Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 20.1917

DOI Heft:
Fasc. 1
DOI Artikel:
Pittaluga, Mary: Eugène Fromentin e le origini de la moderna critica d'arte, [1]
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.17337#0036

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
2

MARY PITTA IMG A

zantc di. fondersi con il teorico criticizzante. Insomma, una critica d'arte non è pensabile
senza una teoria d'arte: essa non sarebbe vitale « wcil ihr, um einen Vergleich aus der
Technik der Malerei zu gebrauchen, das Bindemittel, fehlen Wùrde

Ora, se l'elemento teorico ha così gran parte ne la critica, si può fare a meno de la
conoscenza teorica de la critica stessa? Per molto tempo si credette di sì, indotti da
un'avversione innata a tutto ciò che fosse ricerca di un intimo svolgimento de le idee.

Tuttavia, il carattere delle numerose opere di storia de la critica artistica, apparse
negli ultimi decenni, provano come, ormai, sia invalso il concetto de la necessità di una
conoscenza teorica di tale disciplina — e, sebbene tale storia, come ha scritto il Croce,
in profonde incertezze ancora si dibatta, non sarà inopportuno dare un cenno de le più im-
portanti opere in proposito, di quelle, cioè, che vengono subito a mano a chi intenda
iniziare studi di critica d'arte.

L'Essai sur la critique d'art (Libr. Hachette e C.) di A. Bougot, in due parti: La prima
è puramente teorica - - vi si dà la definizione de la critica d'arte, se ne considera l'uti-
lità, la si studia nei rapporti con l'estetica, con la storia de l'arte, con la tecnica, si
fissano le regole e il metodo de la disciplina, si riassumono le qualità necessarie ad un
critico d'arte, e, infine, si applica il metodo critico ad un quadro di Raffaello. Onesta
applicazione dimostra come, da principi teorici sultìcentemente illuminati, si possa giun-
gere a conseguenze pratiche meno che buone; chè, il suo saggio, dedicato a la Vergine di
Francesco I, dal punto di vista essenzialmente critico, è deficentc, nonostante le consi-
derazioni erudito-storiche ed i raffronti con opere d'altre scuole e di altri tempi.

La seconda parte è dedicata a la storia de la critica d'arte in Francia — considera
l'origine de la disciplina, la sua vitalità nel xvn e xvm secolo, come essa sia trattata dal
Diderot — infine vi si riassumono le condizioni presenti de la critica d'arte.

Nel complesso, l'opera ha degl'innegabili pregi, specialmente ne la trattazione teo-
rica, ispirata ad un concetto antinaturalistico, sufncentemente omogeneo e ben definito.

La seconda parte, assai sintetica, mi sembra invece meno felice ■— non tanto nei due
capitoli dedicati al Seicento e al Settecento, di cui sono colti con facilità i principali
caratteri di falsità e d'insufficenza storica, quanto ne lo studio dedicato ai « Salons » del
Diderot. Il Bougot si attiene a la tradizione, che ha considerato il filosofo enciclopedista,
quale il primo grande critico d'arte, e, benché, dinanzi ad alcuni aspetti negativi di quella
critica, non sappia essere del tutto cieco, ne dà, però, incomplesso, un giudizio favorevole.

Il Saggio del Bougot, tuttavia, non può non essere consultato con utilità, da chi si
occupi dei nostri studi: anche se, ormai, è invecchiato e non tiene conto degli ultimi
risultati de la critica d'arte.

Meno importante è il volume di Pierre Petroz L'art et la critique en France depuis
il 1822 (Paris, Libr. Germer-Baillière, 1875) non per la limitatezza del periodo cui si rife-
risce, che tanto meriterebbe, sotto questo riguardo, di divenire oggetto di studio profondo —
ma per il criterio generale, secondo cui è considerata l'arte e la critica del sec. xix, criterio,
che è. sufficientemente illustrato da un motto del Littré: « Tout rèe! n'est pas beau; mais il
n'y a de beau, mème idéal, que dans le réel » posto sul frontespizio, a significare tutto
l'indirizzo de l'opera.

V'hanno, poi, Les doctrines d'art en France de Poussin à Diderot di Andrée Fontaine
(Paris, Laurens éd., 1909) che avremo più volte occasione di citare, le quali, insieme a
l'Essai sur le principe et les lois de la critique d'art (Paris, Al. Fontemoing éd., 1903) del
medesimo, costituiscono un tutto organico di teoria e di storia, fino al 1915 considerato
come l'ultima parola, che, circa la critica d'arte, sia è stata detta.

L'Essai consta di due parti — la prima è una raccolta di capitoli, ricercanti Y oh jet du
jugement esthétique, nei quali il Fontaine, che dà ogni importanza al «pensiero creatore »,

1 A. Dresuxer, Die Kunstkritih: hir Geschichte und Theorie, Mùnchen, 1915, F. Bruckmann A. C, p. 12.
 
Annotationen