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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 8.1905

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Fasc. 4
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https://doi.org/10.11588/diglit.24150#0353

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BIBLIOGRAFIA

RECENSIONI.

Gerolamo Biscaro : Note e documenti san-
tambrosianì. Milano, tipografia editrice L. F.
Cogliati, 1904. (Estratto delY Archivio sto-
rico lombardo, anno XXXI, fase. IV, Mi-
lano, 1904).

La quistione dell’età approssimativa dell’odierno
Sant’Ambrogio di Milano è molto importante di per
sè e più ancora pei molteplici problemi di storia archi-
tettonica e di scultura decorativa che vi hanno atti-
nenza; quindi nessuna meraviglia che agiti da lungo
tempo il campo dei nostri studi.

Da quando il barone di Rumhor ribellandosi alla
tradizione, affermò arditamente, ma in modo troppo
reciso ed estensivo « che la basilica venne rinnovata
tutta quanta da capo a fondo nel sec. xn »,! divampò
aspra ed improvvisa la battaglia, che continua tutt’ora
e con armi non sempre cortesi.

Il De Dartein, il Landriani, il Beltrami sostengono
che la celebre chiesa si deve assegnare quasi per intiero
al sec. ix. Il Viollet-le-!)uc, von Eitelberg, il Cattaneo,
il Toschi, Diego Sant’Ambrogio, lo Zimmermann, lo
Stiehl, il Venturi, il Rivoira, e il sottoscritto ritengono
che la basilica, ad eccezione dell’abside o delle absidi,
venisse rifabbricata dall’inizio del xn secolo in avanti.

Il Dartein, il Landriani e il Beltrami, affrettiamoci
a dirlo, studiarono il tempio con maggiore fervore degli
altri, e ci diedero monografie complete, corredandole
di magnifiche tavole da essi disegnate. Ne risultò che
i loro lavori, anche dove riuscirono dialetticamente
deboli, o poveri di materiale storico accuratamente
vagliato, hanno un profumo tutto proprio ed intimo,
che emana dalla vita stessa del monumento.

Ma un preconcetto, scientifico in apparenza, vizia
quegli scritti. Stabilita l’analogia innegabile fra gli
avanzi scolpiti di Santa Maria d’Aurona e varie parti

1 Itatienische Forschuvgen, parte III, pag. 183.

decorative del Sant’Ambrogio, fra la forma crociata
curvilinea dei piloni di quella chiesetta con il pilon-
cino laterale all’altar maggiore, in Sant’Ambrogio, e
rilevato che nell’iscrizione d’uno dei capitelli di Santa
Maria si parlava di Teodoro, il quale aveva governato
la sede vescovile di Milano dal 725 al 739, se ne de-
dusse che la chiesa di Aurona e i suoi capitelli dove-
vano essere contemporanei o posteriori di qualche anno
al più, alla morte di quel prelato. Inoltre, fuorviati dalle
affermazioni singolari di Antonio Ceruti, fecero di Teo-
doro un fratello dell’Aurona regalee di Liutprando re.

Mi sia lecito di ricordare come in questo nostro pe-
riodico 1 provassi non essere la supposta chiesa del
sec. vm, che una nuova costruzione romanza del 1099,
essendo la fabbrica primitiva perita nell’incendio del-
l’anno 1075. E concludevo con le parole seguenti: Le
conseguenze di questo nostro lavoro ci sembra che
siano definitive non solo per Santa Maria d’Aurona,
ma pel Sant’Ambrogio, il quale, per confessione degli
stessi avversari, somigliando nelle parti più antiche
delle sue navi a Santa Maria, dovrà d’ora innanzi,
perchè più perfetto di quella, essere collocato ben
avanti, nel xn secolo. E mi proponevo in un prossimo
studio, che non ho ancora compiuto, di dimostrare
perchè non reggessero tecnicamente e storicamente le
osservazioni fatte dal Beltrami, intorno al Sant’Am-
brogio, nel volume Ambrosiana. Nessuno, finora, ha
confutato quel mio lavoretto, ma Adolfo Venturi fu
maltrattato abbastanza perchè sostenne che il ciborio
e la chiesa di Sant’Ambrogio sono del xn secolo. Ep-
pure egli ha ragione, e io, anticipando qualche notizia
del mio prossimo lavoro, posso dire che l’esecuzione
della parte superiore del ciborio cade fra il 1162 e
il 1167 circa. 2 D’altronde il Beltrami ebbe torto d’in-

1 L'Arte, 1904, fase. I-IV.

2 Fa meraviglia che nessuno abbia ancora badato alle aquile
allegoriche sopra ai capitelli e alle figure coronate dei bassorilievi,
cose tutte, che, unite alla documentazione storica, renderanno evi-
dente la mia tesi.
 
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