L'AMBIENTE ARTISTICO URBINATE NELLA SECONDA MUTA DEL '400 261
ma per chiudersi meglio come dentro colonnine di
alabastro, appiattite; la testa pesante, il busto ani pio
della Vergine, le hi accia piegate ad angolo non am-
mettono il minimo spostamento dall'asse perpendi-
seguaci di Giovanni Bellini, dandogli un accento di
sentimentale grazia.che mancava all'opera di Piero,
dove gli era attribuito significato puramente foi-
male; per mezzo di quei plastici nodi scalati lo sche-
Fig. 1 - Senigallia, Chiesa delle Grazie (ora nel Museo d'Urbino).
Pier della Francesca: Madonna
colare che passa attraverso la figura, pine essendovi
un movimento insensibile della statua sul proprio
piedistallo; il volume del braccio c della spalla sini-
stra, portato in avanti leggermente, stabilisce un
bilico perfetto con il cilindro immollile del putto-
sacerdote, seduto, grave, ma senza peso, entro il suo
scanno ideale. Due dita delle mani chiudono entro
anelli di catena o lame di forbici i piedi del fan-
ciullo, massicci e larghi, i piedi costrutti da Piero
per aderire a! suolo e fissarvi le forme immobili.
Ripeteranno questo gesto della Vergine i Veneziani,
ma geometrico acquistava una definizione più
esatta. È tutto pieifrancescano il godimento di
stendere entro il prisma aperto dietro l'angelo
fasce grige e fasce periate; e solo Piero sapeva
creare meandri alla luce come nel mirabile
risvolto sfaldato e sfaccettato del manto di Maria,
cosi affine a quello della grandissima Madda-
lena di Arezzo. L'immobilità meridiana di luci c
d'ombre che si immedesima nell'arte di Pieio con
l'immobilità ieratica delle forme, si attenua nel-
l'opera di Sinigallia, pei la combinazione di due
ma per chiudersi meglio come dentro colonnine di
alabastro, appiattite; la testa pesante, il busto ani pio
della Vergine, le hi accia piegate ad angolo non am-
mettono il minimo spostamento dall'asse perpendi-
seguaci di Giovanni Bellini, dandogli un accento di
sentimentale grazia.che mancava all'opera di Piero,
dove gli era attribuito significato puramente foi-
male; per mezzo di quei plastici nodi scalati lo sche-
Fig. 1 - Senigallia, Chiesa delle Grazie (ora nel Museo d'Urbino).
Pier della Francesca: Madonna
colare che passa attraverso la figura, pine essendovi
un movimento insensibile della statua sul proprio
piedistallo; il volume del braccio c della spalla sini-
stra, portato in avanti leggermente, stabilisce un
bilico perfetto con il cilindro immollile del putto-
sacerdote, seduto, grave, ma senza peso, entro il suo
scanno ideale. Due dita delle mani chiudono entro
anelli di catena o lame di forbici i piedi del fan-
ciullo, massicci e larghi, i piedi costrutti da Piero
per aderire a! suolo e fissarvi le forme immobili.
Ripeteranno questo gesto della Vergine i Veneziani,
ma geometrico acquistava una definizione più
esatta. È tutto pieifrancescano il godimento di
stendere entro il prisma aperto dietro l'angelo
fasce grige e fasce periate; e solo Piero sapeva
creare meandri alla luce come nel mirabile
risvolto sfaldato e sfaccettato del manto di Maria,
cosi affine a quello della grandissima Madda-
lena di Arezzo. L'immobilità meridiana di luci c
d'ombre che si immedesima nell'arte di Pieio con
l'immobilità ieratica delle forme, si attenua nel-
l'opera di Sinigallia, pei la combinazione di due