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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 9.1906

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https://doi.org/10.11588/diglit.24151#0191

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BI B LIO G R A F I A

RECENSIONI.

Gustavo Ludwig-Pompeo Molmenti: Vit-
tore Carpaccio - La vita e le opere. Milano.

Ulrico Hoepli, editore. 1906 in-40 g., pa-
gine XVI-307; con 225 illustrazioni nel testo

e 62 tavole in eliotipia.

Intorno al Carpaccio non può rifiorire la gloria,
perchè seppe conquistarla da secoli, ma la popolarità
s’è acciesciuta d’assai nello scorcio del sec. xix per
opera di Pompeo Molmenti,1 e meglio ancora dal 1903
a questa parte per le ricerche infaticate dello stesso
Molmenti e di Gustavo Ludwig, geniali collaboratori
di nazionalità diversa che spesso s’integravano a vi-
cenda, affratellati dall’entusiasmo ardente per le opere
affascinanti del maestro veneto, studiato da essi per
ogni verso con vero intelletto d’amore, e coscienza
metodica senza pari.

Il bel volume può dividersi in tre parti. Con novità
di vedute e numerosi sussidi archivistici, la prima parte
tratta del pittore Lazzaro Sebastiani, ritenuto dagli
autori come maestro del Carpaccio.* 2 La seconda parte
documenta la patria, tanto controversa del Carpaccio,
la famiglia e la vita artistica di lui, fino al compimento
dei ciclo di Sant’Orsola, ora nell’accademia di Ve-
nezia. La terza parte prende in esame le ultime opere
del Carpaccio; studia le altre tele colorite da Bene-
detto Carpaccio, importanti per la storia dell’arte, ma
deboli come tecnica; infine esamina l’unica pittura
attribuita incertamente a Pietro Carpaccio. Le due
prime parti3 vennero compiute in collaborazione; la
terza, estesa quanto le altre due insieme, spetta al
solo Molmenti che la terminò dopo la morte del com-
pagno. 4 5

Ebbi già ad esaminare il saggio preparatorio che i
SS. Ludwig e Molmenti licenziarono alle stampe nel-
l’anno 1903.5 Di varie osservazioni amicali tennero

' Nel 1881 pubblicava una bella conferenza pei tipi Zanichelli
in Moclena, e nel 1893 in Venezia presso Ongania lo scritto più
ampio : Carpaccio son temps et son oeuvre,

2 La vita di Lazzaro si chiude con novanta estratti da docu-
menti originali.

3 Da pag. 1 a 153.

4 Da pag. 154 a 299.

5 In Archivio storico italiano, dispensa 1", del 1904.

conto gli autori nel lavoro definitivo, tuttavia non cre-
dettero opportuno di accogliere diversi rilievi più im-
portanti, o tentarono di mostrarli infondati. Peres., a
proposito del Bastiani fanno l’osservazione: «Il Testi
afferma che il Bastiani fu da giovane esageratamente
squarcionesco. Saremmo curiosi di sapere in quali
quadri del Bastiani apparisca questa esagerata imita-
zione »1 Eppure il giudizio da me espresso era noto
da tempo, poiché si poteva leggere fin dal 1894 nel
Burckardt annotato dal Bode;2 e assai prima il Ca-
valcasene aveva avvertito nel giovane Bastiani e spe-
cialmente nella tavola della chiesa di Sant’ Antonino
a Venezia « gli insegnamenti e le ispirazioni padovane
o mantegnesche ». Potrei rispondere pure vittoriosa
mente alle altre brevi osservazioni degli autori chiaris-
simi, che ringrazio per le parole gentili che vollero
avere per me.

La critica moderna da qualche tempo non accettava
più il vecchio ritornello che faceva Lazzaro allievo del
Carpaccio, come indirettamente mostrò di credere il
Vasari, e dopo di lui credettero quasi tutti gli scrit-
tori d’arte dal Ridolfi allo Zanetti, al Lanzi, ecc.'-Gio-
vanni Morelli3 cominciò a collocare il Bastiani fra gli
allievi di Alvise Vivarini ; più tardi il Paoletti e i Nostri
invertirono le parti del tutto e fecero il Carpaccio sco-
laro di Lazzaro. Ci trarrebbe troppo lontano Bana-
lizzare, o solo il discutere, le ragioni addotte dagli
autori per giustificare la loro conclusione; diremo sol-
tanto che noi non riusciamo a trovare somiglianze no-
tevoli fra il disegno, il colorito e il sentimento del
Carpaccio autentico, e il disegno, l’espression e il co-
lore del Bastiani autentico. Perciò, senza scendere a
particolari, ci sembra di poter affermare con gli autori
che il Bastiani nacque avanti del Carpaccio e non fu
suo allievo; d’altra parte riteniamo che difficilmente
abbia potuto essergli maestro, poiché il Bastiani muove
dalla scuola di Padova, quando il Carpaccio è sempre
veneto, e muove, come pensa il Berenson, da Gentile
Bellini del quale, probabilmente, fu scolaro ed aiuto.

1 Pag. 12 in nota.

3 Pag. 616: “Sa Pietà à S. Antonio est encore P imitation et
presque la caricature du style de Squarcione. „

3 Le opere dei. maestri italiani, ecc., Bologna, 1886, pag. 370.
 
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