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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 9.1906

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Fasc. 6
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Ciaccio, Lisetta: Scoltura romana del Rinascimento, [3]: primo periodo (sino al pontificato di Pio II)
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https://doi.org/10.11588/diglit.24151#0480

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SCOLTURA ROMANA DEL RLNASCIMENTO

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vedute, può, per la sua forma, avere appartenuto ad un sepolcro, è il n. 41 (fig. 5), rap-
presentante la figura di un giovine vescovo sbarbato, lavorata a rilievo entro una nicchia
con conchiglia a tredici scanalature.

Nel suo insieme la scultura si presenta tanto più evoluta del paliotto, da potersi diffi-
cilmente riconoscere la sua parentela con esso : tuttavia non mi sembra che questa possa
porsi in dubbio, osservando alcuni particolari tutti caratteristici dell’autore, come i piccoli
occhi senz’iride, la modellatura del viso di molto ingentilita, ma che presenta pur sempre
i tratti essenziali delle figure che già conosciamo e specialmente del Scia Gregorio, la nutria
decorata con le stesse incastonature di gemme che nel Sant'Ambrogio, la particolare fórma
rigida della scollatura del manto episcopale, la lavorazione caratteristica dei ricami del
manto, l’accento del panneggio, benché molto migliorato, specialmente nel ricadere della
veste sul terreno e sui piedi, la forma di questi, quella del plinto ad angoli smussati, ed
infine la particolarità della cornice che nella nicchia sta sotto la conchiglia, identica a quella
che termina in alto il paliotto ed il tipo degli ornati dei pennacchi della nicchia del tutto
conformi alla decorazione delle basi delle colonnine del paliotto.

Ora, se noi confrontiamo la nostra scultura con il disegno che delle varie sculture del
monumento di Callisto III ci ha serbato il Ciacconio 1 e da lui bizzarramente incastrate nella

Fig. 4 — Maestro dei Quatl/o Dottori: Statua funeraria di Callisto III. Roma, Grotte Vaticane

(Fotografia Gargiolli)

sua barocca composizione secentesca, notiamo subito che fra le otto figure di santi eniro
nicchie a conchiglia, ve n’è una appunto (la terza a sinistra) che riproduce lo stesso motivo
del frammento n. 41 e cioè di un santo vescovo con il pastorale nella sinistra ed un edilìzio
nella, destra.

D’altra parte la nostra scultura sembra prestarsi benissimo, per la sua altezza inferiore
al metro (cm. 90), a costituire insieme con tre altri simili pezzi un pilastro a quattro nicchie
secondo le abitudini artistiche del secolo XV.

Nè può far difficoltà a credere il frammento 11. 41 avanzo della tomba di Callisto III
il fatto che esso si deve forse ritenere, per lo stile raffinato con cui è lavorato, di qualche
anno posteriore alla morte di quel papa; giacché sappiamo che costui fu dapprima sepolto
in una tomba di mattoni nel suolo della cappella vaticana di Santa Maria della Febbre, cer-
tamente nel sacello dei Santi Andrea e Jacobo, di fronte alla quale gli fu soltanto in appresso
eretto dal nipote cardinale Rodrigo Borgia, poi Alessandro VI, il « nobile et elegans » mo-

1 II disegno che delle stesse sculture ci ha dato il
Grimaldi non merita di essere preso in considera-
zione, giacché abbiamo ogni ragione per ritenere che
egli disegnasse del tutto arbitrariamente e di fantasia
le sculture stesse, non avendosi in alcun monumento

romano del Quattrocento esempio di quelle due serie
di lastre con mezze figure di santi, che nel suo di-
segno vediamo ai lati del sarcofago, laddove sono
comunissime le nicchie a conchiglia del disegno del
Ciacconio.
 
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