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A. VENTURI
Nei tre quadri delle cartelle, a sinistra della porta d'entrata nella galleria , il Bou-
langer ritrova il suo naturai brio per comporre le scene della vendemmia, del trionfo di
Sileno e del trionfo di Bacco (fig. 13). Si fa strada anche qui la concezione accademica
del nudo, ma i movimenti sono più liberi, l'adattamento ornamentale della composizione
è più riuscito e più viva la festività della scena.
I fauni che danzano — Ore barbute! — intorno al carro d'oro d'Apollo sono anche
essi ricordo di composizioni del Seicento bolognese, ma si adattano alla decorazione
Fig. 10 — Sassuolo. Palazzo Estense: Galleria di Bacco: Una maschera del Boulanger.
(Fot. Anderson).
girando a ruota: altri, più lontani, si muovono in cadenza sui prati, all'unisono coi putti
festosi che trascinano a fatica una capra d'argento, o si arrampicano comicamente sul
sito dorso: precedono il carro una baccante con una patera, e un giovane che danza con
le serpi. Nelle tinte fantastiche dominano il rosa, l'argento e il violetto pallido; le foglie
degli alberi dal velluto passano nel lontano alla piuma: i movimenti lubrici in cadenza
Fig. 11 — Sassuolo. Palazzo Estènse: Galleria di Bacco: Una maschera del Boulanger.
(Fot. Anderson).
son messi in accordo abilmente. E il gruppetto piacevolissimo dei putti intorno alla capra,
dondolanti, richiama le più simpatiche cose del Boulanger: un quadretto del Signor Natale
Ciónrni e le pitture nella stanza del Genio e delle Virtù Estensi.
Lungo le pareti pendono da una spranghetta di ferro, sospesa a capitelli di colonna,
come nella gran sala, finti arazzi con larga orlatura di porpora viola e lumeggiature di
argento, ricami e frange d'oro, sollevata per un lembo da putti. Il partito prospettico
è, come abbiamo già osservato, quasi una contraffazione di quello di Mitelli e Colonna,
per la mancata misura nella distanza; e il motivo dei finti arazzi è eredità del nostro Cin-
quecento, ma il Cittadini ne ha ricamati gli orli con finezza rara di passaggi di tinte nella
A. VENTURI
Nei tre quadri delle cartelle, a sinistra della porta d'entrata nella galleria , il Bou-
langer ritrova il suo naturai brio per comporre le scene della vendemmia, del trionfo di
Sileno e del trionfo di Bacco (fig. 13). Si fa strada anche qui la concezione accademica
del nudo, ma i movimenti sono più liberi, l'adattamento ornamentale della composizione
è più riuscito e più viva la festività della scena.
I fauni che danzano — Ore barbute! — intorno al carro d'oro d'Apollo sono anche
essi ricordo di composizioni del Seicento bolognese, ma si adattano alla decorazione
Fig. 10 — Sassuolo. Palazzo Estense: Galleria di Bacco: Una maschera del Boulanger.
(Fot. Anderson).
girando a ruota: altri, più lontani, si muovono in cadenza sui prati, all'unisono coi putti
festosi che trascinano a fatica una capra d'argento, o si arrampicano comicamente sul
sito dorso: precedono il carro una baccante con una patera, e un giovane che danza con
le serpi. Nelle tinte fantastiche dominano il rosa, l'argento e il violetto pallido; le foglie
degli alberi dal velluto passano nel lontano alla piuma: i movimenti lubrici in cadenza
Fig. 11 — Sassuolo. Palazzo Estènse: Galleria di Bacco: Una maschera del Boulanger.
(Fot. Anderson).
son messi in accordo abilmente. E il gruppetto piacevolissimo dei putti intorno alla capra,
dondolanti, richiama le più simpatiche cose del Boulanger: un quadretto del Signor Natale
Ciónrni e le pitture nella stanza del Genio e delle Virtù Estensi.
Lungo le pareti pendono da una spranghetta di ferro, sospesa a capitelli di colonna,
come nella gran sala, finti arazzi con larga orlatura di porpora viola e lumeggiature di
argento, ricami e frange d'oro, sollevata per un lembo da putti. Il partito prospettico
è, come abbiamo già osservato, quasi una contraffazione di quello di Mitelli e Colonna,
per la mancata misura nella distanza; e il motivo dei finti arazzi è eredità del nostro Cin-
quecento, ma il Cittadini ne ha ricamati gli orli con finezza rara di passaggi di tinte nella