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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 9.1906

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Fasc. 3
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Miscellanea
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https://doi.org/10.11588/diglit.24151#0262

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MISCELLANEA

menti sacri a San Giovanni di Firenze, i quali ancora,
nel museo dell’Opera di Santa Maria del Fiore, si ve-
dono ricamati da Paolo di Bartolomeo di Manfredi da
Verona, da Coppino di Giovanni di Malines, da Piero
di Piero da Verona, da Niccolò di Jacopo francese e
da Antonio di Giovanni da Firenze. Il confronto delle
storie di San Giovanni, ricamate su quei paludamenti,
con le due figure del paliotto di San Francesco d’As-
sisi, assicura sempre più che il comune disegnatore
fu Antonio Poliamolo. In quelle linee del ricamo se-
gnate come da una punta di ferro ; in quelle teste ri-
portate sul tessuto cosi forti e rudi ; in quella scienza
ornamentale del tessuto delle ghirlande, nelle piante
e ne’ rami di quercia, come ne’ nastri che vi s’intrec-
ciano; nello studio prospettico de’compartimenti della
fascia, appare la mano possente di Antonio Poliamolo,
anche sotto le alterazioni de’tessitori e de’ricamatori.

A. V.

Un nuovo dipinto di dentile da Fabriano. —

L’Arte ha già data notizia della fortunata scoperta del
dipinto di Gentile da Fabriano nel Museo civico di
questa città. Vedevasi l’anconetta, limitata da colon-
nine tortili, a centina oginale; e l’intaglio mi richiamò
subito, per le forme eleganti e svelte, le incornicia-
ture consuete del principio del secolo xv. La pittura
ad olio, opaca e grossolana, contrastava a quella finezza
primitiva; il Seicento insudiciava, per così dire, quello
spazio a fondo d’oro, cosi sottilmente limitato ai primi
del Quattrocento, Ma quando il pittore secentesco
spalmò de’ suoi colori viscidi e nerastri la tavoletta,
rispettò alcune parti antiche, che servivano a spiare
l'intera natura occulta del dipinto: tali le parole go-
tiche delia predellina ave • maria • gratia • ; i gotici
graffiti dei nimbi, quello del Bambino crocigero con
ornati tra i bracci della croce, l’altro di Maria inscritto
con le parole stesse della predellina; gli angioli esia-
lati (simili a quelli di Gentile nell’Incoronaziotie di
Brera) circondanti il gruppo divino con due ali appun-

tate in alto, due abbassate, due chiuse sul corpo;
infine il manto del Bambino di tela aurea recante finis-
simi antichi ornamenti a graffito. Oltre questi segni
dell’antico, restavano i contorni delle figure involuti,
incurvati alla gotica, e nella forma timida delle opere
primitive di Gentile da Fabriano. Di mano in mano
che la pittura ad olio cadeva, per l’opera diligente
del restauratore Samoggia, i segni di Gentile si mol-
tiplicavano. Ora apparivano i capelli biondi delle figure,
e quelli ispidi ed irti di San Giovanni Battista ; ora le
carni chiare della Vergine, del Bambino, di San Jacopo
Maggiore, e le abbronzate del Battista. La tradizione
trecentesca, ancor viva nelle prime opere di Gentile,
si dimostrava nella figura del Precursore dalle ciocche
della chioma come aculei, e dal volto arso dal sole
del deserto. E poi apparve la letizia dei colori smal-
tati di Gentile nell’azzurro del manto della Vergine,
nel rosso rubino della sua tunica, nel roseo mantello
foderato di verde del Battista. Rivedevansi le liste
auree delle orlature arricciate di Gentile nel manto
di San Jacopo. La tempera smaltata del maestro ri-
vedeva la luce, non senza danni però, che nel manto
della Vergine l’azzurro ha perduto della sua coe-
sione, qualche velatura è venuta meno, qualche sim-
bolo tracciato in oro, come quello delle palme in-
trecciate nel plinto del trono, non ha più la sua
evidenza. Ad ogni modo non può cader dubbio che
la pittura discoperta sia opera primitiva di Gentile da
Fabriano, prossima per tempo alla Incoronazione di
Brera, con la quale ha rapporti il tipo di Maria, il
movimento delle vesti, la gamma dei colori. Prima
che Gentile abbandonasse la sua città natale, e acco-
gliesse nell’arte sua tante forme nuove svolgentisi nel
settentrione d’Italia e in Toscana, dovette dipingere
quest’anconetta, che ritrae la sua forma primitiva, la
sua educazione pittorica. È un fiore della giovinezza
del celebre maestro rispuntato fuor dalla fuligine se-
centesca.

Adolfo Venturi.
 
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