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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 9.1906

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Fasc. 2
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Ohlsen, F. Y.: I bassorilievi nei sacrofagi in Roma (metá del IV, fine del V secolo): saggio di classificazione cronologica basata sill'analisi tecnica
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https://doi.org/10.11588/diglit.24151#0130

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92

F. V. OHLSEN

benché minimamente, rilevati, dai primi del iv in poi non sono eseguiti che a graffito. Anche
nella qualità delle armi v’è una certa scala cronologica da ricostruire : il Clypeus e la Petto.
sono indizi di tempi più antichi che non lo sentimi romboidale, e questo a sua volta pre-
corre l’ovale, il quale si allunga e si assottiglia col progredir del tempo.

* * *

L'epigrafia — com’era da aspettarsi — non mi ha rivelato alcun nome d’artista, nè
alcuna data. Non è troppo doloroso rinunziarvi. Il nome d’un marmoraro dei bassi tempi
in nessun modo ci avrebbe rivelato una vera personalità artistica, i sarcofagai non essendo
che degli umili ministri d’un’idea creatrice collettiva o d’artista di tempi passati. Del resto,
d’ogni epoca circoscritta dell’arte si può scrivere la storia senza far nomi. E una curiosità
individuale il voler sapere se proprio X o Y si chiamò, per esempio, il Pisano creatore di
questa o di quella statua. Per il criterio del valore dell’opera singola non solo, ma del com-
plesso delle opere della medesima personalità che vi si rispecchia per mezzo di mille ca-
ratteristiche, per gl’influssi stilistici e morali subiti ed esercitati, per la psicologia sociale
del momento storico — il nome, l’anno, il mese sono indifferenti. Il susseguirsi delle gene-
razioni, anzi della giovinezza, della maturità e della vecchiaia d’uno stesso maestro si riflet-
tono nel carattere variabile dei loro prodotti, e se non vi si riflettessero non varrebbe la
pena di marcarli con nomi e con date. La mimica non è talora eloquente al pari o più
della favella ? E mimica si può chiamare il linguaggio che i monumenti compiono mediante
i loro atteggiamenti formali, favella il linguaggio delle epigrafi mediante l’indicazione espli-
cita di date, persone, luoghi. Di questo hanno potenza rivelatrice i nomi: i classici non
denotano classicità, chè appartengono a quella parte del testamento con cui Roma morente
provvide l’eternità. Ma col crescente intorbidirsi del sangue latino per mezzo di correnti
orientali e nordiche, s’intorbida anche la nomenclatura. I nomi greci, nell’epoca post-elle-
nistica, sono portati a preferenza da cristiani. Il nome Costantinus diventa frequente sotto
quell’imperatore e Theodor a sotto l’imperatrice omonima.

Poi, co-me nell’architettura, anche nell’epigrafia la semplicità è il distintivo dell’arcaicità;
l’equilibrio del fiorire massimo dell’arte; l’intricatezza, la prolissità d’epoca più che matura,
barocca. Il n secolo s’avvolge ancora in una suggestiva brevità tacitiana, il ni è loquace,
il iv scrive addirittura delle biografie. I cristiani tessono dei panegirici. Si direbbe che
— dopo il silenzio mortale delle catacombe — le loro bocche si sentono schiuse irresistibil-
mente ad osannare.

Ma anche le epigrafi hanno la loro mimica : accanto al loro contenuto sostanziale una
fisionomia esterna caratteristica; e questa più di quello ha interesse per uno studio stilistico
quale il presente. Le forme delle lettere, la loro distribuzione, ecc., seguono uno sviluppo
graduale non meno sistematico di quello delle sculture. Non è compito mio portare dei
contributi a questa scienza: me ne sono servito unicamente come di controprova per la
classificazione dei bassorilievi. Non sono però da prendere troppo rigidamente i tipi calli-
grafici e le loro epoche di fioritura; si debbono piuttosto tenere nel debito conto le con-
dizioni economiche del monumento epigrafico e scultorio. Un’epigrafe plebea del m secolo
si avvicinerà naturalmente molto più a una patrizia del secolo iv che non a una contem-
poranea patrizia. Come nel bassorilievo, così nelle epigrafi il cammino degli umili precorre
quello de’ nobili e prepara lo sviluppo degli stili nuovi.

* * *

L'iconografia, come si è visto, è stata la via più battuta dagli studiosi del nostro ma-
teriale e, trattata isolatamente, non potè approdare che a delle nebulosità. Aggiunte al
 
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