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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 9.1906

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Fasc. 1
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Mauceri, Enrico: Sicilia ignota: monumenti di Militello, Piazza Armerina ed Aidone
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https://doi.org/10.11588/diglit.24151#0055

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i8 ENRICO MA CICERI

La chiesa di Santa Maria la Cava, detta così, come pare, da una cava di pietra pree-
sistente, è ammirevole per la sua abside elegantissima che rammenta quella della chiesa madre
di Castrogiovanni, e per il suo bel campanile, decorato, in una delle faccie, di teste leonine,
disgraziatamente consunte dal tempo (secolo XIV).

Un’altra chiesa trecentesca assai importante è quella di San Michele, in grandissima
parte diruta, ma che ha il pregio rarissimo di conservare il campanile veramente bello e
caratteristico, in una delle cui faccie, e precisamente, in quella a nord, è scolpita, a basso-
rilievo, la figura del Santo Arcangelo, nell’atto di schiacciare il demonio.

Però questo monumento, a preferenza di qualunque altro, richiede un restauro pronto
e sapiente, se si vuole in tempo salvarlo prima che continui a subire l'opera fatale di disgre-
gamento già apparsa nella parte superiore. La chiesa madre conserva solo l’antico prospetto
medievale, e quella di Sant’Antonio l’abside ed il portale; ed entrambi offrono molti caratteri

Aidone, Abside e campanile di Santa Maria la Cava

di somiglianza coi monumenti di Piazza Armerina. In generale, sembra che l’architettura aido-
nese abbia avuto svolgimento dal sec. xiv alla prima metà del seguente, cioè in un periodo
fulgido della sua storia, quando la potente signoria dei Rosso volgeva ad essa le sue vigili cure.

Dentro le chiese non ho rinvenuto alcun’opera altamente notevole. Solo, in Santa Maria
la Cava, richiamò la mia attenzione una pila d’acquasanta, ricomposta di tre frammenti, com-
preso l’inferiore evidentemente moderno, fra i quali è degna di esame la pila vera e propria
del diametro di m. 0.70. Essa è di marmo leggermente roseo, tutt’ intorno scolpito con belle
foglie di acanto e fior di loto ; e alle due sporgenze laterali, somiglianti a due anse, sembra
di scorgere la traccia di una figura abbastanza logora e sformata.

Nella chiesa di San Leone, che si dice di origine normanna, è interessante, invece, il
fusto di un’acquasantiera, decorato all’ingiro di larghe foglie di acanto e di alloro.

Dopo tutto, uno studio architettonico minuzioso sui monumenti di Aidone ed un con-
seguente restauro formano il desideratum di ogni persona colta, ed io mi auguro che l’Ufficio
regionale di Palermo voglia subito prendere a cuore tale idea, e render paghi i voti dei
cittadini aidonesi, amorosi custodi di ogni nobile segno del loro passato.

E. Mauceri.
 
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