Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 9.1906

DOI Heft:
Fasc. 2
DOI Artikel:
Ohlsen, F. Y.: I bassorilievi nei sacrofagi in Roma (metá del IV, fine del V secolo): saggio di classificazione cronologica basata sill'analisi tecnica
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.24151#0124

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
86

F. Y. OHLSEN

plari della medesima categoria, a seconda del maggiore o minore accentuamento della propria
fisonomia. Così facendo, si giunge talora ad un punto dove si cammina come sur una
lamina di coltello : un certo equilibrio nella composizione può essere preso per ritmo elle-
nistico o simmetria bizantina, chè la mediocrità di un’epoca antecedente combacia spesso
coll’eccellenza d’una susseguente. Per chiarire simili punti neri bisognava ricorrere alla
testimonianza di altri elementi affatto diversi, quale, ad esempio, il rilievo, che quando accom-
pagna ciò che chiamai ritmo ellenistico è tondeggiante e policromo - - ricco cioè, se non
di tutte, almeno di molte delle sfumature d’ombra dell’epoca aurea — laddove sui monu-
menti dell’epoca bizantineggiante è piatto e getta l’ombra lungo i soli contorni, oppure — a
guisa degli avori — la fa girare dietro alle parti rilevate in modo che queste stacchino com-
pletamente per chiaro da un fondo scuro.

Vedevo così il materiale disporsi sotto a’ miei occhi in linea ascendentale, o discen-
dentale, come si vuole — ad ogni modo in linea storico-evolutiva — Dapprima il lento e restìo
dissolvimento degli elementi classici, il timido infiltrarsi di elementi nuovi, poi il cozzo di
entrambi, finalmente il sopravvento dei secondi sui primi. Ben inteso : dissolvimento e cozzo
e sopravvento e elementi nuovi e antichi tutt'altro che in via assoluta. Nè presto nè tardi
è scomparso del tutto il classicismo : l’ornamentica italica ne è imbevuta ancora in pieno

Coperchio del Mausoleo di'papa Melchiade alle Catacombe di[San Callisto
Tipo del 2° gruppo di rappresentazioni pastorali
(Dal Garrucci, Tav. 347, i°)

medioevo; il bizantinismo da una parte non è che la forma ultima della fatale metamorfosi
di quell’ellenismo che originò l’arte romana, dall’altra costituisce il ponte di passaggio fra
il cristianesimo semitico e quello occidentale — sicché non è che per via naturalissima che
si fuse coll’arte romana sì intimamente da formarne un tutto omogeneo. E questo il risultato
direi quasi più suggestivo dello studio de’ sarcofagi dei bassi tempi : la constatazione della
continuità dell’arte dell’antichità classica attraverso la così detta epoca bizantino-romanica
medioevale fino al Rinascimento, il quale cessa così di essere una generazione spontanea,
riducendosi ad una intensificazione di vita, al pari della nascita organica, che non viene
fuori dal nulla, ma da lente trasformazioni e combinazioni di elementi conorganici.

Strada facendo, non avevo potuto fare a meno d’imbattermi nei monumenti datati dal
De Rossi. Ma — come dissi — non vi avevo badato più che tanto. Solo dopo aver percorso
indipendentemente la mia via, confrontai quelle date con le qualità esteriori dei monumenti
su cui implicitamente apparivano e questi rilievi cogli altri già da me datati, ed ebbi la
sorpresa di vederli corrispondere in grandissima parte. Non potei invece trovarmi d’ac-
cordo con Walter Altmann 1 sul sarcofago d’Adone (Lat. prof., n. 50): Come si fa a collo-
carlo sotto l’impero di Settimio Severo, se porta scritta in fronte più lampante che qualsiasi
altro monumento l’impronta costantiniana (alla quale l’attribuisce anche Benndorf-Schone)?
Nè con Alois Riegl2 nello spostamento generale che vorrebbe far subire a tutta la colonna
di sculture cristiane, in seguito alla scoperta che la data 359 del sarcofago Giunio Basso

1 Walter-Altmann, Architectur und Ornamentili 2 Alois Riegl, Die spàtromische Kunstindustrie,

der antiken Sarkophage, Berlin, 1902. Wien, 1901.
 
Annotationen