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ANTONIO MUNOZ
garbo è forato il merletto sullo scollo di Paolo V, tutto a piegoline e ondulazioni,
e come invece apparisca rigidamente simmetrico quello di Urbano Vili; come sia
ottenuto con finezza estrema il camice a pieghette sottili nel primo busto, e come sia
duro, scolastico, nel secondo. La barba ha inferiormente buchi di trapano, la fronte è
tondeggiante; c come diversa da quella del bustino di casa Barberini! Indubbiamente
quando nel 1630 fu riedificata a cura di Urbano la chiesetta di S. Lorenzo e ceduta
alla Congregazione dei Nobili Àulici, questi, per riconoscenza, volendo fare omaggio
al pontefice, fecero acquisto dal Bernini di un busto, riprodotto da un originale del
5. Bernini: La contessa Matilde
Roma, Palazzo Barberini.
maestro eseguito almeno cinque anni prima; o forse lo stesso papa donò la sua effigie.
L da notare che a differenza di tutti gli altri busti papali berniniani le due ligure eli
SS. Pietro e Paolo che decorano il piviale sono sedute.1
Una statuetta della contessa MATILDE. — Papa Urbano ebbe grande animi-
razione per la celebre eroina di Canossa, la contessa Matilde, che celebrò in una delle
sue odi pindariche, e che simboleggiava il trionfo della Chiesa sul potere imperiale,
l'eterno contrasto tra la potestà spirituale c quella temporale. Perciò per un atto di alta
politica, e non come crede semplicisticamente il Fraschetti per far produrre al Bernini
nuove opere grandi, volle erigere nella basilica vaticana un mausoleo alla grande contessa
facendo trasportare le sue ossa a Roma, dal convento di S. Benedetto di Polirone presso
Mantova. Il monumento eretto nel 1035 è nell'insieme opera poco felice: la ristrettezza
1 II bustino Barberini misura cm. 70 di altezza; quello di S. Lorenzo in Fonte è più grande.
ANTONIO MUNOZ
garbo è forato il merletto sullo scollo di Paolo V, tutto a piegoline e ondulazioni,
e come invece apparisca rigidamente simmetrico quello di Urbano Vili; come sia
ottenuto con finezza estrema il camice a pieghette sottili nel primo busto, e come sia
duro, scolastico, nel secondo. La barba ha inferiormente buchi di trapano, la fronte è
tondeggiante; c come diversa da quella del bustino di casa Barberini! Indubbiamente
quando nel 1630 fu riedificata a cura di Urbano la chiesetta di S. Lorenzo e ceduta
alla Congregazione dei Nobili Àulici, questi, per riconoscenza, volendo fare omaggio
al pontefice, fecero acquisto dal Bernini di un busto, riprodotto da un originale del
5. Bernini: La contessa Matilde
Roma, Palazzo Barberini.
maestro eseguito almeno cinque anni prima; o forse lo stesso papa donò la sua effigie.
L da notare che a differenza di tutti gli altri busti papali berniniani le due ligure eli
SS. Pietro e Paolo che decorano il piviale sono sedute.1
Una statuetta della contessa MATILDE. — Papa Urbano ebbe grande animi-
razione per la celebre eroina di Canossa, la contessa Matilde, che celebrò in una delle
sue odi pindariche, e che simboleggiava il trionfo della Chiesa sul potere imperiale,
l'eterno contrasto tra la potestà spirituale c quella temporale. Perciò per un atto di alta
politica, e non come crede semplicisticamente il Fraschetti per far produrre al Bernini
nuove opere grandi, volle erigere nella basilica vaticana un mausoleo alla grande contessa
facendo trasportare le sue ossa a Roma, dal convento di S. Benedetto di Polirone presso
Mantova. Il monumento eretto nel 1035 è nell'insieme opera poco felice: la ristrettezza
1 II bustino Barberini misura cm. 70 di altezza; quello di S. Lorenzo in Fonte è più grande.