LA PITTURA NAPOLETANA DEL RINASCIMENTO'
ULLA pittura napoletana del Rinascimento non vi sono memorie coeve
all’infuori della lettera di Pietro Summonte. 1 2 Solo nel ’óoo si
trova qualche guida, come quelle del D’Engenio3 e del Celano,4
ma tutte incerte, monche, inesatte. Vero è che si ha notizia di
un libro di Vite di pittori napoletani, pubblicato nel 1674, ma
nessuno ha mai citato qualche cosa più del titolo. Perciò le crea-
zioni del De Dominici passarono anche in opere notevoli, e solo
col rinnovamento degli studi di storia dell’arte cominciarono aper-
tamente le ribellioni. La diffidenza già latente in parecchi storici,
come il Cicognara, il Perkins, il d’Agincourt... si accrebbe a
mano a mano nello Schultz, 5 nel Catalani, 6 nel Burckhardt, 7
nel Cavalcasene..., 8 e si determinò chiaramente nel Filangieri,7 nel
Croce,10 nel Frizzoni11 e nel Faraglia,12 dai quali ultimi le que-
stioni attinenti alla scuola artistica napoletana sono state messe
sopra un terreno storico.
Come già ebbe a notare il Frizzoni13 la pittura napoletana
si è svolta sempre sotto l’influsso piu o meno vivo di altre scuole,
senza riuscir mai a prendere una sua particolare fisonomia. Chè,
anzi, le opere dell’alto Rinascimento presentano spesso influenze
varie e confuse al punto da render difficile una classificazione. Ma
due fra le scuole pittoriche tennero rispetto alle altre più lungo e incontrastato dominio,
intrecciandosi quasi sempre : la fiamminga e l’umbra.
La presenza in Napoli di opere appartenenti a Giovanni Van Eyck, Ruggero van der
Weyden 14 e ad altri artisti neerlandesi minori ci rivela perchè così larga messe di quadri
napoletani sia sotto l’influsso della scuola fiamminga.
1 La parola Rinascimento va intesa qui nel signi-
ficato ristretto di « hoch Renaissance », poiché i dipinti
di scuola napoletana anteriori alle ultime decadi del '400
sono così rari che ogni studio sintetico riuscirebbe ste-
rile. Quanto alla mancata riproduzione di opere anche
tipiche, essa va attribuita all’ultima legge sulla ripro-
duzione delle opere d’arte.
2 Napoli nobilissima, 1898, Pag. 196197.
3 Napoli sacra, Napoli, 1624.
4 Del bello... di Napoli, Napoli, 1697.
5 Denkm. der Kunst. des Mittelalt. in Unteritalien,
Dresden, 1860.
6 Discorso sui monumenti patrii, Napoli, [842.
7 Der Cicerone, 9 Aufìage, Leipzig, 1904.
8 A history of paini, in North It., London, 1871 e
The Early Flemish paini., London, 1872.
9 Documenti per la storia, le arti e le industrie
delle provincie napoletane, Napoli, 1883-91.
10 Sommario critico della storia dell’arte nel Napo-
letano, Nap. nob., 1892, pag. 122-126 e 140-144.
11 Arte italiana del Rinascimento, Milano, 1891.
12 Le memorie degli artisti napoletani, in Arch. stor.
nap., VII, pag. 329-364; Vili, pag. 83-110 e 259-286.
13 Op. cit., pag. 5.
14 Facio, De viris itlustribus, Florentiae, 1745,
•pag. 46 e 48.
ULLA pittura napoletana del Rinascimento non vi sono memorie coeve
all’infuori della lettera di Pietro Summonte. 1 2 Solo nel ’óoo si
trova qualche guida, come quelle del D’Engenio3 e del Celano,4
ma tutte incerte, monche, inesatte. Vero è che si ha notizia di
un libro di Vite di pittori napoletani, pubblicato nel 1674, ma
nessuno ha mai citato qualche cosa più del titolo. Perciò le crea-
zioni del De Dominici passarono anche in opere notevoli, e solo
col rinnovamento degli studi di storia dell’arte cominciarono aper-
tamente le ribellioni. La diffidenza già latente in parecchi storici,
come il Cicognara, il Perkins, il d’Agincourt... si accrebbe a
mano a mano nello Schultz, 5 nel Catalani, 6 nel Burckhardt, 7
nel Cavalcasene..., 8 e si determinò chiaramente nel Filangieri,7 nel
Croce,10 nel Frizzoni11 e nel Faraglia,12 dai quali ultimi le que-
stioni attinenti alla scuola artistica napoletana sono state messe
sopra un terreno storico.
Come già ebbe a notare il Frizzoni13 la pittura napoletana
si è svolta sempre sotto l’influsso piu o meno vivo di altre scuole,
senza riuscir mai a prendere una sua particolare fisonomia. Chè,
anzi, le opere dell’alto Rinascimento presentano spesso influenze
varie e confuse al punto da render difficile una classificazione. Ma
due fra le scuole pittoriche tennero rispetto alle altre più lungo e incontrastato dominio,
intrecciandosi quasi sempre : la fiamminga e l’umbra.
La presenza in Napoli di opere appartenenti a Giovanni Van Eyck, Ruggero van der
Weyden 14 e ad altri artisti neerlandesi minori ci rivela perchè così larga messe di quadri
napoletani sia sotto l’influsso della scuola fiamminga.
1 La parola Rinascimento va intesa qui nel signi-
ficato ristretto di « hoch Renaissance », poiché i dipinti
di scuola napoletana anteriori alle ultime decadi del '400
sono così rari che ogni studio sintetico riuscirebbe ste-
rile. Quanto alla mancata riproduzione di opere anche
tipiche, essa va attribuita all’ultima legge sulla ripro-
duzione delle opere d’arte.
2 Napoli nobilissima, 1898, Pag. 196197.
3 Napoli sacra, Napoli, 1624.
4 Del bello... di Napoli, Napoli, 1697.
5 Denkm. der Kunst. des Mittelalt. in Unteritalien,
Dresden, 1860.
6 Discorso sui monumenti patrii, Napoli, [842.
7 Der Cicerone, 9 Aufìage, Leipzig, 1904.
8 A history of paini, in North It., London, 1871 e
The Early Flemish paini., London, 1872.
9 Documenti per la storia, le arti e le industrie
delle provincie napoletane, Napoli, 1883-91.
10 Sommario critico della storia dell’arte nel Napo-
letano, Nap. nob., 1892, pag. 122-126 e 140-144.
11 Arte italiana del Rinascimento, Milano, 1891.
12 Le memorie degli artisti napoletani, in Arch. stor.
nap., VII, pag. 329-364; Vili, pag. 83-110 e 259-286.
13 Op. cit., pag. 5.
14 Facio, De viris itlustribus, Florentiae, 1745,
•pag. 46 e 48.