462 CORRIERI
Cosma e Damiano in Genova, e l’assegnò dubitati-
vamente prima a Taddeo di Bartolo, indi a Barnaba
da Modena. Per confronto con la tavola conservata
ora nell’ Istituto Staedel di Francoforte, ed eseguita a
Genova (fig. 4), non parali dubbio che quel dipinto sia
in braccio il Bambino che, vestito di colore di malva
a gradazioni brune, ha un cartello su cui è scritto:
«beati pauperes»; nel fondo, due angioli sostengono
dietro la Vergine un drappo d’oro. Non soltanto la
particolarità del manto della Madonna striato di linee
Fig. 4 — Barnaba da Modena: Madonna. Francoforte, Istituto Staedel
proprio del pittore modenese cui giustamente è pure
attribuita nella Pinacoteca di Savona una tavola della
Madonna col Bambino, proveniente da Finalborgo.
A quelle due opere, che ci serbano memoria del lungo
soggiorno del pittore in Genova, posso aggiungerne
una terza che ho veduto nella cappella di San Secondo
del duomo di Ventimiglia. È una tavola assai mal-
concia ed anche ritagliata: vi si vede la Vergine, av-
volta in un manto a venature d’oro, in atto di tenere
d’oro, ma il chiaroscuro delicato sul rotondo visetto
del Bambino, la forma caratteristica della mano e del
viso della Vergine mi sembrano non lasciar dubbio
nell’attribuire il dipinto, purtroppo guasto ed offu-
scato, a Barnaba da Modena.
-k -X* #
Sul limite della Liguria, Ventimiglia offre nella sua
cattedrale, e soprattutto nell’antica chiesa di San Mi-
Cosma e Damiano in Genova, e l’assegnò dubitati-
vamente prima a Taddeo di Bartolo, indi a Barnaba
da Modena. Per confronto con la tavola conservata
ora nell’ Istituto Staedel di Francoforte, ed eseguita a
Genova (fig. 4), non parali dubbio che quel dipinto sia
in braccio il Bambino che, vestito di colore di malva
a gradazioni brune, ha un cartello su cui è scritto:
«beati pauperes»; nel fondo, due angioli sostengono
dietro la Vergine un drappo d’oro. Non soltanto la
particolarità del manto della Madonna striato di linee
Fig. 4 — Barnaba da Modena: Madonna. Francoforte, Istituto Staedel
proprio del pittore modenese cui giustamente è pure
attribuita nella Pinacoteca di Savona una tavola della
Madonna col Bambino, proveniente da Finalborgo.
A quelle due opere, che ci serbano memoria del lungo
soggiorno del pittore in Genova, posso aggiungerne
una terza che ho veduto nella cappella di San Secondo
del duomo di Ventimiglia. È una tavola assai mal-
concia ed anche ritagliata: vi si vede la Vergine, av-
volta in un manto a venature d’oro, in atto di tenere
d’oro, ma il chiaroscuro delicato sul rotondo visetto
del Bambino, la forma caratteristica della mano e del
viso della Vergine mi sembrano non lasciar dubbio
nell’attribuire il dipinto, purtroppo guasto ed offu-
scato, a Barnaba da Modena.
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Sul limite della Liguria, Ventimiglia offre nella sua
cattedrale, e soprattutto nell’antica chiesa di San Mi-