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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 20.1917

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Fasc. 1
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Del Vita, Alessandro: Notizie su due pittori dimoranti in Arezzo nel secolo XIV
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https://doi.org/10.11588/diglit.17337#0089

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NOTIZIE SU DUE PITTORI TIMOR.

è quel Bartolomeo da Siena che sappiamo essere
stato in Róma nella, prima metà del Trecento.1
Xei riguardi dell'arte aretina, la notizia della
dimora fatta per un biennio in Arezzo offre molto
interesse, sia per la materia di ricerche critiche
ed archivistiche che essa può offrire, sia come
nuova prova dell'influsso della pittura senese
su quella locale.

*

* *

Ben aveva supposto il Milanesi 1 che il Vasari,
scrivendo la vita di Giovanni dal Ponte, avesse
assegnato le opere di più pittori di nome Giovanni
ad uno solo, a cui egli aveva aggiunto la qualifica
dal Ponte.

Il Milanesi 3 provò che le pitture della Cappella,
degli Scali in S. Trinità di Firenze, attribuite dal
Vasari a quell'artista, erano state eseguite in
unione a Smeraldo di Giovanni, da un Giovanni
di Marco che aveva bottega in Firenze presso
S. Stefano a Ponte.

Su questa traccia, altri -t intrapresero ricerche
e, trovati vari documenti, vennero nella conclu-
sione che il Giovanni, di cui aveva scritto la vita
il Vasari, non era altro che il pittore fiorentino
Giovanni ili Marco.

Ma queste conclusioni non ebbero il consenso
generale della critica e, per esempio, il Venturi s
si mostra assai dubbioso su quell'identificazione
ed a lui « sembra più nel giusto il Milanesi nel
riconoscere nella biografia vasariana una con-
taminazione di dati relativi a vari artisti di nome
Giovanni e nel supporre che il Vasari abbia in-
teso di parlare di Giovanni di Lotto di S. Ste-
fano a Ponte nominato in un documento del
r348 ».

11 Vasari nella Vita di Giovanni dal Ponte gli
attribuisce varie pitture eseguite in Arezzo, fra
le quali quella della cappella di S. Onofrio e di
S. Antonio in S. Maria della Pieve. Ricerche ese-
guite negli archivi aretini hanno inlatti provato

1 Cfr.: Crowe e Cavalcaselle, Storia della pittura in
Italia, II, pag. io; Venturi, Storia dell'arte italiana, voi. V,
pag. 778.

2 Cfr.: Vasari, Vite, Sansoni, Firenze, voi. I, pag. 63, li. 1.

3 Op. e voi. cit., pag. 633, n. 2.

* P. Toesca, Vmiti pittori fiorentini del principio del
(Quattrocento, in L'Arte, 1904, pag. 49 e seguenti; GAMBA C,
Giovanni da Ponte, in Rassegna d'arte, 1904, pag. 177 e se-
guenti; Don Lorenzo Monaco, Strastmrg, 19*05; Gamba, An-
cora di (ilo-ranni dal Ponte, in Rivista d'arte, anno IV (1906),
n, 11-12; H. Horne, Appendice di documenti su Giovanni dai
Ponte, in Rivista d'arte, 1906, pag. 169-1S1.

5 Venturi, Storia dell'arte italiana, 1911, voi. VII, parte I,
pag. 26 n. 2.

NTI IN AREZZO NEL SECOLO XIV 55

che due delle cappelle della Pieve furono dipinte
da. un vanni dopentofe da fiorenza. nel 1390 e nel

i ,|00. 1

Sebbene ì documenti riguardanti quelle opere
non coincidessero del tutto con le notizie del
Vasari, pure è fuor di dubbio che il Vanni da
Firenze che eseguì quelle pitture, era, per il Vasari,
Giovanni dal Ponte.

Onesti nuovi documenti però se confermavano
che un pittore fiorentino di nome Giovanni aveva
nel 1309 e nel 1400 dipinto in Arezzo ed in Pieve
e se correggevano anche qualche errore vasariano,9
non portavano nessun nuovo contributo circa
l'identificazione di quel pittore.

Ma chi tosse questo Vanni di Fiorenza possiamo
stabilire per i seguenti documenti inediti.

Protocollo XV s. XI di Ser Guido di Rodolfo.

C 74-

7 giugno 1358.

E(t) rf(i)e(t)o die 7 giugno 1358 et loco p(re)-
sent(ìhus) Nicholao d(omi)ni Zingani de sassoli s
et Nicholao Thosi camifice de Ar(etio) test(ihus)
ad hec [oh(ann)És Ai.(ias) voc(atus) VA(n)nes

PICTOR OLIM BONI DE FI.ORE(n)TIA oui nu(ii)c

MORAi(ur) AR(etio) spo(xi)te p(ro) se et suos (sic)
ft{e)r(e)d(ibus) p(xó)misit dare redde(ve) et solve(re)
cu(m) eff(e)c(t)u Jo/!(ann)j fiJio Gnalduzii oli(m)
d{omi)ni 7r(anal)di de A Ibergottis de Aretio pre-
senti) et stip(ula.ntì) p(ro) se et suis (he)r(e)d(ì-
bus)... duodecim ftorenos de auro ».

Ouesto rogito fu cancellato per solvenza di
debito l'undici dicembre del medesimo anno.

Prof. XV s. XI.

xEt d(i)c(t)o die (1° febbraio 1358) et loco (la
casa del notaro) p{re)sentibus lucha petrì m(er)ca-
tore ^a(n)»Of(um) et /oi(ann)« Gnalduzii d(om\)ni
Rannido de A Ibergottis de Aretio et Van (n) e pi-
ctort? Boni de FLOR(ent)a qui Nu(n)c mo-
RAT(ur) AR(etio) test(iims) ad /z(aec) Salvi collel-
larius oli{m) becchi de Aretio... vendidit... pino
quo(x\)dam Cungii marsopini umani pet(\o\&m)
t(er)re »...

liceo dunque rivelato chi era il pittore che nel
1399 aveva dipinto in Pieve due cappelle per la
Fraternità ed al quale il Vasari aveva assegnato
varie, pitture delle chiese di Arezzo, chiamandolo
Giovanni dal Ponte.

Per questi documenti dunque ci sembra si
possa stabilire che un Giovanni di Bono, chia-

1 Dei. Vita, Contributi 'per la storia dell'arte aretina, in
Rassegna d'arte, 1913, n. Ir.

2 II Vasari infatti assegnò le pitture biella cappella di San
Pietro e Paolo nella Pieve a Spinello Aretino {V. Milanesi,
op. cit., voi. I, pag. 681).
 
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