L'INCORONATA DI LODI ED IL SUO PROBLEMA COSTRUTTIVO
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ferito Giovanni Antonio Amadco, il quale nel 1490 vince il concorso per il tiburio
contro Francesco di Giorgio, Gian Giacomo Dolcebuono, Simone da Sirtori ed il Bat-
taggio.1 11 18 febbraio del 1484 il lodigiano, insieme con Agostino Fonduti di Padova,
si obbliga di costruire e decorare il suntuoso palazzo del conte Manfredo Landi in Pia-
cenza;2 più tardi, egli, forse, aiuta il Bramante a Milano, donde ritorna in patria nell'88
Fig. 3 — G. B. Comazzo e B. Pandino : Chiostro
Lodi : Spedale Maggiore
per stipularvi il contratto del nuovo tempio.5 Nel 1490-91 lavora in S. Marcellino a
Milano,4 ed è invitato dai cremaschi a pregettare la chiesa di S. Maria della Croce.5
Se prestiamo fede ad un cronista carmelitano, il Battaggio, temperamento irascibile,
1 Caffi, Dell'arte lodigiana, op. e pag. citate
Il Nebbia (La scultura nel Duomo di Milano, Mi-
lano, 1908, p. 140) rinvenne, sotto il 14S4-85, fra
i nomi dei « lapicidi comuni addetti ai lavori del
tempio », Giovanni de Batt.ale.is, e suppose ragio-
nevolmente ch'egli sia il Battaggio di Lodi. 11
(piale è chiamato Magniftcus Joanncs quondam
nomini Dominici de Batolifs de Laude anche nel-
l'istrumento per la fabbrica del Santuario di Crema.
Cfr. [T. Ronna], Storia della chiesa di S. Maria
della Croce eretta fuori della città di Crema, Milano,
1825, p. 325. Il Paravicini [Die Renaissance-Ar-
chitektur der Lombardei, Dresden, 1878, p. 7) dice
testualmente: « unter den Kunstler, die ari der
Kirche S. Maria bei S. Satiro arbeiteten, wird in
den Kirchenbuchern eines aus Lodi stammenden
Architekten Namens Battaggio Erwdhnung gethan,
oder doch wenigstens unter seiner Leitung ari
óbigen Kirchenbau thàtig war ». Questo critico
stimabile fu ingannato: eh è la ricca documen-
tazione intorno a S. Satiro esclude l'intervento dei
Battaggio, ammesso con un prudente dubbio anche
dal Mf.yf.r (op. cit., II, p. 63), prima che le for-
tunate ricerche del Biscaro (op. cit.) e di altri
sopprimessero ogni incertezza. Per la documenta-
zione cronologica e grafica si consulti il Mai.aguzzi
VALER] (La corte di Lod. il Moro, op. cit., II,
pp. 38-81), e si legga la biografia del Battaggio
nel III volume (p. 39) del Thieme und Becker,
Allgemeines Lexikon der bildenden Kunstler.
2 II documento originale, citato in uno strano
articolo di A. Bonora (77 palazzo dei principi
Landò ed altri ricordi d'arte in Piacenza, in G. Zu-
i.iani, L'indicatore commerciale 0 guida di Pia-
cenza, VII (1889), p. 22), fu messo in luce dal Ma-
Lagtjzzi (op. cit., 11, P- 252). Vedi inoltre il Meyer
(op. cit., II, pp. 97^98).
3 Si conviene anche per la decorazione: « Item
q. prò laboreriis que p. eum fierent in ornamentis
dictae Ecclesiae v. (videlicet) ad stampa debeat ei
fieri solutio secundum extimationem facien. p.
Magistros et homines peritos in similib. et simi-
liter de figuris quae manualiter fierent p. ipsum
M. Johannem ponent in dicto laborerio si pla-
cuerit Agentibus, prò dieta fabrica tam praesen-
tibus quam futuris aliquas figuras fieri lacere ».
Vedi M. Gualandi, Memorie originali italiane ri-
sguardanti le belle arti, Bologna, 1840-45, II, pa-
gine 52-54.
4 E. M[otta], Il Battaggio alla chiesa di S. Mar-
cellino di Milano, in Archivio storico lombardo,
XXXII (1905), P. II, p. 484.
