AFFRESCHI NELLA DELIZIA ESTENSE DI SASSUOLO
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sovrapposti d'oro vecchio. In tutta la sala, i gigli e le mascberette tra le mensole delle
cornici, i festoni che s'annodano alle cartelle, i cornucopii che si rovesciano intorno ad esse,
i trofei, le grandi borchie de' sottarchi, le rose, le conchiglie, i faunetti dei sovrapporta,
picchiettano i bianchi marmi delle pareti, rotti qua e là dalla malachite delle colonne,
o dall'ametista delle cartelle, o dalla porpora spenta degli arazzi. È come se al gran
drappo di raso bianco disteso sulle pareti si fossero fatte applicazioni in oro.
Michelangelo Colonna e Agostino Mitelli coi loro aiuti posero, in questo salone lus-
suoso, il fondamento a tutta la decorazione della Delizia estense. Per loro la decorazione
Fig. 4 — Sassuolo. Palazzo Estense : Una finta tribuna del Salone.
(Fot. Anderson).
pittorica s'immedesimò con l'effetto architettonico illusionistico. 1 Caracci avevano posto
già motivi di architettura a base delle decorazioni murali, ma solo il Colonna diede ad
essa sviluppo preponderante; fece oggetto d'arte l'illusione ottica di fabbricati succeden-
tisi in prospettiva. Così a Bologna, nella cappella del Rosario in San Domenico, terrazze
e terrazze si susseguono come per dar la scalata al cielo. Si è perduto, come nella contem-
poranea architettura, il senso della unità del nostro Rinascimento, della sintesi, per amore
di pittoresco, di molteplici effetti chiaroscurali, di scatole a sorpresa.
Non solo nel Salone, ma anche nella parete di fondo del pianerottolo dopo il primo
rampante della scalinata del palazzo di Sassuolo, il Colonna e il Mitelli crearono finzioni
d'effetto, facendo scendere, di qua e di là da un fascio di tre pilastri, scale a montanti
curvi adorni di balaustre e colonne. Un'alta arcata apre alla vista un cortile chiuso da
una parete di fondo e un terrazzo che lascia apparire una lunetta di cielo. Ad animare
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sovrapposti d'oro vecchio. In tutta la sala, i gigli e le mascberette tra le mensole delle
cornici, i festoni che s'annodano alle cartelle, i cornucopii che si rovesciano intorno ad esse,
i trofei, le grandi borchie de' sottarchi, le rose, le conchiglie, i faunetti dei sovrapporta,
picchiettano i bianchi marmi delle pareti, rotti qua e là dalla malachite delle colonne,
o dall'ametista delle cartelle, o dalla porpora spenta degli arazzi. È come se al gran
drappo di raso bianco disteso sulle pareti si fossero fatte applicazioni in oro.
Michelangelo Colonna e Agostino Mitelli coi loro aiuti posero, in questo salone lus-
suoso, il fondamento a tutta la decorazione della Delizia estense. Per loro la decorazione
Fig. 4 — Sassuolo. Palazzo Estense : Una finta tribuna del Salone.
(Fot. Anderson).
pittorica s'immedesimò con l'effetto architettonico illusionistico. 1 Caracci avevano posto
già motivi di architettura a base delle decorazioni murali, ma solo il Colonna diede ad
essa sviluppo preponderante; fece oggetto d'arte l'illusione ottica di fabbricati succeden-
tisi in prospettiva. Così a Bologna, nella cappella del Rosario in San Domenico, terrazze
e terrazze si susseguono come per dar la scalata al cielo. Si è perduto, come nella contem-
poranea architettura, il senso della unità del nostro Rinascimento, della sintesi, per amore
di pittoresco, di molteplici effetti chiaroscurali, di scatole a sorpresa.
Non solo nel Salone, ma anche nella parete di fondo del pianerottolo dopo il primo
rampante della scalinata del palazzo di Sassuolo, il Colonna e il Mitelli crearono finzioni
d'effetto, facendo scendere, di qua e di là da un fascio di tre pilastri, scale a montanti
curvi adorni di balaustre e colonne. Un'alta arcata apre alla vista un cortile chiuso da
una parete di fondo e un terrazzo che lascia apparire una lunetta di cielo. Ad animare