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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 20.1917

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Fasc. 2
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Ferrari, Emma: Albertino e Martino Piazza da Lodi
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https://doi.org/10.11588/diglit.17337#0185

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ALBERTINO E MARTINO PIAZZA DA LODI

ove dipinse, certamente, il trittico che apparteneva alla Galleria Crespi (chè in Lodi
non si ha notizia d'un tale lavoro) il quale va posto tra il 1520 ed il 25. Il centro del trittico
è occupato da Nicola da Bari, mentre dai laterali si muovono rivolgendosi al santo
Vescovo S. Chiara con Raffaele che conduce Tobiolo, un Vescovo con S. Giovanni; sul
dipinto è diffusa tutta una luce verde, che ascende dal verde-chiaro delle mensole e delle
cornici del trono ove siede S. Nicola, al verde cupo del manto del Vescovo e dello
ziponcello di Tobiolo. È opera tutta di Albertino,1 e basta ad assicurarci di ciò la

Fig. 5 — Albertino Piazza: Gonfalone dell'Incoronata di Lodi
(Fot. Anderson).

figura di S. Giovanni Battista che è uguale in tutto a quella della parte superiore
del polittico Berinzaghi, coperta com'è dal manto cadente, col braccio sinistro appoggiato
al petto. Ritorna la collaborazione di Martino nel disputato affresco della chiesetta
della Pace in Lodi che fu eseguito intorno al 1525 (la chiesa della Pace fu consacrata
nel 1523) e che rappresenta VAdorazione dei Magi. Anche in questo affresco Albertino
ha tentato una scena che non gli sarebbe riuscita però così piacevole e viva senza la
collaborazione del fratello. La Vergine, tutta albertinesca, offre l'infante all'adorazione
dei re. Il re vecchio, inginocchiato innanzi a lei, ha una bella testa calva e viva, col

1 A. Venturt, I.a Galleria Crespi, Milano, tqoo, pag. 279.
 
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