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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 9.1906

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Fasc. 2
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Bernardini, Giorgio: La quadreria Sandor Lederer a Buda-Pest
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GIORGIO BERNARDINI

cui intravedonsi anche alcune case e forse una
chiesa. Taluni di questi caratteri, come è noto,
sono tipici del Maestro, e se a questi si aggiun-
gono il volto pieno e il mento tondeggiante, le
mani con dita piuttosto grosse, il colorito chiaro,
una certa indifferenza nelle figure ed il modellato
con poco rilievo, avremo parecchi degli indizi,
dai quali si riconosce.

Come è noto, egli fu scolaro di Giovanni
Bellini, seguì Cima da Conegliano, fece un gran
numero di quadretti simili a questo del signor
Lederer, in cui non manca forse qualche ricordo
bellinesco, e da ultimo subì un qualche influsso
di Tiziano e del Pordenone.

Ma tutti questi cambiamenti non derivarono
da matura evoluzione delle sue facoltà artistiche,
sibbene da certa superficialità e leggerezza del
suo talento pittorico : egli ispiravasi ad uno, poscia
Fig. 3 — Andrea Previtali: San Girolamo ad un altro maestro ecletticamente, rimanendo

sempre inferiore a tutti.

Ed eccoci a due piccoli quadretti ascritti a G. B. Moroni, nei quali sono rappresentati
San Giovanni Evangelista e forse Santa Lucia (fig. 5).

Tutti e due furono egualmente inquadrati, e mostrano veramente certi indizi del Maestro
con le carni scure, le fronti alte, squadrate, il viso ovale, e una certa impassibilità nei suoi
dipinti di chiesa. Si possono confrontare con i quadri dell’artefice esistenti nella Galleria Brera.

Il Moroni fu veramente scolaro di Alessandro Bonvicino; egli però, come è noto, spiegò
la potenza dell’arte sua nei ritratti, che, dopo i primi saggi, in cui la parte carnosa al dire
del Morelli è di una tinta color embrice, condusse in una tonalità olivastra, più o meno chiara.

La evoluzione della sua maniera, nelle varie fasi per la quale è passata, si studia assai
bene nella Galleria di Bergamo.

* * *

Viene la volta di un Maestro bresciano, il Romanino, il quale è indicato quale autore
di una Madonnina (fig. 6) che tiene il putto nel seno, e gli porge la mammella, come ben si
vede dalla annessa riproduzione, assai meglio di quello che io possa fare con le mie parole.
La carnagione vi è di un bel colore dorato, il manto della Vergine quasi verdastro. Il dipinto
mostra alcune caratteristiche del Maestro, quali le faccie un poco schiacciate, gli occhi di
taglio alquanto lungo, più o meno stretti, i tipi, che gli sono propri, il colorito succoso, armo-
nioso. Il dipinto che gli è più affine è quello che da qualche anno è entrato nella Galleria
dell 'Accademia a Venezia esprimente lo stesso soggetto: altri piccoli quadri consimili si tro-
vano nella Galleria Brera e in quella Dona in Roma, ma di tonalità più profonda.

Il Romanino non è sempre uguale nelle sue produzioni; alle volte è trasandato fino
quasi alla volgarità, e qualche esempio se ne vede nella Galleria di Brescia : ma quando
ritrova la nota vera che conviene al suo temperamento, l’arte sua è veramente trionfatrice.

Senza dubbio il suo capolavoro è la grande pala di altare esposta nella Pinacoteca di
Padova, in cui domina il rosso sanguigno.

* * *

Ora passando dalle scuole delle provincie venete a quelle della grande capitale, trove-
remo da registrare un quadro ascritto alla bottega di Bonifazio, esprimente l'Adorazione dei
Magi (fig. 7) ed uno a Rocco Marconi, in cui è figurata XAdultera innanzi a Cristo.
 
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