DOI issue:
Fasc. 6
DOI article:Mauceri, Enrico: L' arte in onore di Sant'Agata in Catania
DOI Page / Citation link: https://doi.org/10.11588/diglit.24151#0467
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ENRICO MAUCERI
tale: infatti, dall’ingresso maggiore del Duomo dov’era collocato sino al 1734, esso passò
a decorare l’entrata del Palazzo Comunale, donde venne trasportato alla chiesa del Santo
Carcere nel 1750.
Comunque sia, e quale e quanto valore possano avere tali notizie, innegabile ed evi-
dente ne appare la ricomposizione sul luogo presente, come pure, esaminandone attenta-
mente le parti, manifeste si delineano le aggiunte posteriori, imitate del resto con una certa
diligenza, e consistenti in qualche rullo di colonnina, ed in alcuni frammenti dei cordoni
Catania, Abside del Duomo (secolo xi)
(Fot. Ministero istruzione pubblica)
dell’arco ; la qual cosa dimostra in quale conto i cittadini catanesi abbiano tenuto la ele-
gantissima opera.
Le buone fotografie qui annesse, eseguite a spese del R. Ministero della P. I., mi dispen-
sano da qualunque arida analisi descrittiva. Quel che importa notare si è che molti sono
stati gli errori sparsi sui libri intorno all’attribuzione cronologica da darsi al lavoro, peroc-
ché quasi tutti gli scrittori del luogo e di fuori che ne han fatto cenno, pare si sian data
la voce nell’ascriverlo nientemeno che all’xi secolo. 1 Arrogi qualche fantasticheria abba-
stanza puerile, dettata dal solito spirito guelfo di alcuni storici settecentisti ed ottocentisti,
appartenenti in Sicilia in gran parte al clero, i quali nella figura mutila al busto ed assisa
sur un’elegante sedia curule (probabilmente la immagine del dedicante) han voluto vedere
raffigurato Federico II, immaginando che un’altra ve ne fosse al lato opposto simboleggiante
Catania.2
1 Nello stesso errore è caduto il Baedeker, Italie pag. 100 (Palermo, 1859) aggiunge, inoltre, che le
Meridionale (Ediz. 1900), pag. 335. figure di animali sopra i somarotti delle colonne sono
2 P. Salvatore Lanza nella sua Guida di Sicilia, «emblemi dell’indole di Federico» (sic).
ENRICO MAUCERI
tale: infatti, dall’ingresso maggiore del Duomo dov’era collocato sino al 1734, esso passò
a decorare l’entrata del Palazzo Comunale, donde venne trasportato alla chiesa del Santo
Carcere nel 1750.
Comunque sia, e quale e quanto valore possano avere tali notizie, innegabile ed evi-
dente ne appare la ricomposizione sul luogo presente, come pure, esaminandone attenta-
mente le parti, manifeste si delineano le aggiunte posteriori, imitate del resto con una certa
diligenza, e consistenti in qualche rullo di colonnina, ed in alcuni frammenti dei cordoni
Catania, Abside del Duomo (secolo xi)
(Fot. Ministero istruzione pubblica)
dell’arco ; la qual cosa dimostra in quale conto i cittadini catanesi abbiano tenuto la ele-
gantissima opera.
Le buone fotografie qui annesse, eseguite a spese del R. Ministero della P. I., mi dispen-
sano da qualunque arida analisi descrittiva. Quel che importa notare si è che molti sono
stati gli errori sparsi sui libri intorno all’attribuzione cronologica da darsi al lavoro, peroc-
ché quasi tutti gli scrittori del luogo e di fuori che ne han fatto cenno, pare si sian data
la voce nell’ascriverlo nientemeno che all’xi secolo. 1 Arrogi qualche fantasticheria abba-
stanza puerile, dettata dal solito spirito guelfo di alcuni storici settecentisti ed ottocentisti,
appartenenti in Sicilia in gran parte al clero, i quali nella figura mutila al busto ed assisa
sur un’elegante sedia curule (probabilmente la immagine del dedicante) han voluto vedere
raffigurato Federico II, immaginando che un’altra ve ne fosse al lato opposto simboleggiante
Catania.2
1 Nello stesso errore è caduto il Baedeker, Italie pag. 100 (Palermo, 1859) aggiunge, inoltre, che le
Meridionale (Ediz. 1900), pag. 335. figure di animali sopra i somarotti delle colonne sono
2 P. Salvatore Lanza nella sua Guida di Sicilia, «emblemi dell’indole di Federico» (sic).