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ADOLFO VENTURI
tavoletta in due parti, come in ali di dittico; a de- cuspidate del soffitto, simili a gocce rapprese dal
stia, figure e architetture disposte a sistema cen- gelo mentre stavano pei cadere dall'alto, o intrec-
trale, a sinistra angolarmente. Nel rappresentare eia i gladi della scaletta lungo la parete marmorea
il pretorio, Piero ricordò gli studi fatti per la reggia a scacchiera delicata di fili d'argento, o profila di
di Salomone, e condusse finemente colonne, coi- candore luminoso i ceichi a combacio di un colla-
nici, soffitti, con ornamenti lumeggiati di bianco, rino di colonna, con la stessa gioia chetiovava a
con ombre chiare, quasi stese sull'alabastro. La dipingere le meravigliose stalattiti diacce cadenti
stanza, dado candido, è ancora la scatola aperta, a piombo dal capo dell'Annunciata di Arezzo,
la cassettina preziosa destinata a racchiudere gem- La mano del flagellatore a sinistra stringe il
Urbino, Museo. Pier della Francesca : La Flagellazione.
mee ligure, ma è ad un tempo un organismo pei-
fetto, nella sua semplice chiaia ossatura. Specchi
di marmi bianchi e di marmi scuri alterni rivestono
le pareti, accostando, a intervalli regolari che pro-
ducono un'impressione di quiete profonda, le loro
zone a tre colori. Il soffitto a cassettoni, con
grandi rose, è soiretto da una prodigiosa scala di
travi, non di legno, ma, del più puro marmo bianco,
traversate da fasce scure che rigano appena di un
filo rigido la, trave più lontana. Sottili cordoni di
luce candida segnano le scanalature delle colonne
di alabastro trasparente, colonne ideali, della più
pura fantastica forma, con capitelli a foglie di
niveo candore, con viticci disposti a peifetta ghir-
landa, chiudenti entro le chiocciole un fiore, che
ha per centro una perla.
11 pittore fa passar la luce attraverso le borchie
manico del flagello come entro una conchiglia ni-
vea ; il globo sorretto dalla statuirla d'argento
puro è una grande fulgida perla; la luce che s'ar-
rampica, accentrandosi lungo gli spicchi del ber-
retto di un flagellatore, chiuso intorno al capo
come guscio intorno alla ghianda, concorre all'ef-
fetto sintetico del la forma; il pavimento di marmi
variegati, translucidi, gemmei, per mezzo di rac-
corciamento prospettico, ravviva, concentra l'ef-
fetto luminoso, raccoglie baleni di luce fulgida,
passaggi rapidi di lampi intorno al bacino di
lavagna nero, opaco, dal cui centro nasce il raro
stelo candido della colonna. Le forme umane,
appiattite, arricchiscono con le proprie lastre di
smeraldo, di ametista, di giallo oro, di smalto
translucido, inserite accanto alle grandi lastre
delle pareti, il gioco dei colori: il berrettone tondo
ADOLFO VENTURI
tavoletta in due parti, come in ali di dittico; a de- cuspidate del soffitto, simili a gocce rapprese dal
stia, figure e architetture disposte a sistema cen- gelo mentre stavano pei cadere dall'alto, o intrec-
trale, a sinistra angolarmente. Nel rappresentare eia i gladi della scaletta lungo la parete marmorea
il pretorio, Piero ricordò gli studi fatti per la reggia a scacchiera delicata di fili d'argento, o profila di
di Salomone, e condusse finemente colonne, coi- candore luminoso i ceichi a combacio di un colla-
nici, soffitti, con ornamenti lumeggiati di bianco, rino di colonna, con la stessa gioia chetiovava a
con ombre chiare, quasi stese sull'alabastro. La dipingere le meravigliose stalattiti diacce cadenti
stanza, dado candido, è ancora la scatola aperta, a piombo dal capo dell'Annunciata di Arezzo,
la cassettina preziosa destinata a racchiudere gem- La mano del flagellatore a sinistra stringe il
Urbino, Museo. Pier della Francesca : La Flagellazione.
mee ligure, ma è ad un tempo un organismo pei-
fetto, nella sua semplice chiaia ossatura. Specchi
di marmi bianchi e di marmi scuri alterni rivestono
le pareti, accostando, a intervalli regolari che pro-
ducono un'impressione di quiete profonda, le loro
zone a tre colori. Il soffitto a cassettoni, con
grandi rose, è soiretto da una prodigiosa scala di
travi, non di legno, ma, del più puro marmo bianco,
traversate da fasce scure che rigano appena di un
filo rigido la, trave più lontana. Sottili cordoni di
luce candida segnano le scanalature delle colonne
di alabastro trasparente, colonne ideali, della più
pura fantastica forma, con capitelli a foglie di
niveo candore, con viticci disposti a peifetta ghir-
landa, chiudenti entro le chiocciole un fiore, che
ha per centro una perla.
11 pittore fa passar la luce attraverso le borchie
manico del flagello come entro una conchiglia ni-
vea ; il globo sorretto dalla statuirla d'argento
puro è una grande fulgida perla; la luce che s'ar-
rampica, accentrandosi lungo gli spicchi del ber-
retto di un flagellatore, chiuso intorno al capo
come guscio intorno alla ghianda, concorre all'ef-
fetto sintetico del la forma; il pavimento di marmi
variegati, translucidi, gemmei, per mezzo di rac-
corciamento prospettico, ravviva, concentra l'ef-
fetto luminoso, raccoglie baleni di luce fulgida,
passaggi rapidi di lampi intorno al bacino di
lavagna nero, opaco, dal cui centro nasce il raro
stelo candido della colonna. Le forme umane,
appiattite, arricchiscono con le proprie lastre di
smeraldo, di ametista, di giallo oro, di smalto
translucido, inserite accanto alle grandi lastre
delle pareti, il gioco dei colori: il berrettone tondo