescati alla gotica ; e qui candidi
ornati composti di steli e petali di fiori dalle
ombre trasparenti, sopra tessere di musaico.
Lì ricami d’oro, come d’antico pluviale,
„ . , , . . con orlature di lustrini; e rami che s’intrcc-
rregi laterali di due miniature
ciano tra spazi verdi e rosei, come in una
araba formella maiolicata; lì s’alternano foglie azzurre con verdi risvolti e foglie rosse con
risvolti azzurri su fondo viola, tale che vi fa l’effetto d’una flora fantastica; e lì si adergono
rami d’oro su fondi verdi e purpurei, purpurei e verdi, come nell’Attavante, principe dei
miniatori di Firenze. Nulla è trascurato delle antiche raffinatezze dell’arte del minio: fondi
alluciolati, spazi con triplici serie di puntolini, tondetti che s’irraggiano da’ margini, cartel-
line verdi e azzurre arabescate, graffiti de’ fondi d’oro puro lucente, campi picchettati di