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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 9.1906

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Fasc. 5
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https://doi.org/10.11588/diglit.24151#0439

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BIBLIOGRAFIA

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di Pier Francesco fiorentino (pag. 77-79), ma eccede forse
nell’affermare che le opere sue si distinguono nettamente da
quelle dei contemporanei. Tanto è vero che nei dipinti at-
tribuiti al meschino artista si tende oggi a distinguere due
mani diverse.

223. Goffin (Arnold), La légende franciscaine dans
Vart primitif italien. — Bruxelles, Société Belge de
librairie, Schepens et C., 1905.

In questo breve studio il G. espone, molto incompleta-
mente ma con garbo, gli influssi che la leggenda francescana
ha esercitato sui pittori e sugli scultori italiani, dal xm sino
al xvi secolo.

224. Maffei (Raffaello Scipione), Volterra. —
Melfi, Giuseppe Grieco, 1906.

Questo libro è un opportuno complemento a quello che,
su Volterra, scrisse recentemente Corrado Ricci (vedi n. 227).
Il Maffei si è proposto soltanto di correggere alcune inesat-
tezze e rilevare alcune lacune di quella, pur pregevole, opera;
e le osservazioni sue, corredate sempre da documenti, sono
in grandissima parte accettabili. Noto che l’A. tenta di re-
stituire a Mino le sculture della cappella di San Giovanni,
nel Battistero di Volterra, che il Ricci attribuì invece a Jacopo
e Franco Balsimelli; ora qui la parte negativa della dimo-
strazione procede rigorosa e precisa, ma non è altrettanto
convincente la parte positiva.

225. Munoz (Antonio), Monumenti d'arte niedioe-
vale e moderna, voi. I, fase. 1-3. — Roma, Danesi, 1906.

Questa interessantissima pubblicazione ha lo scopo di met
tere in luce monumenti mal noti e mai o mal riprodotti: di
ogni monumento singolo è data una buona riproduzione, ac-
compagnata da un brevissimo cenno. Nei tre fascicoli finora
usciti prevalgono monumenti romani.

226. Rankin (William), Cassone fronts in Ame-
rican collections. (The Buri. Mag., voi. IX, pag. 288;
London, 1906).

Introduzione a una interessante serie di studi che il Rankin
e F. J. Mather intendono dedicare ai cassoni dipinti e ai deschi
da parto delle collezioni americane. In questa breve nota il
R. si limita a dare un’enumerazione dei cassoni e deschi che
saranno descritti; e l’enumerazione è già di per se interes-
sante, perchè contiene alcune opere assolutamente ignorate.

227. Ricci (Corrado), Volterra. [Italia artistica,
n. 18]. — Bergamo, Istituto italiano d’arti grafiche, 1905.

Per le cose che dice e per le cose che riproduce, questa
monografia ha un grande interesse ; sebbene precipuamente
compiuta a scopo di divulgazione, essa è ricca di osserva-
zioni nuove e acute, che compensano le non poche lacune
ed inesattezze. Parecchie di queste rilevò, forse con eccesso
di rigore, il Maffei (vedi n. 224): altre osservazioni potreb-
bero farsi, a proposito di talune pitture e sculture volterrane,
ora per eccesso di determinazione ora per eccesso d’indeter-
minazione nelle conclusioni del R. Così non sembra bene
attribuita al Neroni la Crocifissione della chiesa di San Fran-
cesco ; mentre per un trittico del tesoro del Duomo, designato
semplicemente come umbro-toscano, era consigliabile e non
difficile un’attribuzione più precisa.

Nelle successive edizioni (che non mancheranno di esser
molte, poiché l’opera è certamente lodevole e utile nel suo
complesso) sarebbe desiderabile che, sotto le riproduzioni di
opere d’arte, fosse indicato sempre, oltre al soggetto e al-
l’autore, anche il luogo ove si trovano gli originali.

228. Sanpere y Miquel (Salvador), Los Cuatro-
centistas Catalanes. — Barcelona, Libreria « L’Avena »,
1906.

L’opera è capitale per la storia della pittura catalana nel
secolo xv, ed è interessantissima per gli italiani, dati gli in-
flussi che quell’arte esercitò in Sicilia, a Napoli, e special-
mente in Sardegna.

229. Testi (Laudedeo), Note d'arte. (Archivio sto-
rico italiano, s. V, t. XXXVII, pag. 348-380; Firenze,
1906).

Cenni di recenti pubblicazioni di storia dell’arte e di este-
tica: sono esaminati e discussi diffusamente lavori di G. Arangio
Ruiz (Arte e politica, Macerata, Bianchini, 1905), di O. H.
Giglioli (L’arte di Andrea del Castagno, in Emporium, 1905),
di Paolo d’Ancona (Gli affreschi del castello di Manta, ne
L'Arte, 1905). E da lodare il Testi per aver richiamato l’at-
tenzione sul notevole scritto dell’Arangio, sfuggito alla mag-
gior parte degli studiosi d’arte.

Un’osservazione al Testi: è proprio di Antonello da Messina
(pag. 356) il Cristo della Galleria Corsini?

230. Urbtni (Giulio), Disegno storico dell'arte
italiana, parte II (sec. xv e xvi). — Torino, Paravia.
1906.

La prima parte di quest’opera fu generalmente lodata, e
invero, rispetto ai numerosi manuali di storia dell’arte recen-
temente pubblicati (pur troppo) ad uso delle scuole secon-
darie, essa rappresentava un buono e serio tentativo di vol-
garizzazione. Anche questa seconda parte dimostra la cultura
notevole e la preparazione adeguata dell’A. ; ma vi si avverte
già una minor diligenza nella compilazione, onde abbondano
le inesattezze, e non mancano anche, in qualche punto, gli
errori gravi. Veggasi a esempio, a pag. 193, il cenno sulla
pittura ferrarese del secolo xv, che in una edizione succes-
siva andrebbe interamente rifatto.

Non si può eziandio non avvertire, in questo libro, una
minuziosità di dati e di notizie che per un manuale destinato
a giovani di scuole secondarie è eccessiva, e talora, nella de-
finizione del carattere di un artista o di un momento artistico,
un’abbondanza di parole e aggettivi vaghi che dimostrano
l’indeterminatezza del pensiero. Ma è doveroso ripetere con-
cludendo che l’opera dell’Urbini è, nel suo complesso, lodevole
e seria.

231. Vandervelde (E.), Essais socialistes, l'Alcoo-
lisme, la Religion, l'Art. — Paris, P'elix Alcan, 1906.

E interessante la parte del volume che si riferisce all’arte.
L’A. contrappone l’arte nel regime borghese all’arte nel
regime socialista, e crede che soltanto sotto quest’ultimo pos-
sano ancora fiorire l’arte e gli artisti. L’arte in conclusione
non può attendere che dal socialismo il ritorno di un’altra
età aurea.
 
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