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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 9.1906

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Fasc.4
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Frizzoni, Gustavo: Opere di maestri antichi a proposito della pubblicazione dei disegni di Oxford
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https://doi.org/10.11588/diglit.24151#0288

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OPERE DI MAESTRI ANTICHI

247

congetturare ch’egli abbia veduto fare ritorno in Urbino l’anno seguente il suo compae-
sano Timoteo Viti, dopo avere passato varii anni a Bologna, alla scuola del Francia e
del Costa. Il Morelli si studia quindi di rintracciare gl’indizi da servire a dimostrare la
stretta relazione che corre fra parecchie opere giovanili del Sanzio e quelle del Viti e la
riscontra fra altro in una serie di disegni da lui enumerati, che solevano passare per lavori
dello scolaro, mentre avvi maggiore probabilità siano derivate dal maestro. Fra questi
disegni si trova il ritratto di giovinetto riprodotto ora dal Colvin sotto l’intestazione : Ra-
faello 0 Timoteo Viti: ritratto di un giovane supposto essere quello di Rafaello. Avverte
nel corrispondente testo, che si crede generalmente sia il ritratto dell’artista nell’età di 15
o 16 anni. «Le sembianze e l’espressione, soggiunge, lo arieggiano infatti, e sono tali
come potevano riescire sviluppate in quelle rappresentate pochi anni più tardi nell’ interes-
sante, ma poco noto ritratto, già appartenuto a mr. Ruskin, 1 e nel celebre, ma assai dan-
neggiato auto-ritratto indiscusso di Galleria degli Uffizi. Nello stesso tempo, prosegue ragio-
nevolmente, non è impossibile che l’imagine sia quella di un altro giovinetto di tipo somigliante
anziché quella propriamente di Raffaello ». Là dove passa poi a bilanciare il prò e il contro
per l’attribuzione all’uno o all’altro dei pittori d’Urbino non sembra avere avvertito, che il
disegno di che si tratta dovette avere subito dei ritocchi da mano estranea in parecchie
parti del segno primitivo, che lo sfigurano alquanto. La quale circostanza bene si avverte
ove si confronti il disegno con alcuni altri bene conservati. Uno di questi vedasi chiara-
mente riprodotto nel volume del Morelli stesso in una effigie di giovane donna, detta la
sorella di Rafaello ; un’altro è quello che si dà fac-similato qui a riscontro del presunto
ritratto del giovinetto Rafaello. Facevano parte entrambe le figure femminili della raccolta
Malcolm, da dove passarono alcuni anni or sono in quella del British Museum. Sono ad
evidenza cose tecnicamente bene collegate fra loro ed accusano una mano garbata bensì,
ma una mente meno geniale per certo di quella di Rafaello, come si può persuadersi pren-
dendo a paragone i fogli sicuri di mano di quest’ultimo.

Vuoisi ritenere pertanto che il Morelli fosse nel vero ponendo tali disegni nel novero
delle opere di Timoteo. Fra queste poi egli enumera pure alcuni quadri finora poco osser-
vati, o classificati sotto altri nomi. Tale il graziosissimo Gesù fanciullo della civica Galleria
Tosio in Brescia, quivi senza ragione attribuito a Cesare da Sesto, figura che fa presentire
già la soavità di certe opere giovanili di Rafaello con tutto il suo incanto, nel mentre il
modo di segnare le fattezze del viso con una certa tendenza a tondeggiare le forme, coin-
cide sensibilmente con quello dei surriferiti disegni.

Dei due fogli che ci vengono additati per lavori certi della mano di Rafaello, che cosa
dire? Il primo contenente sette figure sedute, parte di un disegno per un Cenacolo, non
conosciuto in alcuna pittura che vi corrisponda, viene esaltato dal nostro autore, come opera
bellissima del primitivo periodo fiorentino del maestro, intorno al 1505. «Lo spirito umbro
di quiete e d’intimità religiosa, egli soggiunge, vi spira da ogni linea; e un equilibrio squi-
sito vi è osservato fra l’elemento di pura e semplice naturalezza negli atteggiamenti e nel-
l’espressione delle singole figure, e quello del consentaneo intento ritmico del disegno che
fra loro le collega ».

Di fronte a simili termini d’incondizionata ammirazione, condivisi d’altronde da Carlo
Robinson nel suo catalogo dei disegni di Oxford,* 2 c’è da chiedersi se realmente troveranno
il consenso degli altri intelligenti in materia. Si sa come sia difficile spesse volte un giudizio
inappellabile in così delicato argomento. Per parte dello scrivente gli è d’uopo confessare
che fino da quando ebbe occasione di osservare il disegno ad Oxford (condotto a punta
d’argento e biacca) egli non seppe ravvisarvi gl’indizi della mano sciolta e gentile di Rafaello,

’ Si vorrebbe sapere dove si trovi ora questo ri- Angelo and Raffaello in Ihe University Galleries,
tratto. Oxford. — Oxford at thè Clarendon Press 1890,

2 Vedi: A criticai account oj ihe drawings by Michel pag. 147.
 
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