PER UNA RELIQUIA DEE MIRACOLO DI BOLSENA
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ornati floreali e arabescati agli animali posti in ordini geometrici. Ma quando intorno
il 1282 sorsero i laboratori di Lucca, ed alquanto più tardi, tra il 1309 ed il 1314, si for-
marono altri centri manifatturieri in Toscana, l'arte gotica nel suo pieno sviluppo potè
influire per la sostituzione nell'opera tessile del disegno a fiori, foglie, intrecci vegetali,
viticci stilizzati a quello con animali, o misto. E quando si pensa che è specialmente
dal Trecento che data nelle case e più nelle chiese una abbondanza di tessuti d'addobbo
e di abbigliamento in una ricchezza che pare un sogno: e le stoffe d'arte furono disposte
sui muri, come si allargarono sui sedili gotici e sui cassoni; viene come conseguenza natu-
rale che anzi abbastanza rapidamente, a ragione dei rapporti inevitabili fra mestiere e
mestiere che nella loro produzione artistica per le Chiese unirono i tessitori ad esempio
Fig. 4 — Londra. South Kensington Museum. Stoffa italiana del sec. xiv
(da: Rock. I). Textile Fabrics)
agli orefici ed ai vetrai, fossero spinti i primi, non ostante il loro spirito di conservazione,
ad assumere dai secondi — due motivi gotici già in fiore— il meandro (lo stelo, il gambo:
la traversa, il regolo) e il rosone (il trifoglio: la foglia trilobata, quadrilobata). Questi
due motivi più 0 meno variati dureranno poi nell'arte tessile dal secolo xiv al secolo xvi,
divenendo anzi col tempo più complicati, meno semplici, gonfi anzi e barocchi.
(ili antichi inventari ci testimoniano — contrariamente a quanto di solito si ritiene —
la presenza nelle chiese di questi tessuti a motivi esclusivamente floreali, anche durante
il secolo xiv. A Roma nella prima metà del '300 nel tesoro della Basilica di San Pietro 1
si aveva una stoffa de opere Lucano in seta bianca con rametti e frondi in oro, ed
un'altra in nero broccata d'oro a piccole pigne con ramoscelli, foglie e rose in giro.
Ad Assisi nel primo quarto del secolo medesimo si conservavano nella Basilica 2 fran-
cescana un gran drappo rosso con le viti d'oro; un secondo con foglie d'oro regalato
dalla regina di Francia; un terzo tartaresco verde con pini, tutto messo ad oro donato
dal re Roberto di Napoli (1309-1343); ed un altro pure verde con diversi fogliami d'oro
1 Cfr. Muntz e Frothingam, 1. c. Inventario
del 1361, pag. 23 0 25,
2 Cfr. Venturi A., Un drappo prezioso, ecc.
(1. e): Inventario della Sagristia, compilalo nel 1341.
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ornati floreali e arabescati agli animali posti in ordini geometrici. Ma quando intorno
il 1282 sorsero i laboratori di Lucca, ed alquanto più tardi, tra il 1309 ed il 1314, si for-
marono altri centri manifatturieri in Toscana, l'arte gotica nel suo pieno sviluppo potè
influire per la sostituzione nell'opera tessile del disegno a fiori, foglie, intrecci vegetali,
viticci stilizzati a quello con animali, o misto. E quando si pensa che è specialmente
dal Trecento che data nelle case e più nelle chiese una abbondanza di tessuti d'addobbo
e di abbigliamento in una ricchezza che pare un sogno: e le stoffe d'arte furono disposte
sui muri, come si allargarono sui sedili gotici e sui cassoni; viene come conseguenza natu-
rale che anzi abbastanza rapidamente, a ragione dei rapporti inevitabili fra mestiere e
mestiere che nella loro produzione artistica per le Chiese unirono i tessitori ad esempio
Fig. 4 — Londra. South Kensington Museum. Stoffa italiana del sec. xiv
(da: Rock. I). Textile Fabrics)
agli orefici ed ai vetrai, fossero spinti i primi, non ostante il loro spirito di conservazione,
ad assumere dai secondi — due motivi gotici già in fiore— il meandro (lo stelo, il gambo:
la traversa, il regolo) e il rosone (il trifoglio: la foglia trilobata, quadrilobata). Questi
due motivi più 0 meno variati dureranno poi nell'arte tessile dal secolo xiv al secolo xvi,
divenendo anzi col tempo più complicati, meno semplici, gonfi anzi e barocchi.
(ili antichi inventari ci testimoniano — contrariamente a quanto di solito si ritiene —
la presenza nelle chiese di questi tessuti a motivi esclusivamente floreali, anche durante
il secolo xiv. A Roma nella prima metà del '300 nel tesoro della Basilica di San Pietro 1
si aveva una stoffa de opere Lucano in seta bianca con rametti e frondi in oro, ed
un'altra in nero broccata d'oro a piccole pigne con ramoscelli, foglie e rose in giro.
Ad Assisi nel primo quarto del secolo medesimo si conservavano nella Basilica 2 fran-
cescana un gran drappo rosso con le viti d'oro; un secondo con foglie d'oro regalato
dalla regina di Francia; un terzo tartaresco verde con pini, tutto messo ad oro donato
dal re Roberto di Napoli (1309-1343); ed un altro pure verde con diversi fogliami d'oro
1 Cfr. Muntz e Frothingam, 1. c. Inventario
del 1361, pag. 23 0 25,
2 Cfr. Venturi A., Un drappo prezioso, ecc.
(1. e): Inventario della Sagristia, compilalo nel 1341.