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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 9.1906

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Fasc.4
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Fabriczy, Cornelius von: Memorie sulla Chiesa di Santa Maria Maddalena de'Pazzi a Firenze e sulla badia di San Salvatore a Settimo
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https://doi.org/10.11588/diglit.24151#0302

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MEMORIE SUZZA CHIESA DI S. M. MAD BARENA DE' PAZZI A FIRENZE 26

(fol. 79). 1530. Per la guerra a Firenze il Monasterio di Settimo era ridotto a cattivo
termine stante le rovine, abbruciamenti delle nostre Case e Poderi alla campagna, et il Mona
sterio istesso in qualche parte abbruciato, la Chiesa maltrattata, la libreria predata, e guasta
con le altri mobili del Monasterio.

(fol. 81 v.). 1542. Addì 25 Novembre si cominciò a fabbricare la parte del Chiostro di
Cestello dalla parte della Chiesa, ove era la Camarlengheria vecchia, et il forno che perciò
si disfecero. E già era fatta la parte di detto Chiostro dalla banda del Capitolo stata fab-
bricata da Lorenzo di Giovanni Tornabuoni con pensiero di compiere il restante, ma pre-
venuto dalla morte con sua progenie non si potette ultimare. 2+ E li Padri nostri adesso
messono mano a detta fabbrica per poter far’ le Processioni in detto Chiostro, et altre loro
funzioni.

1543. Quest’anno si fabbricò da nostri PP. l’altra parte del Chiostro di Cestello dalla
banda della strada Maestra.

(fol. 82). 1544. Si fabbricava il Chiostro di Cestello, e per tirar’innanzi la fabbrica si
hebbe sovvenzione dal Monisterio di Morimondo. 2;

(fol. 83). 1546, Rovinò il tetto del Salone sopra la Porta di Settimo, e Camarlinghiere (sic)
e si cominciò a rifare, che vi era di spesa più di due. 300 e fu finita detta opera l’anno
seguente con la quale occasione buttorno a terra li merli delle mura dalla parte di detta
Porta, et alzorno il tetto nuovo facendolo a capanna, come si vede di presente.

(fol. 83 v.). 1549. Essendo rotta la campana grossa di Settimo, et essendo anche fessa
la campana grossa di Cestello, convenne fare rigettarle tutte due; e questo presente anno 1549
si feciono fondere da M.° Zanobi di Pagno fonditore, il quale nel 1544 haveva rifatta quella
di Buonsollazzo.24 * 26

(fol. 84). 1553. Addì . . . settembre nel voler accomodare la Campana di Settimo grossa
cascò e si roppe, e si fece rigettare dal medesimo fonditore che la fuse nel 1549.

(fol. 86). 1561. D. Dionisio Abbate di Settimo questo presente Anno, essendosi di già
compita la fabbrica del Chiostro di Cestello tramutò la Porta antica del Monasterio e nuo-
vamente la collocò in luogo, che corrispondesse per mezzo di detto Chiostro all’entrata
della Vigna, in modo tale, che dalla strada per detta porta con bella prospettiva si vedeva
tutta la pergola sino al Tabernacolo posto in testa di detta vigna di non ordinaria gran-
dezza e vaghezza, nel quale era dipinto a fresco quando la Maddalena connobbe Christo
nell’orto in forma d’Ortolano.

(fol. 117 v.). 1628. Addì 7 Dicembre, essendo hormai condotto a perfezione la fabbrica
del nostro antico Cestello per uso di Monache, et havendo determinato le dette monache
far la loro entrata in esso il dì 8 del detto mese, il Giovedì notte dunque antecedente a
esso, ch’era li 7 sopradetto, fecero segretamente, con ogni decenza portare il Corpo della

24 Cfr. quanto più sopra all’anno 1490 (fol. 60) si

dice del chiostro in discorso, che sarebbe quello at-
tiguo al lato sinistro della chiesa, e non quello che
forma quasi atrio davanti ad essa.

25 Uno dei conventi principali dei Cisterciensi, in
Italia, situato sulla riva sinistra del Ticino a quattro
chilometri da Abbiategrasso. (Cfr. l’articolo che il
dott. Diego Sant’Ambrogio pubblicò sopra di esso
ne\V Archivio storico lombardo, anno 1891, fase. i°).
. Fu fondato nel 1136 dall’abbazia madre di Mori-
mond presso di Langres in Francia, e nel 1491 ad
istigazione del primo suo abbate commendatario Gio-
vanni Medici (in seguito Papa Leone X) riformato dai
monaci della Badia di Settimo. Rimase dall’ora in poi
sotto la sorveglianza dell’abbate di Settimo, e con

questo si spiega anche la notizia presente del nostro
manoscritto. (Cfr. G. Jongei.inus, Nolitia Abbatiarum
Ordìnis Cisterciensis, Coloniae, 1640, lib. VII, pag. 72).

25 Convento de’ Benedettini situato vicino a Vaglia
a dodici miglia al nord da Firenze, fondato sotto il
titolo di San Bartolommeo circa al Mille, che poi nel-
l'anno 1320 passò nel possesso dei monaci Cisterciensi
della Badia di Settimo. Soppresso al tempo di Napo-
leone, in seguito fu ricomprato dai Camaldolensi, che
lo posseggono al presente. Il maestro Zanobi di Pagno,
padre del rinomato fonditore di bronzi Fra Domenico
Portigiani, è lo stesso che nel 1564 aiutò Giovanni
Bologna di gettare le statue della fontana in Piazza
Maggiore a Bologna. (Vasari, VII, 645).
 
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