5 Ronna, op. cit., Documenti VII-IX, pa-
gine 325-31. Probabilmente il GuSSÀLLJ (L'opera
l'Arie. XX, 30
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ferito Giovanni Antonio Amadco, il quale nel 1490 vince il concorso per il tiburio
contro Francesco di Giorgio, Gian Giacomo Dolcebuono, Simone da Sirtori ed il Bat-
taggio.1 11 18 febbraio del 1484 il lodigiano, insieme con Agostino Fonduti di Padova,
si obbliga di costruire e decorare il suntuoso palazzo del conte Manfredo Landi in Pia-
cenza;2 più tardi, egli, forse, aiuta il Bramante a Milano, donde ritorna in patria nell'88
Fig. 3 — G. B. Comazzo e B. Pandino : Chiostro
Lodi : Spedale Maggiore
per stipularvi il contratto del nuovo tempio.5 Nel 1490-91 lavora in S. Marcellino a
Milano,4 ed è invitato dai cremaschi a pregettare la chiesa di S. Maria della Croce.5
Se prestiamo fede ad un cronista carmelitano, il Battaggio, temperamento irascibile,
1 Caffi, Dell'arte lodigiana, op. e pag. citate
Il Nebbia (La scultura nel Duomo di Milano, Mi-
lano, 1908, p. 140) rinvenne, sotto il 14S4-85, fra
i nomi dei « lapicidi comuni addetti ai lavori del
tempio », Giovanni de Batt.ale.is, e suppose ragio-
nevolmente ch'egli sia il Battaggio di Lodi. 11
(piale è chiamato Magniftcus Joanncs quondam
nomini Dominici de Batolifs de Laude anche nel-
l'istrumento per la fabbrica del Santuario di Crema.
Cfr. [T. Ronna], Storia della chiesa di S. Maria
della Croce eretta fuori della città di Crema, Milano,
1825, p. 325. Il Paravicini [Die Renaissance-Ar-
chitektur der Lombardei, Dresden, 1878, p. 7) dice
testualmente: « unter den Kunstler, die ari der
Kirche S. Maria bei S. Satiro arbeiteten, wird in
den Kirchenbuchern eines aus Lodi stammenden
Architekten Namens Battaggio Erwdhnung gethan,
oder doch wenigstens unter seiner Leitung ari
óbigen Kirchenbau thàtig war ». Questo critico
stimabile fu ingannato: eh è la ricca documen-
tazione intorno a S. Satiro esclude l'intervento dei
Battaggio, ammesso con un prudente dubbio anche
dal Mf.yf.r (op. cit., II, p. 63), prima che le for-
tunate ricerche del Biscaro (op. cit.) e di altri
sopprimessero ogni incertezza. Per la documenta-
zione cronologica e grafica si consulti il Mai.aguzzi
VALER] (La corte di Lod. il Moro, op. cit., II,
pp. 38-81), e si legga la biografia del Battaggio
nel III volume (p. 39) del Thieme und Becker,
Allgemeines Lexikon der bildenden Kunstler.
2 II documento originale, citato in uno strano
articolo di A. Bonora (77 palazzo dei principi
Landò ed altri ricordi d'arte in Piacenza, in G. Zu-
i.iani, L'indicatore commerciale 0 guida di Pia-
cenza, VII (1889), p. 22), fu messo in luce dal Ma-
Lagtjzzi (op. cit., 11, P- 252). Vedi inoltre il Meyer
(op. cit., II, pp. 97^98).
3 Si conviene anche per la decorazione: « Item
q. prò laboreriis que p. eum fierent in ornamentis
dictae Ecclesiae v. (videlicet) ad stampa debeat ei
fieri solutio secundum extimationem facien. p.
Magistros et homines peritos in similib. et simi-
liter de figuris quae manualiter fierent p. ipsum
M. Johannem ponent in dicto laborerio si pla-
cuerit Agentibus, prò dieta fabrica tam praesen-
tibus quam futuris aliquas figuras fieri lacere ».
Vedi M. Gualandi, Memorie originali italiane ri-
sguardanti le belle arti, Bologna, 1840-45, II, pa-
gine 52-54.
4 E. M[otta], Il Battaggio alla chiesa di S. Mar-
cellino di Milano, in Archivio storico lombardo,
XXXII (1905), P. II, p. 484.
5 Ronna, op. cit., Documenti VII-IX, pa-
gine 325-31. Probabilmente il GuSSÀLLJ (L'opera
l'Arie. XX, 30