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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 9.1906

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Fasc.4
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Fabriczy, Cornelius von: Memorie sulla Chiesa di Santa Maria Maddalena de'Pazzi a Firenze e sulla badia di San Salvatore a Settimo
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https://doi.org/10.11588/diglit.24151#0300

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MEMORIE SULLA CHIESA DI S. M. MADDALENA DE' PAZZI A FIRENZE 259

Addì 20 Giugno fu compita la Cappella di S. Jacopo, che è la 2a dalla parte del Chiostro,
da Giuliano, Alamanno e Jacopo figliuoli di Giovanni Salviati, come eredi di Jacopo d’Ala-
manno Salviati nostro amorevole e benefattore per un lascito da esso fatto per suo testa-
mento. E fecero anco principiar il chiostro dinanzi alla chiesa di Cestello d’ordine ionico, quale
non perfezionarono, cedendo però licenza a Padri che 'lo potessero essi finire, o fare finire
da altri ; e spesero nella Cappella, et in detta parte del Chiostro ducati 400. Donorono anco
la tavola e pittura dell’altare, la quale è di mano di Cosimo pittore, e l’anno 1495 addi
9 settembre dal Vescovo Vasoniense fu consecrato detto altare.,s

1493. Quest’anno si cominciò a dipingere il Capitolo di Cestello da Piero della Pieve
a Castello, Pittore eccellente, detto il Perugino, che dipinse tutta la facciata di esso, ch’erano
tre lunette, in quella di mezzo era il Crocifisso con la Maddalena inginocchiata a piedi della
Croce, nella lunetta a man destra era la Vergine in piedi, et appresso di lui S. Bernardo
ginocchioni : nella lunetta a man sinistra era S. Giovanni in piedi, et appresso di esso S. Bene-
detto inginocchiato con un bellissimo paese, e sfondato. Quale fece fare Dionisio Pucci, e
Giovanna sua moglie, che spesero due: 55 d’oro. La quale fu finita li 20 aprile 1496.16

(fol. 62 v.). 1495. Addì p.° Agosto Lionardo di Zanobi Bartolini cominciò a fabricare la
sua Cappella dalla parte del Chiostro a canto a quella de Cavalcanti, che spese due: 61.17

Questo anno si cominciò il Refettorio nuovo in Cestello, e si cominciorono le case di
qua e di là nella via Laura sul nostro terreno che vendevamo (sul margine sta scritto : la
via della Crocetta si chiama Via Ventura).

(fol. 63 v.). 1498. Quest’anno si fabbricò il Coro di Cestello con sfondare l’arco della fac-
ciata dell’Aitar grande per farlo dietro a esso Altare; per la detta fabrica s’hebbero denari
da molti, ma in ispecie due. 100 donò Ginevra libertini, la quale anco lasciò due. 600 per
far le Muraglie della Vigna di Cestello.

Addì 26 novembre giorno di S. Edmundo si fondò la prima base, e si rizzò la p.a colonna
del Chiostro di Settimo, che fu quella eh’è sulla cantonata di detto Chiostro all’entrare dalla
Porta del Convento in esso.

(fol. 64). 1499. Li nostri Monaci per dimostrarsi grati a Ginevra di Giovanni libertini,
donna che fu di Ser Amanzo di Ser Nicola da S. Gimignano, che come nell’anno antece-
dente si è detto, fece tanto bene al Monastero di Cestello, posono a memoria perpetua una
lapide di marmo bianco nell’andito avanti la porta laterale di Chiesa che và nel Cimiterio,
quale andito oggi è ridotto a sagrestia di Monache, con questa iscrizione, Genevere liber-
tine benemerite Monach. Cistercienses P. 18

(fol. 65). 1500. Addì 28 Marzo l’egregio Dottore Ser P'rancesco di Chirico Pepi fece
principiare la Cappella 2a dalla parte del Boschetto intitolata in S. Frane. La tavola di detto

bensì la quarta da man ritta) esiste sempre la tavola
del Puligo, di cui si parlò già nella nota io. Il (lineili
(pag. 486), il Richa (I, 322) e fino il Fantozzi (pag. 293)
l’attribuirono erroneamente al Pontormo, mentre già
il Vasari (IV, 466) l’aveva data giustamente al Puligo.
Cfr. più sotto al fol. 78.

lS In questa cappella (la seconda da man sinistra)
si vede ancora nella bellissima cornice originale la ta-
vola del Rosselli, raffigurante l’Incoronazione della
Vergine, che dal Cinelli (pag. 488), dal Richa (I, 322),
dal Lanzi e dal Fantozzi erroneamente fu data a Fra
Beato Angelico. Dietro quanto si dice nel presente
ragguaglio si deve rettificare ciò che gli annotatori
del Vasari (III, 185, nota 1) scrivono intorno al col-
locamento originario della nostra tavola nella cappella

del Giglio, situata all’entrata del chiostro che precede
alla chiesa (v. più sotto all’anno 1505 al fol. 67 v.).
Quest’ultimo, principiato di costruire nel 1492, dal
Vasari (IV, 270) viene attribuito a Giuliano da San-
gallo.

16 II capolavoro del Perugino, come si sa, esiste sul
luogo sopraindicato anche oggidì.

17 Non sapremmo spiegare questa indicazione, giacché
come seconda cappella dal lato sinistro, accanto alla
prima dei Cavalcanti, al fol. 61 v. venne indicata quella
di San Jacopo di proprietà dei Salviati.

18 Non si è riusciti a rintracciar la lapide qui ram-
mentata fra le molte esistenti ancora nei locali del
convento.
 
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