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MISCELLANEA
abbozzò per un quadro di un San Girolamo nel de-
serto ; abbozzo conservato pure nel Gabinetto delle
stampe.
Il secondo disegno è buttato giù anche più fretto-
losamente del primo e quasi sgarbatamente, ma è
molto interessante perchè credo che abbia connessione
con una delle opere magg'ori del Bernini, col monu-
mento sepolcrale di papa Alessandro VII.
Non v’è infatti dubbio che qui si tratti di un monu-
mento sepolcrale di un pontefice. Esso è composto di
un ampio zoccolo sagomato, che secondo una prima
idea, doveva servire di base ad un maestoso piedi-
stallo, su cui sarebbe stata poi collocata la statua del
papa. L’artista disegnando ha mutato pensiero e pro-
getto, attaccando al piedistallo un medaglione col ri-
tratto del defunto, su cui si appoggia un putto, e co-
ronando la composizione con un ricco vaso, imitato
dall’antico, vicino al quale un altro puttino sostiene
uno stemma papale, con impresa purtroppo inconipren-
sibile, sormontato dalla tiara e dalle chiavi. Sullo zoc-
colo, in basso, stanno quattro Virtìi, di cui l’artista più
che disegnare i corpi, ha schematicamente con alcuni
rapidi segni indicato le mosse. Fra le quattro Virtù si
distingue bene la Giustizia, è caratterizzata da un put-
tino, che le sta vicino con un fascio da littore. Essa alza
le braccia come in atto di ammirazione verso l’imma-
gine del papa. Dietro a lei sta la Carità con un bam-
bino in braccio.
Due altre Virtù, di cui non si capiscono gli attri-
buti, stanno a destra. Tra le figure scende dal meda-
glione sullo zoccolo un ampio drappo. Alla sinistra del
monumento, sopra uno sporto laterale sta un grande
Bernini : Schizzo per il monumento d’Alessandro VII
Roma, Gabinetto nazionale delle Stampe
MISCELLANEA
abbozzò per un quadro di un San Girolamo nel de-
serto ; abbozzo conservato pure nel Gabinetto delle
stampe.
Il secondo disegno è buttato giù anche più fretto-
losamente del primo e quasi sgarbatamente, ma è
molto interessante perchè credo che abbia connessione
con una delle opere magg'ori del Bernini, col monu-
mento sepolcrale di papa Alessandro VII.
Non v’è infatti dubbio che qui si tratti di un monu-
mento sepolcrale di un pontefice. Esso è composto di
un ampio zoccolo sagomato, che secondo una prima
idea, doveva servire di base ad un maestoso piedi-
stallo, su cui sarebbe stata poi collocata la statua del
papa. L’artista disegnando ha mutato pensiero e pro-
getto, attaccando al piedistallo un medaglione col ri-
tratto del defunto, su cui si appoggia un putto, e co-
ronando la composizione con un ricco vaso, imitato
dall’antico, vicino al quale un altro puttino sostiene
uno stemma papale, con impresa purtroppo inconipren-
sibile, sormontato dalla tiara e dalle chiavi. Sullo zoc-
colo, in basso, stanno quattro Virtìi, di cui l’artista più
che disegnare i corpi, ha schematicamente con alcuni
rapidi segni indicato le mosse. Fra le quattro Virtù si
distingue bene la Giustizia, è caratterizzata da un put-
tino, che le sta vicino con un fascio da littore. Essa alza
le braccia come in atto di ammirazione verso l’imma-
gine del papa. Dietro a lei sta la Carità con un bam-
bino in braccio.
Due altre Virtù, di cui non si capiscono gli attri-
buti, stanno a destra. Tra le figure scende dal meda-
glione sullo zoccolo un ampio drappo. Alla sinistra del
monumento, sopra uno sporto laterale sta un grande
Bernini : Schizzo per il monumento d’Alessandro VII
Roma, Gabinetto nazionale delle Stampe