CIMELI! DELL'INDUSTRIA TESSILE ORIENTALE
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chiudente un busto muliebre somigliantissimo per la
foggia a quello dell’imperatrice Arianna nel dittico del
console dementino. Il ritratto in fondo alla nostra
banda ci fa ricordare la clamide serica che vestì il re
dei Lazi, ornata da una fimbria porpurea con l’effige
dell’imperatore Giustino, dal quale aveva ricevuta la
corona.
La tabula, collocata fra le due bande, è ornata da
una duplice rappresentazione di un uomo in piedi
vestito da una lunga clamide, che con la lancia ter-
La mancanza dell’aureola dimostra — sempre se-
condo il Forrer — l’antichità remota della figurazione
di San Giorgio che fu rappresentato quale cavaliere
dopo il vi secolo.
Noi siamo propensi a credere il tessuto posteriore
al iv secolo per il carattere rozzo delle figure e dei
motivi floreali che indicano l’epoca avanzata, lontana
dai tempi in cui i tipi classici erano presenti agli
artefici.
La figura 2 riproduce un frammento di stoffa con-
Fig. 2
minante con una crocetta uccide un serpe (?) che gli
sta ai piedi, mentre solleva con l’altra mano una
croce. Un tessuto identico a questo è illustrato nel-
l’opera del Forrer, che lo crede del iv secolo e rap-
presentante la primitiva immagine di San Giorgio, il
quale simbolizza la lotta del bene (Cristianesimo) contro
il male (Paganesimo). Egli spiega anche che la rap-
presentazione del Santo è derivata dal mito egiziano
del bene e del male personificato nella lotta fra Horus
e Set in cui questi soccombe.
Horus era rappresentato in piedi con la lancia che
serviva da arma ed attributo, Set da un coccodrillo
od altro animale immondo.
solare o imperiale — pallia holoserica rotata cum figuris
et quadrupedum — colorata di giallo su fondo verde
sbiadito. Il disegno è a larghi cerchi legati da quattro
scudetti, e racchiudenti nel mezzo due arcieri a ca-
vallo, simmetricamente disposti, che coll’arco teso
stanno per far scoccare rispettivamente la freccia
contro due leonesse che fuggono già ferite da un’altra
infissa sulla groppa. Evidente risulta la comunanza di
origine e d’epoca di questo tessuto con quello ambro-
siano per la grande analogia nello stile del disegno ;
infatti il fregio che circonda la figurazione, composto
di tanti piccoli cuori alternati con bifogli lanceolati, è
comune ai due tessuti come pure la foggia del vestire
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chiudente un busto muliebre somigliantissimo per la
foggia a quello dell’imperatrice Arianna nel dittico del
console dementino. Il ritratto in fondo alla nostra
banda ci fa ricordare la clamide serica che vestì il re
dei Lazi, ornata da una fimbria porpurea con l’effige
dell’imperatore Giustino, dal quale aveva ricevuta la
corona.
La tabula, collocata fra le due bande, è ornata da
una duplice rappresentazione di un uomo in piedi
vestito da una lunga clamide, che con la lancia ter-
La mancanza dell’aureola dimostra — sempre se-
condo il Forrer — l’antichità remota della figurazione
di San Giorgio che fu rappresentato quale cavaliere
dopo il vi secolo.
Noi siamo propensi a credere il tessuto posteriore
al iv secolo per il carattere rozzo delle figure e dei
motivi floreali che indicano l’epoca avanzata, lontana
dai tempi in cui i tipi classici erano presenti agli
artefici.
La figura 2 riproduce un frammento di stoffa con-
Fig. 2
minante con una crocetta uccide un serpe (?) che gli
sta ai piedi, mentre solleva con l’altra mano una
croce. Un tessuto identico a questo è illustrato nel-
l’opera del Forrer, che lo crede del iv secolo e rap-
presentante la primitiva immagine di San Giorgio, il
quale simbolizza la lotta del bene (Cristianesimo) contro
il male (Paganesimo). Egli spiega anche che la rap-
presentazione del Santo è derivata dal mito egiziano
del bene e del male personificato nella lotta fra Horus
e Set in cui questi soccombe.
Horus era rappresentato in piedi con la lancia che
serviva da arma ed attributo, Set da un coccodrillo
od altro animale immondo.
solare o imperiale — pallia holoserica rotata cum figuris
et quadrupedum — colorata di giallo su fondo verde
sbiadito. Il disegno è a larghi cerchi legati da quattro
scudetti, e racchiudenti nel mezzo due arcieri a ca-
vallo, simmetricamente disposti, che coll’arco teso
stanno per far scoccare rispettivamente la freccia
contro due leonesse che fuggono già ferite da un’altra
infissa sulla groppa. Evidente risulta la comunanza di
origine e d’epoca di questo tessuto con quello ambro-
siano per la grande analogia nello stile del disegno ;
infatti il fregio che circonda la figurazione, composto
di tanti piccoli cuori alternati con bifogli lanceolati, è
comune ai due tessuti come pure la foggia del vestire