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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 20.1917

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Fasc. 2
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Venturi, Adolfo: Affreschi nella delizia estense di Sassuolo
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https://doi.org/10.11588/diglit.17337#0099

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AFFRESCHI NELLA DELIZIA ESTENSE

DI SASSUOLO

ASassuolo in quel di Modena è il grandioso palazzo che gli Estensi per delizia, presso
l'alveo del fiume Secchia, ai piedi delle colline, vollero fabbricato trasformando
l'antica rocca per opera di Bartolomeo Avanzini architetto romano. L'inizio della grande
costruzione andò alla pari con quello del palazzo estense in Modena, composto sopra
un vecchio castello dall'architetto medesimo l'anno 1634.' Dell'antico, incorporato al
nuovo edificio di Sassuolo, rimasero alcune tracce, presto scomparse, le pitture di battaglia
ricordate, in una sala detta d'Orlando, dallo Scannelli 2 e poi dal Panelli 3 e dal Tiraboschi,4
come opera di Domenico Carnevale e di Niccolò dell'Abate. Di altre pitture eseguite nella
rocca tra il 1450 e il 1460 dai fratelli degli Erri o dell'R. si è trovata notizia dagli storici;5
e taluno ha richiamato anche gli antichi marmi, quelli di un camino di Alfonso Lom-
bardi/' i quali però, con ogni probabilità, furono trasportati nel '600 dagli Estensi a Sas-
suolo insieme con altri avanzi di raccolte e di decorazioni ferraresi.

Costruito il palazzo magnifico, si pensò ad ornarlo, e dal 1641 in poi vi dipinsero
parecchi maestri, principalmente Agostino Mitelli e Michclangiolo Colonna, che dettero la
intonazione generale a tutta la decorazione, e Giovanni Boulanger, che, tra le riquadrature
ispirate da quei due maestri, svolse concetti pittorici, che ruppero il fondamento architet-
tonico, le finte membrature di marmo, di legno e di bronzo, l'incasso della decorazione.

La magnificenza del palazzo fu decantata dal padre gesuita Domenico Gamberti,7
che esaltò la ricchezza dell'edificio, le vaghe pitture, la galleria coi finti arazzi di Fiandra,
le fontane e le statue, i boschetti di cipressi, i labirinti, i viali" arborati, le zolle fiorite
del giardino. In uri modo più concreto, descrisse il suntuoso palazzo Guglielmo Codebò,s

1 11 Camport (Gli artisti italiani e stranieri negli
Stati Estensi, Catalogo storico corredato di docu-
menti inediti, Modena, tip. della R. D. Camera,
1855, pag. 20), scrisse che questo palazzo fu « co-
minciato intorno al 1645 "» mentre dovette essere
iniziato sin dal 1634, anno in cui Alessandro Tas-
soni fu invitato a dettare da Francesco I d'Este,
e dettò l'iscrizione a ricordo della fondazione del
palazzo stesso (cfr. Indicatore modenese, a. II, n. 2,
10 gennaio 1852, cap. V). Che sin dal 1634 Barto-
lomeo Avanzini s'occupasse di Sassuolo, si rileva
dal Registro dei mandati, 1634, segnato 369/5 (Arch.
di Stato in Modena), nel quale si rimborsa l'Avan-
zini « per tanti spesi da lui a Sassuolo per servizio
a di quel giardino che si fa colà ».

2 Microcosmo della pittura. Cesena.. MDCLVU.

3 Catalogo degli affreschi e quadri del Palazzo
ducale di Sassuolo, di Don Nicola Panelli, 1722

(mss. nell'Estense, J. 7.13).

♦ Biblioteca modenese, VI, pag. 226.

5 Giuseppe Campori, I pittori degli Estensi
nel sec. XV (atti della Oep. di St. Patria per le
prov. modenesi, p. 36).

6 Cfr. Lionello Venturi, Saggio sulle opere
d'arte a Pietroburgo, in IJArte, 1912.

7 L'idea d'un principe et eroe christiano in Fran-
cesco I d'Este di Modena e Reggio Duca VITI, ecc.
Modena, Bari'. Soliani, 1659.

8 Descrizione del sontuoso Palazzo di Sassuolo
di S. A. Ser. di Modena, fatto da me per mia sola,
e spontanea curiosità, non per ordine alcuno, in-
sieme con la pianta dell'istesso Bucai Palazzo,
(il mss. originale nell'arch. Baggi di Sassuolo, co-
nosciuto dallo scrivente per mezzo d'una copia
gentilmente fornitagli dal eh. sig. cav. avv. Natale
Cionini).

L'Arte. XX, 9
 
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