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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 20.1917

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Fasc. 3
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Muñoz, Antonio: Alcune opere sconosciute del Bernini
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https://doi.org/10.11588/diglit.17337#0220

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i86

ANTONIO MUNOZ

Don Luigi conserva con amorosa cura nei suoi appartamenti privati.1 Oltre ad un mira-
bile bronzo del Mochi, che prossimamente illustrerò, ho veduto un bel bustino marmoreo
di Urbano Vili, che mi pare certamente opera del Bernini. Il maestro prediletto dal
pontefice che lo considerava come suo amico, fece molti ritratti del suo mecenate, sia
in marmo che in metallo, ma all'infuori del busto bronzeo del duomo di Spoleto, e
di uno marmoreo nella chiesina di S. Lorenzo in Fonte, nell'aula della Congregazione
dei Nobili Aulici, pubblicato dal Fraschetti,2 e della cui attribuzione tra poco discu-
teremo, non si conoscono altri busti-ritratti berniniani del papa Barberini. Oltremodo
interessante è quindi il bustino che qui pubblico, che ci dà una rappresentazione fa-

3. Scuola del Bernini: Libano VII!
Roma, S. Lorenzo in Fonte.

miliare del grande pontefice, e che era certo destinato a rimanere, come rimase, in casa
del papa e dei suoi congiunti, e non fatto per una collocazione ufficiale in una chiesa,
in un palazzo o in altro luogo pubblico. E appunto per (presto il bustino è più piacevole
e gustoso, por l'aria di semplicità che spira dal volto bonario, illuminato da un sorriso
che apparisce fuggevolmente. Il taglio del busto è ancora quello dell'epoca giovanile
del Bernini, quale si vede nei busti del Montoya e del Santoni; cioè con una linea
curva che parte dalle spalle e scende a mezzo il petto, senza che vi apparisca l'attac-
catura delle braccia; una basetta con una targa schiettamente berniniana lo sorregge.
Unico busto di papa tra quelli eseguiti dal Bernini non indossa il costume pontificale
delle solennità, col piviale decorato, ma la mantellina dell'abbigliamento più semplice,
quella stessa che vestono i cardinali, dai quali lo distingue solo il camauro, invece della

1 Mi è grato porgere a S. E,, il principe Barbe-
rini i più vivi ringraziamenti per la squisita
cortesia con la quale mi ha permesso di studiare
e fotografare le belle cose d'arte da lui possedute,

che mi riservo di illustrare in varii articoli. Uguale
ringraziamento debbo al di lui figliuolo D. Urbano
che mi fu pure gentilissimo.

2 S. Fuaschetti. Il Bernini, pag. 148.
 
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