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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 9.1906

DOI issue:
Fasc. 6
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Frizzoni, Gustavo: Appunti critici intorno alle opere di pittura delle scuole italiane nella galleria del Louvre
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https://doi.org/10.11588/diglit.24151#0463

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420

GUSTAVO FRI ZZO NI

Ora, riflettendo sulle addotte informazioni, c’è da sorprendersi di bel nuovo, che un
intelligente riputato quale il Mariette, anzi che mettere in sospetto la firma dello scolaro di
Raffaello sul quadro non siasi sentito da tanto da affermare, che il dipinto di che si tratta
con piena ragione vuoisi ritenere di lui stesso, di quel Giulio Pippi vale a dire, che fu il
più diretto allievo e continuatore dell’arte del Sanzio. Non dovrebbero occorrere lunghi
ragionamenti infatti per dimostrare come tutto quanto apparisce nella copiosa ed interessante
opera d’arte ci riporta all’attività del valente collaboratore dell’Urbinate negli ultimi anni
di vita del maestro a Roma. E in vero basterebbe ad affermarlo il paragone con quanto

Fig. 21 — La Deposizione di Nostro Signore, di Defendente de Ferrari
(Fotografia Giraudon)

spetta alla mano di Giulio nella esecuzione dei freschi delle stanze vaticane non meno che
nella tavola della Trasfigurazione.

Il Ramenghi per quanto mostri di essersi applicato talvolta ad imitare o piuttosto a
copiare Raffaello non s’immedesima mai con lui quanto lo fece il principale suo scolaro.
Nè v’ha dubbio che ad altri se non a quest’ultimo s’abbiano ad ascrivere i tipi delle figure,
dalle loro speciali bocche a labbra grosse, dallo sguardo acuto, dai panneggi duri nella loro
ricercatezza e nell’accentuato cangiante delle tinte. Quanto al bel profilo d’uomo all’estre-
mità destra, non vi dovrebbe essere difficoltà a riscontrarvi i tratti di quello stesso perso-
che ci viene indicato per Giulio Romano nell’affresco dell’Eliodoro, dove figura fra uno
dei portatori della sedia gestatoria di papa Leone X.

U questo fia suggel che ogn’uomo sganni,
 
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