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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 9.1906

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Fasc. 1
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Mauceri, Enrico: Sicilia ignota: monumenti di Militello, Piazza Armerina ed Aidone
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https://doi.org/10.11588/diglit.24151#0043

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6

ENRICO M.AUGE RI

FAGONV). Ma sorge subito un dubbio: trattasi d’una firma propria dello scultore o del
pittore? A questo proposito, bisogna, intanto, tener presente che finora, nel numero degli

Militello, Chiesa di Santa Maria la Nuova
Sarcofago di Blasco Barresi

scultori e dei pittori del '400, conosciuti in Sicilia, non ve n’ha alcuno, veramente abile, di
nome Antonino. Nessun documento esiste in proposito che possa arrecare magari un po’ di
luce in mezzo a tanta oscurità.

Comunque sia, certo è che questa bellissima opera si presenta di per sè come il prodotto
della concezione di un valente decoratore, educato alla scuola dei migliori quattrocentisti, il

quale, molto probabilmente, dovette ser-
virsi di un aiuto per dar mano ad un così
grande lavoro. Difatti, guardando bene alle
varie parti del portale, si nota un tal ca-
rattere arcaistico nelle figure delle sibille,
il quale ricorda la maniera propria di Do-
menico Gagini, e che contrasta col fare
largo e sviluppato delle altre immagini,
richiamanti un’altra scuola e precisamente
quella del dalmata Francesco Laurana. E
allora, a mio avviso, bisogna supporre che
due artisti, appartenenti entrambi agli ul-
timi decenni del '400, ed in pieno possesso
della tecnica e dello stile di quel tempo,
abbiano collaborato insieme (ed in Sicilia
non mancano esempi di tal genere) nel
magnifico lavoro, per il cui compimento
dovette trascorrere buona pezza prima di
giungere alla data finale del 1506, incisa,
a grandi lettere, sotto l’architrave della
porta d’ingresso. Ed in seguito poi, fu co-
struito quell’alto ed imponente baldacchino,
di pianta rettangolare, con archi a tutto
Militello, Chiesa di Santa Maria la Nuova sesto, formato di belle colonne, dove, e spe-

Sarcofago di Blasco Barresi : Particolare cialmente nel plinto, si riscontra il carat-

tere proprio delle sculture del Rinascimento.1
Intanto, è con vero dolore che si assiste all’abbandono completo cui pare condannato
il prezioso portale, insidiato perennemente dallo stillicidio delle acque piovane, scorrenti attra-

11 Patricolo crede che le arcate siano state rifatte nel 1632 (V. comunicazione citata).
 
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