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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 9.1906

DOI issue:
Fasc.4
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Frizzoni, Gustavo: Opere di maestri antichi a proposito della pubblicazione dei disegni di Oxford
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https://doi.org/10.11588/diglit.24151#0282

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242

GUSTAVO FRI ZZO NI

sul rovescio del foglio : « This head, tis exceedingly probable, is a part of thè famous
originai cartoon ». Il critico moderno invece presentando il facsimile ai suoi lettori viene
alla seguente conclusione: « Noi non possiamo se non supporre che questo frammento
sia una copia di uno dei tanti studiosi contemporanei che affluivano per esercitarsi in-
torno ai cartoni di Leonardo e di Michelangelo, allorquando erano tuttora conservati
intatti, come scuola pel mondo intiero, secondo l’espressione di Benvenuto Celimi. Ma
anche tale qual’è ha un valore notevole, perchè nelle dimensioni dell’ originale porge tanto
del suo esatto aspetto e spirito quanto un copista contemporaneo era in facoltà di assi-
milarsi ».

La unita riproduzione è quella della testa corrispondente studiata dal maestro stesso
nel prezioso foglio ora a Budapest. Messo in relazione cogli schizzi dei gruppi di combat-
tenti, tuttora contenuti in varie raccolte,
bene vale a mostrare la potenza raggiunta
nello esprimere un concetto eminentemente
animato e passionale. Nella esecuzione poi
sempre si vuole rilevare la scorrevolezza
prodigiosa della mano dell’artista, colla
quale egli riesce a modellare come nessun
altro, ora accentuando la grossezza del
tratto ora tenendolo più leggiero, manife-
stando così una calligrafia sua propria,
da essere tenuta certamente in gran conto
per parte di chi voglia applicarsi a distin-
guere praticamente i disegni originali dalle
numerose e spesso ingannevoli contrafa-
zioni.

Come alla espressione della fierezza, così
a quella del sorriso e della grazia Leonardo
si compiacque rivolgere la sua attenzione
fino all’estremo limite del possibile. La sua
discendenza artistica a Milano se ne fece
interprete alla sua volta, come ciascuno
può costatare nelle numerose opere che
dal centro lombardo andarono a spargersi pel mondo civile.

Una di siffatte opere, veramente tipica nel suo genere è quella rappresentante una
avvenente figura' femminile, nota sotto il nome della Colombina, giunta in istabile porto
nella galleria imperiale dell’Ermitage di Pietroburgo, dopo lunghe peregrinazioni a traverso
altre raccolte d’Europa. Attribuita per l’addietro a Leonardo stesso, ora si presenta al
pubblico sotto le mentite spoglie di Bernardino Lumi, le quali tuttavia non saprebbero ingan-
nare quanti si sono bene affiatati colla scuola del Vinci. E perchè non si avrebbe a rammen-
tare in proposito quanto abbiano contribuito ad una più precisa cognizione della medesima
gli accenni critici del nostro Morelli? Egli non visitò Pietroburgo, ma da una buona foto-
grafia seppe rilevare quanto basta per riconoscere in quel quadro i tratti caratteristici di
certo pittore milanese che si può considerare nella sua scuola come il rappresentante più
immediato del grande maestro toscano nella estrinsecazione della dolcezza delle espressioni
femminili. Intendesi alludere a quel Giampietrino di cui si conoscono ben parecchie graziose
mezze figure di Sante e di figure allegoriche.

Lo scrivente si sente chiamato a confermare il giudizio del Lermolieff (Morelli) di fronte
all’asserzione contenuta in una recente pubblicazione tedesca, dove il quadro di che si tratta
viene attribuito all’amico personale di Leonardo, il gentiluomo Francesco Melzi, soggiun-
gendosi che l’attribuzione di Morelli a Giampietrino non ha nulla di concreto in suo favore.

Wf

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Leonardo da Vinci: Testa di un combattente
Galleria Nazionale di Budapest
 
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