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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 8.1905

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Fasc. 6
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Frizzoni, Gustavo: La pala di Marco d'Oggiono nella chiesa Parrocchila di Besate
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https://doi.org/10.11588/diglit.24150#0468

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LA PALA DL MARCO D'OGGIONO

415

Eseguito, come vedremo, in tempo di fiera pestilenza, la composizione era stata fatta
in relazione al caso. Siede la Madonna nel mezzo sopra un rialzo, la destra stesa in atto
di benedirò il popolo devoto del paese. Il Bambino dal lato sinistro della madre si sporge
verso un santo, dal capo calvo e dalla lunga barba, nel quale, non ostante manchino gli
attributi consueti del leone e del cappello cardinalizio, vuoisi segnalare il penitente San Girolamo.

Dal lato opposto si presentano due santi francescani, uno dei quali coll’ indice destro
teso accenna al divino Putto, con un gesto di origine prettamente leonardesca non meno
di quello della mano destra della Vergine, desunta, come facilmente si avverte, dal gesto della
celebrata Madonna dalle roccie. Curioso poi è lo sfondo, a vasto paesaggio, in mezzo del
quale si erge una montagna a roccie scoscese, eh’ è caratteristica pel nostro pittore (per
quanto non estranea a concetti del maestro), e che in modo analogo si vede da lui intro-
dotta fra altro nel suo quadro dei tre arcangeli nella Pinacoteca di Brera.

Lungo fu il lavoro intrapreso dal prof. Cavenaghi, principalmente nel rimuovere una così
considerevole parte di colore inconsultamente sovrapposto all’antico, per cui massime il pae-
saggio ed i panneggiamenti con tutto il tratto sottostante erano stati orridamente alterati
e deturpati, ma infine l’opera ha riacquistato tutta la freschezza e lo smalto delle tinte consuete
all’autore. Ed a onore del vero vuoisi notare, che non ultima delle parti, già pesantemente
ripassate ed ora felicemente ricuperate nella loro esistenza originale è quella del piccolo fregio
a fogliami con bocche di delfini, ricorrente nella parte inferiore del quadro, motivo graziosis-
simo, e che testimonia in favore del gusto di Marco nel campo dell’arte decorativa, cosi
squisitamente coltivata generalmente a’ suoi tempi in Lombardia.

Fra le aggiunte dovute al pennello dell’antico sedicente ristauratore eravi quella della
iscrizione : Hoc opus fecit fieri comunitas Pesati, inabilmente collocata sul piano orizzontale
sovrastante al fregio accennato, ora per desiderio del conte Bertoglio riportata sulla facciata
del gradino superiore, dove sta a richiamare laconicamente l'origine del quadro, più esplici-
tamente spiegata in alcuni antichi documenti, interessanti pei particolari che contengono.
Per essi è venuta primamente a confermarsi la congettura già espressa dal conte Napoleone
Bertoglio, che il quadro fosse stato ordinato dal comune di Besate verso il 1524 in rendi-
mento di grazie dell’essere stata salva da qualche grande sventura, e, forse, dalla peste, che
infierì in quell’anno appunto a Milano e nei dintorni. Egli rammenta inoltre come furono funesti
i primi decenni del Cinquecento per il paese che si estende fra Milano e Pavia, ed in cui
si trova Besate; di continuo sottoposto alle scorrerie ed a tutti gli orrori della guerra che
vi si combatteva fra gli eserciti dell' imperatore Carlo V, del duca Francesco II Sforza e del
re di Francia, Francesco 1, per il possesso del ducato di Milano, mentre nello stesso anno 1524
fu preso e saccheggiato il borgo di Abbiategrasso. 1

Tornando poi sull’argomento, il nostro mecenate ecco come s’esprime :2 « Di questo
quadro interessante non mi era riuscito di trovare alcun documento o memoria e nemmeno
di conoscere alcuna tradizione che gli si riferisse. Ora il reverendo parroco di Besate, don
Pietro Zanatti, cortesemente secondando il mio desiderio, rinnovò un’accurata ricerca in
quella parte dell’archivio parrocchiale salvata dall’incendio del 1743, e in un fascio di vecchi
conti e carte di poca o niuna importanza gli capitarono alle mani due mezzi fogli scritti che
ne hanno molta al riguardo. L’uno porta la nota dei quadri della chiesa, incompleta, e l’altro
un breve promemoria, ambedue del medesimo anno, e che trascrivo nella loro testuale lezione:

« rygg.

« Quadri esistenti nella Chiesa Parrocchiale del Luogo di Besate.

« Uno rappresenta la Natività di N. S. con la Vergine con in braceio il Bambino, con
intorno San Girolamo, S. Francesco ed altri. Questo come da un promemoria bruciato quando
bruciò l’archivio nel U43 ■

1 Vedasi in proposito il suo articolo intitolato: Di 2 Secondo articolo sull’argomento, sotto il titolo
«« quadro ignorato di Marco d’Oggiono nella chiesa par- Altre notizie sul quadro di Marco d’ Oggiono a Besate,
rocchiale di Besate, in Arte e Storia, 30 settembre 1903. in Arte e Storia, 16 dicembre 1903.
 
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