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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 9.1906

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Fasc. 5
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Sirén, Osvald: Notizie critiche sui quadri sconosciuti nel Museo Cristiano Vaticano
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https://doi.org/10.11588/diglit.24151#0368

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QUADRI SCONOSCIUTI NEL MUSEO CRISTIANO VATICANO

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Nella parte inferiore si trovano tre Santi in trono: nel mezzo Pietro, a sinistra Paolo, a destra
San Lodovico di Tolosa. Il quadro è lavorato quasi a miniatura, il colorito è delicato e le
sfumature sono ben trattate, i toni adoperati sono : rosa, giallo, arancio, verde e marrone.
Il fondo dorato, dà ornamento. L’opera deve appartenere al primo quarto del XIV secolo
e ad uno scolaro diretto da Giotto. Le gra-
ziose figure si avvicinano molto a quelle
dei giotteschi romagnoli. (Cfr. specialmente
due piccoli quadri, rappresentanti scene
della Passione di Cristo, nella Pinacoteca di
Monaco (n. 979 e 980 « Scuola di Cimabue »)
un grande quadro formato da diverse rap-
presentazioni della Vita di Cristo nella col-
lezione Stronganoff a Roma (riprodotta nel-
l'Arte, 1904, fase. VI) e gli affreschi nella
cappella di San Nicolò di Tolentino, che
sono stati attribuiti a Pietro e Giuliano da
Rimini).

Armadio D, n. X. Predella rappresen-
tante tre scene della vita di San Giovanni
Evangelista. Nel mezzo, Aristodemo che
presenta all’Apostolo la coppa avvelenata.

A destra l’apostolo è bruciato nell’olio bol-
lente; a sinistra è rappresentata la sua as-
sunzione in cielo. (L’ultima composizione è
presa da Giotto). Il colorito è un po’ asciutto.

Questo quadro è un’opera caratteristica
della prima maniera di Agnolo Gaddi,
come la predella del Louvre rappresentante
la Crocifissione e storie della vita di San Gio-
vanni Battista e di Sant’Jacopo, (attribuita
a Taddeo Gaddi) ; la Crocifissione degli
Uffizi (n. 37) attribuita a Spinello Aretino,
quadro che a nostro parere è una bellis-
sima opera della prima maniera di Agnolo
Gaddi; come pure l’Incoronazione della
Vergine nella National Gallery (n. 568,

Scuola di Giotto).

Armadio E, n. I. Quattro busti di santi
in cornice gotica. Questo quadro è un frammento di uno assai più grande, fortemente
restaurato, esso appartiene a un’artista fiorentino che lo deve aver eseguito circa il 1370.

Armadio E, n. 1II-IV. Il Messaggio dell’Angelo ad Anna e Gioacchino. La fuga in Egitto.
Due piccole predelle. Le figure nella loro forma massiccia si avvicinano a Giovanni del Biondo.

Armadio E, n. V. San Niccolò in atto di liberare tre giovanetti innocenti che debbono
subire la pena capitale. Numerosa quantità di soldati armati e spettatori; in fondo, paesaggio
con roccie altissime ; colorito bello e lucente. Questo quadro è un buon lavoro di Lorenzo
di Niccolò, pittore assai prolifico, del quale abbiamo il capolavoro in San Domenico a Cortona.

Armadio E, n. VI. Quadro diviso in due parti. Sopra si vede la Crocifissione con i
due apostoli Pietro e Paolo; sotto sono rappresentate le tre Marie alla tomba di Cristo e
Noli vie tangere. Le figure sono lunghe e rigide, d’un effetto assai ieratico, ricordante pit-
ture romane del principio del 1300. L’autore è probabilmente un giottesco romagnolo, che
ha sentito l’influenza della scuola cavalliniana.

Fig. 5 — Giovanni del Biondo: Madonna
Roma, Museo Cristiano Vaticano
 
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