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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 9.1906

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Fasc. 5
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Miscellanea
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https://doi.org/10.11588/diglit.24151#0413

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MISCELLANEA

Una Madonna sconosciuta di Duccio di Buo-
ninsegna. — La Madonna di Duccio che esiste in
Pisa presso la contessa Tadini-Buoninsegni è una di
quelle pochissime opere che, pure avendo il pregio
della rarità e della bellezza, sono rimaste fino ad ora
sconosciute alla maggior parte degli studiosi e degli
amatori. È quindi con vivo compiacimento che noi,
richiamandola in certo modo alla luce dopo un non
meritato oblio, la vediamo entrare a far parte delle
nostre cognizioni e ad arricchire il patrimonio artistico
nazionale.

Non si hanno prove sicure per attestare l’esistenza
remota di questa Madonna presso la famiglia Buonin-
segni e la sua provenienza diretta dal glorioso ante-
nato che ne fu al tempo stesso l’autore. Tuttavia ben
può dirsi fortunata l’attuale proprietaria di custodire
insieme col nome di Duccio, uno dei fiori più deli-
cati che siano usciti dalle mani di lui.

Noi presentiamo questa Madonna ai lettori de L’Arte
come una novità di singolare pregio, data la scarsità
delle opere autentiche di colui che fu il grande fon-
datore della scuola senese, il maestro di Sirnone Mar-
tini, il padre spirituale dei migliori artisti che Siena
potè vantare durante il secolo xiv.

La grande maestà che Duccio dipinse tra il 1308
e il 1311 per il duomo di Siena, e che oggi si con-
serva nel Museo dell’opera di quella città, scomple-
tata di alcuni frammenti che sono andati a far parte
della National Gallery di Londra, è l’opera che rias-
sume tutti gli sforzi fatti dall’artista per infondere
nuova vita alla scuola senese senza abbandonare del
tutto le tradizioni bizantine che avevano dominato
l’arte precedente, e segna una delle pagine più bril-
lanti della rinascente arte italiana all’alba del sec. xiv.
Questa e le altre opere uscite indubbiamente dal pen-
nello di Duccio, fra le quali ci contenteremo di ricor-
dare la bella tavola del Museo di Berlino rappresen-
tante la Nascita di Cristo ed il polittico dell’Accademia
di Siena (n. 28) con la Madonna ira i Santi Paolo ed
Agostino a sinistra e Pietro e Domenico a destra, ci

forniscono sicuri termini di confronto e dati sufficienti
per non esitare a porre la Madonna che pubblichiamo
fra le opere autentiche dell’artista.

La Vergine è rappresentata a mezza figura di gran-
dezza naturale, rivolta di tre quarti a destra, in atto
di sorreggere sulle braccia il Divino Bambino. Essa
indossa un manto verde scuro che, ricadendo di sul
capo in belle pieghe con un andamento ondulato, già
prelude alle eleganti curve goticizzanti care agli artisti
del secolo xiv. L’arte bizantina tuttavia fornisce an-
cora un motivo decorativo nel bordo del manto stesso
a fili d’oro con spranghette trasversali, quale ritroviamo
nel manto della Madonna del Museo dell’opera di Siena
ed in altre opere di Duccio. Sulla sommità del capo
e sulla spalla destra risplende una piccola stella d’oro.
Un leggero velo roseo con ricanti dorati incornicia il
nobile volto, al disotto del manto che lascia scoperto
anche sui polsi un lembo delle rosse maniche della
veste sottostante, con bordura pure dorata.

La testa, dai lineamenti regolarissimi, è leggermente
inclinata verso destra; gli occhi grandi, allungati, sof-
fusi da un leggero languore, sono fissi in uno sguardo
lontano, come in un sogno mesto, dolcissimo. Negli
occhi, nel naso affilato e leggermente ricurvo, nella
bocca piccolissima, nel mento tondeggiante, nelle mani
sottili dal pollice alquanto allungato, ritroviamo quelle
stesse caratteristiche proprie di tutte le Madonne di
Duccio.

Il Bambino sano e robusto, dalla faccia rotonda e
paffuta, dai capelli biondi ricciuti, è seduto sul braccio
sinistro e poggia i piedi sopra il braccio destro della
Madre. Indossa una leggiera carnicina bianca ed un
manto rosso ricamato a fiorami d’oro che, scendendo
di dietro le spalle, ricade sul davanti a coprire i gi-
nocchi. Secondo un motivo consueto nelle opere di
Duccio e dei suoi seguaci, egli scherza amorosamente
col velo della Vergine e sembra volerlo allontanare
dalla faccia di lei quasi per poter meglio ammirare
le care sembianze.

Tanto le carni della Madre come quelle del Figlio
 
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